Con Amaolo la Vis è tornata in carreggiata. Come giocano i biancorossi?

Dopo il cambio in panchina i vissini sembrano aver riacquisito gioco e certezze. L’analisi dei biancorossi

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Un pareggio e due vittorie in quattro partite: quella che affronterà i rossoblu sarà una Vis Pesaro diversa, senza quell’alone di imprevedibilità che la rendeva tanto pericolosa quanto autolesionista. La squadra che fu di Pazzaglia era stata capace di fermare sul pari Folgore (1-1), Chieti (0-0) e Campobasso (1-1), ma – negli scontri diretti, nelle gare da vincere – aveva trovato grandi difficoltà a replicarsi.

Bugaro e compagni rispondevano esattamente all’immaginario di un collettivo scostante, che tirava fuori punti da partite proibitive, e perdeva gran parte delle gare alla sua altezza. Alle belle prestazioni citate si sono aggiunte solo tre vittorie (Amiternina, Fermana, Giulianova), e tanti (troppi) risultati deludenti contro le avversarie dirette.

Gli altri due errori sono costati il gol, ma questo mostra a pieno il black-out vissino

L’ultimo atto della prima Vis è stata la sconfitta col Fano, una gara che – da sola – è stata la summa di un girone. Al 13′ i biancorossi sono già sotto, auto infliggendosi un gol assurdo: Procacci è in vantaggio su Sivilla, ma – invece di appoggiare – tenta e sbaglia il dribbling. Palla persa e 1-0.
Poco dopo, su una palla innocua, i vissini sbagliano due volte il colpo di testa, concedendo ad Ambrosini la palla del bis.

Nella ripresa i biancorossi sbaglieranno un altro disimpegno, finendo per causare il rigore realizzato da Ambrosini. Nel finale, la bella azione Iovannisci-Bartolini accorciava le distanze, aumentando i rimpianti.

Più che una riforma, quella di Amaolo è stata una restaurazione: cose semplici, ma fatte bene. Dopo 25 gol subiti nelle prime 17 (1,5 a partita), i biancorossi ne hanno subiti solo 3 nelle ultime 4 (0,9), segnando 5 reti (1,25 a partita, quasi il doppio delle 0,7 nelle prime 17).

La squadra vissina si è sistemata con un 4-4-2 logico e ordinato, completamente rivolto al gioco sulle fasce. Appena ricevuta palla, i biancorossi cercano immediatamente gli esterni, sempre pronti ad isolarsi nell’uno contro uno allo scopo di trovare il cross vincente verso gli attaccanti. I due centrali di centrocampo (Brighi e Giorno) quasi non partecipano all’azione, concentrandosi sul pressing e (soprattutto) la conquista delle seconde palle (fondamentale, in una squadra che tenta così spesso il cross).

Il vero regista della squadra è Bugaro, esterno sinistro capace di concludere e dare l’ultimo passaggio con la stessa disinvoltura. Ma il vero ago della bilancia (almeno in fase offensiva) restano i due attaccanti, ai quali si chiedono gol, sponde, e pressione costante sul primo possesso avversario. A Costantino e Falomi (due punte over di sicuro affidamento) si è aggiunto Bartolini, arrivato nel mercato invernale e già in gol contro il Fano.

In queste settimane (ancora di transizione), e senza Ridolfi (usato sempre a singhiozzo, e col rischio di una squalifica), la squadra si è molto appoggiata alle punte – senza trovare alternative valide. Tolto il reparto offensivo, solo Bugaro è riuscito a fare più di un gol, mostrando a pieno le difficoltà della squadra col terzo peggior attacco del campionato.

Per i rossoblu sarà una partita di facile lettura: la squadra di Amaolo verrà al Riviera per giocare una partita incentrata su difesa e contropiede, cercando di sfruttare al massimo gli spazi che i rossoblu lasceranno sulle fasce. Sabatino e compagni dovranno essere bravi a dare supporto ai due esterni di difesa, e stare attenti sul gioco aereo. In tal senso, i ritorni di Palumbo e Conson saranno fondamentali.

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