Sporchi, cinici, vincenti

Il Lumezzane regala un gol, i rossoblu si regalano la vittoria

“Che pensate, che ora andiamo a Lumezzane e visto che noi abbiamo 24 punti e loro 11 vinciamo 4 a 0? Non ci andiamo per niente, chiamiamo e gli diciamo: Guarda, 2 a 0 ci basta, anche 1 a 0…

In uno degli momenti più divertenti della sua conferenza post Teramo Palladini aveva avvertito della difficoltà della partita di Lumezzane, ribadendo che la classifica – quando si è in campo – conta davvero poco. A meno di una settimana di distanza le sue parole si sono rivelate profetiche. La Samb che torna da Lumezzane è una squadra vincente e ammaccata, reduce da una partita con tanta sofferenza, pochi rischi e poche occasioni.

Aggressività

Sin dalle prime battute il Lumezzane imposta una partita molto intensa ed aggressiva, nel tentativo di soffocare il portatore ospite ed isolare tutte le situazioni di gioco. Quando i difensori sono in possesso la squadra di De Paola porta fino a sei giocatori nella metà campo avversaria, con i tre attaccanti e i centrocampisti che marcano a uomo tutte le opzioni di gioco più vicine, costringendo i rossoblu a prendersi grossi rischi o sprecare il possesso.

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Lulli, Tortolano e Berardocco sono marcati, N’Tow è pressato da un avversario: l’unica possibilità è il retropassaggio a Radi

Consci che alzare il pallone (e i ritmi) faciliterebbe il gioco dei propri avversari, i rossoblu cercano di mantenere un certo ordine, amministrando il pallone con pochi rischi, e senza scoprire spazi alle spalle della propria difesa. Il risultato è ambivalente, perché – se il Lume costruisce poco – la Samb sbaglia molto, concedendo ripartenze che sfociano nelle occasioni per Bacio Terracino (alto) e Leonetti (bloccato).

Dopo i primi 20′ la squadra di Palladini riesce a trovare il giusto mezzo, rinunciando al possesso e coprendo la propria porta con un 4-1-4-1 molto ordinato, con Sorrentino a coprire il passaggio in verticale per Genevier, e Sabatino-Lulli pronti a staccarsi sugli altri due centrocampisti.

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Pantano

Tra la Samb che cerca di addomesticare la gara (senza precisione), e il Lumezzane che cerca di sbizzarrirla (senza qualità), vince il disordine: per lunghe fasi della partita il gioco ristagna a centrocampo, illuminato solo dai lampi di Lulli (palo) e Genevier (ottimo lancio per Barbuti, che segna in offside).

Nonostante il presagio di una ripresa (ancora più) anemica, la gara si accende quasi immediatamente: nei primi due minuti il Lumezzane sfiora la rete con Barbuti e se ne auto-infliggono una con Bonomo, che non si intende col portiere e manda nella propria porta un innocuo lancio di Radi.

Il regalo dei padroni di casa non lascia indifferenti i rossoblu, che decidono di non prendersi alcun rischio: Palladini inserisce Damonte e abbassa il baricentro della sua squadra, per non lasciare spazi tra le linee e avere più centimetri sulle verticalizzazioni dei padroni di casa.

Il Lumezzane non lascia nulla di intentato, inserendo tutti gli attaccanti in organico (Verde e Magnani) per spingere a pieno organico: nonostante un dominio quasi totale i bresciani mostrano poche idee, finendo per ridurre la proposta offensiva a tanti cross in mezzo, e scoraggiate conclusioni da fuori.

Capitalizzare

I bresciani si sono dimostrati una squadra complicata da affrontare e difficile da battere, i sambenedettesi hanno confermato di sapere trarre il meglio da ogni situazione. La bruttezza della partita non toglie valore ai tre punti, né alla classifica dei rossoblu. Del resto, non bisogna dimenticare le splendide parole del premio nobel Joseph BrodskyLa bellezza a basse temperature è bellezza


Foto di Peppino Troiani da www.sambenedettesecalcio.it

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