Parma-Samb, tra Icaro e Orfeo

Dopo 20′ di gran calcio, i rossoblu perdono vantaggio e certezze sotto i colpi di un avversario indomito. L’analisi tattica di Parma-Samb


Dopo il 2-2 dell’andata, Parma e Samb sono arrivate a questa sfida con allenatori, società e squadre diverse. Pur dettate da motivazioni simili (equivoci tecnico-tattici, classifica non in linea con le ambizioni), le due rivoluzioni hanno avuto portata diversa: il Parma è ripartito alla grande, e sta risalendo posizioni; i rossoblu sono ancora in mezzo al guado, in attesa di capire quale percorso intraprendere. La partita di ieri è stata fortemente influenzata dai momenti delle due squadre: l’ottima prima mezz’ora della Samb non è bastata a scalfire le certezze dei ducali, mentre il ritorno del Parma è riuscito a mettere in crisi i rossoblu, ancora insicuri.

L’aggressione della Samb

Dopo la deludente sconfitta col Forlì Sanderra ha cambiato modulo e metà squadra titolare, impostando un 4-4-2 con Mancuso, Damonte, Bacinovic e Lulli in mediana e la coppia Sorrentino-Bernardo in attacco. Una scelta anche difensiva, perché in fase di non possesso i due davanti alzavano la pressione e provavano a schermare il centro, in modo da incanalare il gioco sulle fasce, dove i rossoblu potevano contare su due giocatori per mettere in inferiorità gli esterni offensivi gialloblu.

parma-samb 4

Lo schieramento in fase di non possesso. Sul passaggio laterale a Lucarelli, Bernardo copre Scozzarella mentre Sorrentino va in pressione

Quello dei sambenedettesi non era un modulo lineare: in fase di possesso Mancuso si comportava da esterno puro, alternando tagli e movimenti in ampiezza, mentre Lulli si giocava da mezzala, accorciando verso il centro, con N’Tow a dare ampiezza sulla sinistra. In questo modo la Samb poteva contare su una buona occupazione di tutti i corridoi di gioco, e abbastanza combinazioni per mettere dubbi sulle marcature gialloblu.

parma-samb 3

Lulli accorcia verso il centro, N’Tow scende sulla sinistra, Mancuso è largo a destra: la Samb ha quattro giocatori sulla linea offensiva

La squadra di Sanderra soffocava il possesso del Parma e lo attaccava costantemente in ampiezza, costruendo situazioni di parità numerica al limite dell’area di rigore. Su una di queste è arrivato l’uno a zero di Bernardo, bravo a ribadire in rete il palo di Sorrentino. Pochi minuti dopo, il vantaggio viene incrementato da Sorrentino, che bagna il ritorno da titolare con un gran gol in faccia a Lucarelli (alla 300esima con la maglia del Parma).

La reazione del Parma

Il doppio schiaffo risveglia la squadra di D’Aversa, che da lì in poi inizia un’altra partita. Per rispondere alla pressione dei rossoblu, i crociati iniziano a scavalcare il centrocampo, utilizzando tre attaccanti per sfruttare lo spazio alle spalle della difesa sambenedettese. Già ad inizio gara i ducali avevano provato a sfruttare gli spazi alle spalle della difesa per colpire, ma la buona coordinazione della linea difensiva aveva permesso di non subire eccessivamente.

parma-samb 2

Nunzella lancia per Calaiò, messo in fuorigioco da Mori

I problemi arrivano con l’1-2 di Baraye, regalato da un’uscita sbagliata dalla difesa sambenedettese, che riporta in partita i ducali d mette in crisi i rossoblu. Dopo aver accorciato il risultato i padroni di casa decidono di alzare il baricentro e i ritmi della gara, mentre i sambenedettesi perdono coraggio e certezze, iniziando ad arretrare. Nei cinque minuti successivi la Samb è stata in completa balia dei gialloblu: la squadra non ha avuto la malizia (e la forza) per stemperare la pressione degli avversari, e ha finito per soccombere. Dopo vari tentativi, e nonostante un grandissimo Mori (fondamentale in due occasioni), il Parma ha pareggiato con Calaiò, annullando quanto costruito nei primi 20 minuti.

Fine dei sogni

Conservato fino all’intervallo, nella ripresa il pareggio è durato appena 2 minuti. Al 47esimo una buona combinazione esterna dei ducali (unita ad alcune letture sbagliate) permette a baraye di liberarsi sulla trequarti: palla a Calaiò, appoggio a Munari, e 3-2.

parma-samb

Una combinazione classica del Parma (analizzata qui) porta fuori posizione Rapisarda, e conseguentemente Mori; Radi e N’Tow non stringono abbastanza, e Baraye può servire in verticale per Calaiò: palla a Munari e 3-2

Nonostante la sua precocità, il gol chiude ogni discussione. Nonostante qualche timida rappresaglia, i rossoblu restano ostaggio della squadra di D’Aversa – solida nel possesso, e sempre costante sul piano mentale. Dopo il 4 a 2 di Munari (su un altro errore in uscita) i gialloblu chiudono col pilota automatico, vedendosi negare il quinto gol dal salvataggio di Mori.

Per aspera ad astra

In un ambiente (giornalistico, e non solo) che riflette solo col senno di poi, la gravità della sconfitta sembra risiedere nel mancato catenaccio dopo il doppio vantaggio iniziale, come se le stilettate di Baraye, Calaiò e Munari fossero punizioni divine per la hybris rossoblu. Si arriva al paradosso di imputare una sconfitta agli stessi motivi per cui si è sperato nella vittoria, stravolgendone la prestazione.

La Samb non è l’Icaro che ha cercato di volare troppo vicino al sole, ma l’Orfeo che si è girato indietro troppo presto, facendo svanire quanto aveva raggiunto fino a quel momento. Finché i rossoblu hanno mantenuto l’atteggiamento dei primi minuti (alti, coraggiosi e aggressivi) la vittoria è stata possibile; quando la squadra ha iniziato a dubitare di se stessa, arretrando e difendendosi, ha perso la partita.

Fortunatamente per i rossoblu, Euridice torna settimana prossima.