San Valentino rossoblu: Samb, impazzisco per te!

Un San Valentino all’insegna dei colori rossoblu. Samb – Fano raccontata da Giada Pignotti.

Di Giada Pignotti.

Giornata impegnativa per i cuori rossoblù, quella appena trascorsa: un San Valentino coi fiocchi iniziato all’Auditorium comunale dove i sambenedettesi hanno difeso le sorti dello storico stadio Ballarin. In città, oltre alle scelte tecniche di Mister Palladini, non si parla d’altro da settimane.

Assemblea pubblica

Per i suoi tifosi la Samb è una fede a 360° da professare ogni giorno e non solo la domenica. Sabato, infatti, non sono stati pochi i sambenedettesi che a Teramo hanno studiato l’avversario Matelica per cercare di placare le ansie pre-partita. Nonostante un’espulsione (Esposito, ndr) la diretta concorrente della capolista strappa i 3 punti al S.Nicolò e gli animi dei rossoblù al Riviera, il giorno dopo, sono tutt’altro che pacati.

Ad arrivare a San Benedetto c’è il Fano, vero zoccolo duro del campionato. Vincere è l’unica opzione concessa ai rossoblù, supportati dalla massiccia presenza dei propri tifosi e dall’assenza della tifoseria ospite. Da tifosa e sportiva sarò sempre contraria alle restrizioni e a tal proposito è sempre bene ricordare le deboli motivazioni che spingono il questore della Provincia a martoriare costantemente diritti e valori dello sport e dei cittadini: supposizioni. Per chi avesse ancora le idee confuse a riguardo sottolineo che nella partita di andata la scarsa e inadeguata gestione dell’ordine pubblico – associata alla pessima ubicazione dello stadio Mancini – provocarono a fine partita un’aggressione degli ultras granata ad alcuni tifosi rossoblu.

La tifoseria fanese ha immediatamente pagato per il gesto con divieto di trasferta e squalifica del campo, ma ciò nonostante a mesi di distanza non gli è stato concesso di venire a San Benedetto. Considerata l’importanza della partita e l’ottima posizione del Riviera, ideale per la gestione dell’ordine pubblico, non resta che constatare ancora una volta impotenti la discriminazione e la soggettività nelle decisioni di una giustizia ormai lontana dai veri valori sportivi.

Ma veniamo alla partita: lasciati fuori dai cancelli tutti gli pseudo allenatori è il momento di dare spazio ai veri professionisti. Già in mattinata i botteghini del Riviera vengono presi d’assalto e a pochi minuti dal fischio d’inizio la Nord è nel suo massimo splendore.

Samb Fano 1-0

Fa subito la sua parte la Samb con Titone che insacca in rete l’unico gol della giornata ma, boato momentaneo a parte, nel primo tempo la grinta è più in campo che sugli spalti. Il gioco dei ragazzi di Palladini non è dei più belli, è vero, ma in questa categoria contano i 3 punti e l’atteggiamento. A San Benedetto un giocatore non è un semplice calciatore ma diventa una creatura della città: la passione per i colori crea un legame quasi viscerale tra squadra e tifosi e solo chi possiede un’anima nobile sa fonderlo e rispettarlo. Grinta, cattiveria e convinzione è quello che abbiamo visto ieri in campo e quello che si chiede a chiunque indossi la maglia rossoblu.

Quello che meno convince invece è il volume della voce sugli spalti: “fuori la voce” infatti è un obbligo, non un motto e per chi non ne fosse ancora a conoscenza in curva si può cantare in ogni lato, non solo al centro. Per cantare ricordiamo è indispensabile seguire il tamburo e guardare SEMPRE la transenna per capire le parole e i tempi, mai improvvisare. Fin da bambina ho sempre visto i capi ultra come maestri d’orchestra che a posto della bacchetta alzavano in aria il megafono ed è dal loro carisma infatti che deriva gran parte dell’intensità del tifo. A colpirmi sono soprattutto le tante bandiere che tornano finalmente a colorare la Nord: dalla gioventù rossoblu al bandito, è un tripudio di colori in cui Gigi si affaccia sempre orgoglioso.

Curva nord Samb Fano

Anche se sappiamo che a San Benedetto le critiche regnano sovrane, chi ha la Samb nel cuore non può recriminare nulla ad Ottavio e ragazzi. Hanno rischiato, ci hanno creduto e hanno vinto contro una chiusa e ostile compagine fanese. “Ma chi è, ma chi è? E’ la Samb, è la Samb!”. Si riaccende il Sambodromo solo sul finire della partita ma giusto in tempo per ringraziare l’impegno dei rossoblù e riportare alla mente la bolgia che siamo in grado di creare.

Ora TUTTI A MATELICA, o almeno chi riuscirà ad accaparrarsi  il biglietto!

FORZA RAGAZZI DAI NON VI LASCEREMO MAI, BISOGNA VINCERE E TUTTI INSIEME VINCEREM!

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