Dove giocherà Vittorio Bernardo?

L’attaccante ex Viterbese è arrivato al Riviera nello scambio con Tortolano. Qual è il suo ruolo?


L’ultimo giorno di mercato è stato molto concitato, in casa Samb: l’arrivo “esplosivo” di Bacinovic è stato incorniciato dall’acquisto di due attaccanti con dieci anni di differenza, la giovane incognita Latorre e il più affidabile Bernardo, già allenato da Sanderra. I due, con Agodirin, hanno compensato le partenze di Fioretti e Tortolano a livello numerico, ma non è ancora chiaro in che modo ne assolveranno l’eredità tattica.

Esterno, centravanti o seconda punta?

Presentato inizialmente come esterno sinistro, Bernardo ha sfruttato la prima occasione utile per ribadire la sua collocazione tattica: “Prima o seconda punta, preferibilmente seconda”. Tuttavia il giocatore nasce e gioca soprattutto da centravanti, dove ha disputato 62 delle sue ultime 100 partite tra i professionisti (16 da ala sinistra, 20 da seconda punta). A rafforzare questa impressione contribuiscono gli ultimi due anni a Viterbo, in cui Bernardo ha giocato quasi sempre in posizione di centravanti.

Un ruolo corroborato dalle sue caratteristiche tecniche: pur essendo un giocatore agile il classe ’86 è un classico fulcro del gioco, il cui impatto sulla partita si quantifica nel supporto che dà sui palloni alti (13 duelli aerei a partita) e in fase di finalizzazione, dove riesce a liberarsi per il tiro 2.4 volte ogni 90 minuti (la metà delle volte, di testa).

Grazie alla sua buona struttura (181 centimetri per 75 kg), Bernardo è un giocatore dinamico, può aiutare in tutte le zone d’attacco, ma acquisisce efficacia dentro l’aera di rigore. I 31 anni e lo scarso minutaggio di questa stagione ne hanno offuscato la brillantezza fisica, e – per caratteristiche – non è mai stato un grande passatore: il suo gioco si riduce essenzialmente su due direttive, supporto alla squadra e finalizzazione.

Nonostante una media globalmente non eccezionale (49 reti in 249 partite), da punta centrale l’attaccante ha sempre garantito un ottimo rendimento, alzando la media ad una rete ogni 3 gare (20 in 62). Questo balzo statistico si deve alla grande intuitività del giocatore nelle zone nevralgiche del campo, dove ha il coraggio e il tempismo giusto per rendere pericoloso ogni pallone alto.

Prospettive tattiche

Dando per scontato il suo impiego da prima o seconda punta nel 4-4-2, resta da capire la non scontata collocazione tattica in un eventuale 4-3-3. Bernardo può certamente giocare da punta centrale (ruolo un po’ affollato, a dir la verità) ma non è da escludere il suo impiego sulla fascia da esterno tattico: ruolo in cui Sanderra l’ha utilizzato a Catanzaro, e in cui il giocatore potrebbe ritagliarsi uno spazio molto importante.

Come già analizzato Sanderra utilizza spesso gli esterni offensivi come attaccanti da innesco, pronti a tentare il taglio centrale per aprire linee di passaggio o sorprendere la difesa alle spalle. In un contesto del genere Bernardo sarebbe un giocatore prezioso, garantendo un appoggio per alzare la squadra e (soprattutto) un finalizzatore pronto ad attaccare l’area dall’esterno, in modo di tanti cross tentati (e finiti a vuoto) in queste due prime partite dell’era Sanderra. In questo senso, Bernardo sarebbe il tassello finale di una squadra che ha scelto due terzini che vanno spesso sul fondo e punte mobili come Agodirin e (in misura minore) Latorre.

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