Memorial Borgonovo, i rossoblu iniziano con passivo minimo e un’importante lezione

I rossoblu iniziano il Memorial Borgonovo con una sconfitta di misura e la consapevolezza di poter fare molto di più

Qui la diretta della partita

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – La partita tra rossoblu e bianconeri ha rimarcato la netta differenza tra i due collettivi, una demarcazione individuabile – più che su questioni tecnico/tattiche – nell’abitudine alla competitività. Da una parte, i ragazzi di mister Ogliari hanno provato a fare la loro partita (cercando trame di gioco e possesso); dall’altra, la squadra di Beati ha cercato di fare la partita, comandarla e dirigerla dall’inizio alla fine.

Fin dai primi minuti i rossoblu cercano di gestire il primo possesso con l’abbassamento del mediano Haxhiu tra i due centrali, e l’avanzamento dei terzini sull’esterno (una salida lavolpiana classica); nei primi minuti il gioco riesce bene, ma – quando i bianconeri aumentano la pressione – il piano rossoblu va in tilt. Con i tre attaccanti in forcing avanzato, e le due mezzali sugli intermedi rossoblu, la squadra di Ogliari perde ogni possibilità di verticalizzare, ed è costretta a rilanciare lungo (facilitando il recupero palla degli ascolani).

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Il mediano viene incontro, i due terzini avanzano. Haxhiu e Manoni sono marcati, così come Petrini e Ciabattoni. Raccichini è costretto a lanciare lungo

La partita passa rapidamente in mano ai bianconeri, che – di contro – gestiscono il possesso con molta più maturità, riuscendo a trovare costantemente linee di passaggio utili grazie al movimento tra le linee di Capponi (che si alza in posizione di trequartista) e dei due esterni (che si accentrano per farsi trovare alle spalle delle mezzali rossoblu).

Le prime due occasioni arrivano proprio su queste situazioni: al 13esimo Buonavoglia si libera alle spalle di Ciabattoni e viene atterrato da Speranza, guadagnando la punizione che porterà all’occasioni di Minchillo (grande parata di Raccichini); due minuti dopo Capponi spezza la linea difensiva con un inserimento premiato da Buonavoglia e depositato in rete.

Il vantaggio irretisce i padroni di casa, che – pur provando a reagire – non riescono a creare azioni pulite, concludendo a rete solo sui calci piazzati.

Nella ripresa i rossoblu decidono di ovviare ai problemi in fase di costruzione intervenendo sulla struttura stessa della squadra. Il passaggio al 4-2-3-1 (con gli ingressi di Polo e Bruno) regala un uomo in più in fase di costruzione (Polo, al fianco di Haxiu) e uno in più sulla trequarti (Massaroni, pronto a dare un altro riferimento centrale rispetto a Malavolta), aumentando esponenzialmente le alternative di gioco per i sambenedettesi.

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Bruno taglia dentro, aprendo lo spazio per Speranza sulla fascia.

La squadra inizia a costruire ai lati e alle spalle del centrocampo bianconero, riuscendo finalmente ad attaccare la porta di Novi, pure se in modo non risolutivo. La coperta è corta, però: da una parte arrivano le occasioni per Massaroni e Malavolta, ma i bianconeri – in contropiede – accumulano occasioni su occasioni, sfruttando a pieno il movimento dei due terzini (che, a turno, si alzano sulla linea degli attaccanti per dare superiorità sulla fascia).

Gli ottimi interventi di Raccichini salvano i rossoblu, che chiudono la partita con un passivo minimo e la consapevolezza che la vittoria – a certi livelli – non arriva solo attraverso i propri pregi, ma anche (e soprattutto) attraverso la limitazione dei punti di forza altrui.

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