“Quando saremo tutti in Curva Nord”. Istruzioni per l’ uso

Di Giada Pignotti

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “It’s the final countdown” per il grande giorno – e si potrebbero citare centinaia di autori per aggiungere ulteriore romanticismo al momento – ma questa rubrica è dedicata alla Curva, alla sua gente ed è dunque a loro che va l’ultima parola.

A meno di 24 ore dal momento in cui Pezzotti e compagni hanno la possibilità di scrivere un’altra pagina gloriosa del club rossoblu è incontenibile l’euforia del popolo sambenedettese. E’ già da mesi infatti che in città non si parla d’altro forse perché per la prima volta dopo troppo tempo, chi ama ancora umilmente il calcio, si è accorto che qui a San Benedetto la fiamma non si è mai spenta.

Chi torna da Paesi lontani, chi da quelli limitrofi, chi può a suo modo rincorre il biglietto. I numeri per lo spettacolo aumentano di ora in ora e tra le mille foto, parole e momenti amarcord ognuno vive e condivide la l’attesa.

Grazie alla carica rossoblu ancora una volta si riaprianno i cancelli della Curva Sud per i bambini e i loro accompagnatori. Oltre all’invito della società a non recarsi allo stadio in macchina e quello dei massimi esponenti rossoblu di raggiungere il Riviera in Corteo (partenza ore 12 dalla Curva Sud dello stadio Ballarin), un grande spettacolo necessita di coordinazione.

Ognuno dovrà fare il proprio dovere: in campo Ottavio darà la sua concentrazione ai ragazzi, noi diamo voce al Riviera. Sgranchiamo le gambe e riscaldiamo la voce, si torna a cantare. Possiamo, sappiamo e dobbiamo fare la differenza e per farlo basta rispettare tre semplici regole: guardare i megafoni in transenna, ascoltare il tamburo e battere le mani.

Occorre partecipazione per una grande festa e sciarpe e bandiere colorano ciò che dello stadio per ora ci resta.

In Curva Nord, se vogliamo starci tutti, dobbiamo stare in piedi e per vincere basta sentire “lolololololololo” che impazzisce nella testa da settimane. “Giocare in casa” nella sua massima espressione rappresenta un momento intimo per chi su quei gradoni ci è cresciuto e ci ha sempre creduto: chi ha ceduto il proprio posto e chi lo farà domenica suo malgrado. L’ospitalità è una caratteristica di questo popolo ed un ospite educato rispetta le regole di casa.
Ognuno ai propri posti, ovunque sia: l’importante è ciò che si fa..”e sia quel che sia”!

“QUANDO AL CIEL SI ALZERAN LE BANDIERE E I TAMBURI TORNERANNO A RULLAR, UN SOLO GRIDO DALLA CURVA S’ALZERA’: FORZA SAMBA VINCI ANCORA PER GLI ULTRA’!”

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