Il Castelfidardo è in crisi, ma resta un pericolo

Analisi tattica dei biancoverdi, alla ricerca di punti per la salvezza


SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “Dovremo stare molto attenti”, “Sarà una trasferta complicata”, “Domenica avremo la partita più difficile di tutti”; le parole dei rossoblu – in vista della gara col Castelfidardo – sono a metà tra il timore della gara in sé e quello di sottovalutarla.

Nonostante i 28 punti di differenza la sfida contro i castellani ha le sue incognite, a livello – prima che tecnico – mentale. Il discorso è banale, ma aderente: la Samb ha tutto da perdere, il Castelfidardo (un solo punto nelle ultime quattro) molto da guadagnare.

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Dopo un discreto inizio di campionato, la squadra di Bolzan ha subito una brusca flessione, una catalessi di risultati che ancora stenta a risolversi. A livello di numeri il confronto è impietoso: nelle prime dieci i biancoverdi avevano raccolto 14 punti (1,4 a partita), nelle ultime dieci solo 6, meno della metà.

Nell’immaginario delle squadre che lottano per non retrocedere, i fidardensi sono quelli che aderiscono in modo più esatto, se non esasperato. Attacco claudicante (il 2° peggiore), buona difesa (la 7^ del campionato), ed enorme sperequazione tra i risultati in casa e in trasferta. In casa biancoverdi ne hanno subiti solo 6 reti (19 fuori), e realizzato 16 dei 20 punti raccolti finora.

Basterebbe questo, ad aumentare la guardia; ma la squadra di Bolzan non è solo questo. L’allenatore argentino ha a disposizione un collettivo tecnicamente valido e tatticamente ambizioso, che – appena una settimana fa – è stato capace di andare 2-0 in casa del San Nicolò quarto (salvo poi crollare nella ripresa).

Il principale problema dei fidardensi sembra quello mentale: nelle ultime gare, la differenza tra vittoria e sconfitta si è spesso articolata in errori decisivi nei momenti decisivi, tra reti fallite sotto porta (contro la Recanatese), amnesie difensive (Folgore) e scarsa tenuta mentale (San Nicolò).

La squadra marchigiana gioca con un 4-2-3-1 molto offensivo, con due ali (Balloni/Liberati e Minnella) e un trequartista (Trillini) dietro la punta Ganci (tesserato nel mercato invernale, e già in rete contro la Recanatese). La costruzione del gioco si basa molto sui trequartisti: in fase statica i tre (molto mobili) sono l’arma principale per “aprire” la difesa avversaria, liberando spazi per i compagni o cercando la giocata al limite, sebbene le cose migliori le facciano vedere a campo aperto.

Mapelli recupera e serve immediatamente Trillini. Il trequartista si gira e serve una gran palla per il movimento di Minnella: due passaggi, e i biancoverdi sono arrivati al tiro.

Sugli spazi più ampi i biancoverdi possono far fruttare al massimo le qualità dei propri giocatori: Trillini – dotato di un gran piede – diventa il vero regista della squadra, mentre le due ali – velocissime – i principali terminali offensivi.

Nell’ultima parte del campionato la squadra – privata della possibilità del contropiede – si è trovata spesso incapace di creare altri tipi di presupposti per il gol; in un modulo del genere il ruolo dell’attaccante deve essere quello dell’ariete, più che del terminale; passando dal duo Di Federico-Donzelli ad una punta come Ganci, la squadra ha trovato più senso: l’attaccante ex Maceratese dà un ottimo appoggio centrale ed è molto efficace nell’abbassare (con magneticità mesmerica) la difesa avversaria, aumentando lo spazio a disposizione dei giocatori sulla trequarti.

Nelle due partite giocate con Ganci la squadra ha segnato 3 reti, una in più di quelle realizzate nelle precedenti cinque: non è un caso.

Qui, il 2-0 segnato contro il San Nicolò: Belelli scende sulla fascia, mentre Ganci (inizialmente al limite dell’area) attacca il primo palo: alle sue spalle si crea uno spazio enorme, e Trillini ne approfitta per segnare il raddoppio.

Le insidie della trasferta fidardense partono – essenzialmente – da un possibile approccio sbagliato dei rossoblu, che dovranno stare attenti a non concedere occasioni in contropiede, e non sbagliare le letture difensive appena elencate.

I rossoblu dovranno concentrarsi sullo sfruttare al massimo le opportunità offensive concesse dai biancoverdi: la squadra di Bolzan non concede molto, e i sambenedettesi – specie sui calci piazzati – dovranno essere bravi a capitalizzare al massimo.

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