Contro i canarini, la Samb continua a fare il gatto Silvestro

Dopo il rocambolesco pareggio di Fermo, i rossoblu vengono fermati anche al Riviera


Il canarino è al sicuro, in gabbia: il gatto lo guarda, lo sbircia, studia la situazione; ad un certo punto, riesce persino ad aprire la porticina: le possibilità di acciuffarlo ci sono tutte, ma lui scappa sempre. Ecco, per raccontare la partita tra Samb e Fermana, basterebbe questo video qui:

Senza il vantaggio istantaneo di Degano, la partita sarebbe forse stata diversa. Il gol del capitano della Fermana è arrivato dopo neanche 60 secondi, segnando pesantemente la partita: la Samb è riuscita a pareggiare immediatamente, e ha sfiorato il raddoppio più volte, ma alla fine è rimasta ferma sul pari. Cosa è mancato, allora? Banalmente, il gol. Eppure il pareggio di oggi sorprende solo i disattenti. La squadra di Palladini ha fatto una prestazione in linea con quelle precedenti, trovando l’ottima fase difensiva di una squadra molto preparata ed estremamente determinata.

La squadra di Jaconi si è presentata al Rivera con due moduli. Quello difensivo è un 4-3-1-2 molto stretto e corto, utilissimo a intasare le vie centrali dei rossoblu, impossibilitati a sfruttare gli inserimenti delle mezzali. Appena recuperata palla, e consolidato il primo possesso, la squadra si apre a fisarmonica: Urbinati (mezzala sinistra) avanza sull’ala, lasciando a Molinari la possibilità di accentrarsi, mentre Degano dà ampiezza sull’altra fascia, formando una specie di 4-2-3-1 asimmetrico.

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Fase di non possesso: la squadra è corta e stretta, e c’è il rombo a metà campo

La posizione dei tre giocatori offensivi (Molinari, Iotti, Degano), tuttavia, è fortemente influenzata dalla posizione del pallone: i tre si muovono tutti in direzione della sfera, in modo da creare una superiorità numerica circoscritta, ma sempre attiva. Se il gioco va a buon fine, si libera un compagno al tiro (come Degano e Molinari, nel secondo tempo); se si perde il possesso, i tre hanno la possibilità di andare immediatamente in pressione, rallentando la ripartenza dei rossoblu.

In questo modo la squadra di Jaconi ha la possibilità di risistemarsi, togliendo ai rossoblu l’arma del contropiede. Così bloccati, i sambenedettesi riescono a giocare solo a strappi. Pur dominando la partita, gli uomini di Palladini riescono a creare pericoli solo quando riescono a mettere in tilt il dispositivo difensivo degli ospiti, saltando velocemente la prima pressione o vincendo i duelli sulla fascia

A parte i calci piazzati di Barone (grazie ai quali Sabatino pareggia e sfiora il bis), e il gol a gioco fermo di Sorrentino (in seguito a una rimessa) i rossoblu creano occasioni solo a campo aperto, quando hanno l’opportunità di andare in contropiede o riescono a vincere gli uno contro uno sulle fasce (come nell’occasione Sabatino-Titone, al 13′). Nel primo tempo la brillantezza di Titone e Palumbo genera qualche opportunità, nella ripresa i due calano, togliendo profondità e (soprattutto) ampiezza.

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Palumbo accorcia per ricevere palla, ed ha già il terzino (altissimo) in pressione. Sorrentino e Pezzotti sono isolati, mentre Baldinini e Barone non seguono l’azione. L’unico a spingere in avanti è Sabatino – inseguito da Urbinati, e con Omiccioli pronto a tagliargli la strada.

Col passare dei minuti la Fermana cala e i rossoblu alzano il baricentro, senza riuscire a creare le opportunità giuste.  I padroni di casa (dopo il gol annullato, e l’occasione di Titone, e quella di Sabatino), nella ripresa hanno una sola occasione per fare il jackpot: al 63esimo, sul cross basso di Flavioni per Titone: l’attaccante riceve solo al limite dell’area piccola, ma spara altissimo.

La differenza tra la solita Samb e quella di oggi è racchiusa in quel tiro. Più che individuare cause esterne (calo fisico, rilassamento mentale, errori arbitrali), sarebbe meglio limitarsi alla banalità: la Samb ha fatto una buona gara e resta una buona squadra, a prescindere da un tiro un po’ più alto del solito.