Il Campobasso ha iniziato ad andare forte. Quanto rischia la Samb?

La squadra di Favo ha raccolto 13 punti in 5 partite, e non ha intenzione di fermarsi. L’analisi dei molisani

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Partiti con l’intenzione di giocarsi la vittoria finale, i molisani si sono trovati – quasi immediatamente – fuori dalle zone nobili della classifica, invischiati in un equivoco tecnico-tattico di difficile soluzione. La squadra, formata su indicazione di Cappellacci, non si è mai rivelata all’altezza delle aspettative, e la società si è trovata a dover decidere se sfiduciare l’intero collettivo – dall’allenatore in giù – o perserverare in una situazione già ampiamente compromessa.

Il 3 novembre – dopo lunghe peripezie – la dirigenza molisana ha deciso di esonerare l’allenatore abruzzese, affidando la panchina a Massimiliano Favo. Al suo arrivo la squadra era undicesima, con 13 punti in 10 partite e nessun segno di ripresa. Quella verso la ripresa è stata un’interazione faticosa, ma in continua crescita: l’allenatore napoletano ha iniziato con tre pareggi (1-1 a Pesaro, 0-0 col Monticelli, 1-1 a Fano) e una sconfitta (1-2 in casa col Matelica), ma poi la squadra è definitivamente rientrata in careggiata.

Nelle ultime cinque partite i molisani hanno vinto le trasferte di Giulianova e Recanati, pareggiato a Isernia, e vinto entrambe le gare in casa (con Folgore e Amiternina), per un totale di 13 punti sui 15 disponibili; il quarto posto è un noumeno che lascia il tempo che trova (la squadra è solo a +3 sulla Folgore nona), ma l’inversione di tendenza è tangibile.

Pur perdendo nomi come Bucchi, Censori, Dimas e Fiore, la squadra – rinforzata dagli arrivi di Rinaldi, Gabrielloni, Tascini e Lanzillotta – sembra essersi addirittura migliorata, e si è già cominciato a parlare dell’obiettivo play-off. Quella dei lupi sarebbe certamente un’anabasi difficile, ma non impossibile.

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Il ruolino di marcia (eguagliato solo dalle prime della classe) induce all’ottimismo, e stavolta non c’è da temere l’ennesima mistificazione del destino: il Campobasso ha trovato maggiore solidità difensiva – solo 2 gol subiti nelle ultime cinque (0,4 a partita) contro i 18 delle prime 14 (1,29) – e un modulo consolidato, utile a far inserire subito i nuovi innesti e rivitalizzare giocatori già presenti in rosa.

Alessandro – responsabilizzato dalle partenze – ha alzato il livello del proprio gioco, tornando decisivo, mentre under come Di Pasquale e Lucchese – prima utilizzati col contagocce – stanno trovando spazio, e gol decisivi.

Il 4-3-3 dei molisani è un modulo compatto e guerraiolo, basato su una difesa solida – che agisce sempre da reparto – e un attacco affidato alle invenzioni dei solisti al servizio del gruppo. Favo basa molto della sua fase offensiva sugli esterni, che hanno l’onere di creare i presupposti offensivi per il gol.

Appena ricevuta palla i due esterni (Alessandro e Todino) si isolano nell’uno contro uno, prediligendo sempre il vantaggio di uomini alla velocità di manovra. In questo modo l’esterno opposto può tagliare in mezzo, e le due mezzali hanno sempre l’opportunità di seguire l’azione, cercando la superiorità numerica sul cross del compagno.

Nel video, Alessandro riceve e punta immediatamente l’uomo, insistendo anche dopo il raddoppio. Quando l’esterno riesce a mettere dentro il cross, in area si è formato un due contro due: Valentini – che si è inserito da dietro – segna l’uno a zero. Altra fascia, stessa giocata. Todino cerca e vince l’uno contro uno: cross in mezzo. Aquino e Alessandro non arrivano, ma – alle loro spalle – Valentini ha un’altra opportunità per il gol.

Un gioco del genere permette alla squadra di non scoprirsi mai eccessivamente, se non in situazione vantaggiosa; di contro, una volta bloccati gli esterni, i molisani hanno grandi difficoltà a trovare alternative di gioco credibili. Delle 8 reti segnate nelle ultime cinque, 3 sono arrivate su cross dagli esterni, 2 in contropiede, e 3 sugli sviluppi di calci piazzati.

Se i rossoblu riusciranno a isolare Alessandro e Todino, la partita “difensiva” si giocherà essenzialmente sui calci piazzati (dove la squadra ha dimostrato di essere solidissima). In avanti, le prestazioni individuali di Titone e Palumbo saranno fondamentali: i due terzini molisani hanno mostrato molte difficoltà nell’uno contro uno, e – senza l’adeguato supporto – potrebbero essere un fattore di debolezza.

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