Noi Samb incontra i candidati sindaco: parola a Giorgio De Vecchis

Giorgio De Vecchis

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Paolo Perazzoli, Pasqualino Piunti, Giorgio De Vecchis, Massimiliano Castagna, Luca Spadoni. Sono questi i candidati alla carica di sindaco di San Benedetto del Tronto che, domenica 5 giugno, verranno eletti dai cittadini. Per l’occasione l’Associazione Noi Samb ha sottoposto ognuno di essi ad una serie di domande riguardanti progetti, intenzioni e punti di vista legati al mondo rossoblù.

Il quinto ed ultimo è Giorgio De Vecchis.

Conosce la società Fedeli? Se si, che idea si è fatto?

“Per motivi familiari, avendo quattro figli, è da un po’ di tempo che non vado allo stadio. E’ chiaro che l’eco della Samb mi arriva sempre. Mi sembra che questa nuova presidenza nasca e si sia sviluppata sotto i migliori auspici. Oggi mi pare che sia Fedeli che le novità che ci sono in politica facciano ben sperare i sambenedettesi”

San Benedetto del Tronto e Sambenedettese dovrebbero essere due facce della stessa medaglia o due medaglie separate?

“San Benedetto e Sambenedettese sono e saranno sempre due facce della stessa medaglia. Non c’è dubbio. Il legame della Samb con la città è sempre stato molto profondo e mi piace pensare che resti tale”

In generale. Che tipo di relazione dovrebbe intercorrere tra chi amministra una città e la squadra di calcio che la rappresenta?

“Una relazione di collaborazione considerando che la città ha sempre beneficiato di questo brand calcistico della sambenedettese. Sicuramente dobbiamo essere collaborativi per qualsiasi cosa che possa favorire il nome della città”

Nello specifico. Qualora fosse lei a capo della prossima amministrazione, in che modo vorrebbe rapportarsi con la società rossoblù?

“Un rapporto di franco e serio come penso di intrattenerlo con tutti”

Riviera delle Palme. Croce o delizia?

“Delizia sicuramente perché rimane a mio avviso uno degli stadi più belli d’Italia. Nel suo piccolo è un gioiellino. E’ una croce per tutti gli accadimenti che ci sono stati soprattutto negli ultimi anni. Mi auguro che la questione della capienza vada a buon fine per tempo e che non costituisca il primo dei problemi per la futura amministrazione”

L’impianto sportivo di Viale dello Sport è vicino alla messa a norma. In questi anni si sarebbe potuto agire diversamente per ottimizzare i tempi? Se si, come? Ci spieghi la sua posizione.

“Io onestamente non ho approfondito le vicende tecniche della questione perché non ero in amministrazione. Ho avuto un periodo sabbatico per cui non conosco bene i vari passaggi. Sicuramente i problemi che sono rimbalzati dalla stampa lasciano pensare ad un rapporto contrattuale iniziale molto problematico. Se le cose fossero state più semplici si sarebbero avute meno complicazioni”

Convenzione. La società ha intenzione di chiedere una convenzione pluriennale con un contributo volto ad abbattere i costi dello stadio. A tal proposito che cosa avrebbe intenzione di fare?

“Riguardo ad una convenzione pluriennale, nel limite degli anni di mandato di sindaco non ci sarebbero problemi se ciò aiutasse la Samb. Riguardo al contributo sicuramente vorrei tener conto delle priorità sociali che credo siano più impellenti”

Lei sa che uno dei problemi più grandi che investono la Sambenedettese è legato all’assenza dei campi da allenamento? Nella scala delle priorità tra le questioni da trattare che posizione ricopre tale faccenda?

“Si ne sono a conoscenza. Non è la prima delle questioni da risolvere, per essere chiari. Penso ad esempio a strutture mancanti nel sociale oppure penso al sottopasso di Porto d’Ascoli che costituisce una barriera che divide dal punto di vista pedonale in due la città. Quindi sicuramente non è la prima delle priorità. Oltretutto ritengo che comunque questa presidenza possa avere idee e provvedere in tal senso. Il comune se dovrà collaborare sarà parte diligente”

Cosa si può fare affinché il club non sia costretto ad elemosinare uno spazio alle società locali o comunque limitrofe? Cosa suggerisce?

“Non è una questione di facile soluzione, soprattutto a breve periodo. Qualcuno ha pensato al Ballarin. Anche lì bisognerà vedere quali sono le risorse a disposizione. Altra prospettiva, che potrebbe essere meno onerosa e la più fattibile in brevi periodi, è quella di trovare uno spazio in zone limitrofe, magari in collina, e realizzare un campo di allenamento”

Qualcuno, in passato, ipotizzò la realizzazione di una “cittadella dello sport”. E’ una strada percorribile?

“Da un punto di vista urbanistico abbiamo la zona Brancadoro che ha quella destinazione. Ora per altro si parla di un progetto messo in giro dall’attuale proprietà e che dal mio punto di vista non è accettabile in quanto prevede oltre venti mila metri di commerciale e delle strutture sportive che onestamente non varrebbero il sacrificio in termini urbanistici. Ad oggi penso che data la situazione economica non sia così facilmente prevedibile nel breve periodo uno sviluppo autofinanziato in questo senso di quest’area a meno che non ci siano interessi particolari di enti sportivi nazionali che potessero trovare sbocchi. E’ uno degli investimenti a cui si può pensare trovando risoluzioni non impattanti anche al fine di destagionalizzare con il turismo sportivo. Penso che nel breve periodo comunque non sia una soluzione realmente praticabile”

Sambenedettese e turismo. Ha pensato a questo binomio?

“Certo che ci ho pensato. Durante l’amministrazione Martinelli fui proprio io a proporre la sponsorizzazione proprio legandola a questa immagine pubblicitaria che da la città. Noi riconoscemmo contrattualmente la validità in maniera chiara e diretta senza problemi”

Tra gli ultras rossoblu e quelli del Bayern Monaco, ad esempio, intercorre un’amicizia molto profonda. Parliamo della realtà calcistica più titolata della Germania che, nel suo palmares, vanta la vittoria di 26 campionati, 18 coppe nazionali, 2 coppe intercontinentali, 5 coppe dei campioni, una coppa UEFA e altro ancora. Basti pensare che il suo stadio contiene poco più di 75 mila posti. Perché non partire da qui?

“Sicuramente tutte le occasioni possono essere sfruttate. Questa va sfruttata. Se abbiamo buone idee perché non applicarle? Ho visto il riconoscimento che i tifosi tedeschi hanno fatto ai nostri rossoblù. Voglio dire mi sembra un rapporto ben saldo che si può utilizzare per fini turistici e anche sportivi”

Ballarin. Che tipo di progetto vorrebbe abbracciare per fare in modo che l’impianto venga riqualificato?

“Siamo contro il vuoto urbano prima di tutto. In un’ottica molto semplice mi piace l’idea di Primo Angellotti anche perché lo vedo in questo momento come un passo intermedio. Vedrei il futuro del Ballarin collegato con la rivisitazione totale della zona portuale. Mantenendo sicuramente la memoria per i fatti accaduti ma non chiudendomi la possibilità di soluzioni urbanistiche diverse per tutta l’area”

Vuole aggiungere qualcosa che non sia stato detto in questa sede?

“Mi auguro che la città abbia lo stesso scatto di orgoglio che ha dimostrato la Samb l’anno scorso. Spero che il club possa tornare in B. Lo merita la città e lo meritano i suoi tifosi”

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