Noi Samb incontra i candidati sindaco: parola a Luca Spadoni

Luca Spadoni

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Paolo Perazzoli, Pasqualino Piunti, Giorgio De Vecchis, Massimiliano Castagna, Luca Spadoni. Sono questi i candidati alla carica di sindaco di San Benedetto del Tronto che, domenica 5 giugno, verranno eletti dai cittadini. Per l’occasione l’Associazione Noi Samb ha sottoposto ognuno di essi ad una serie di domande riguardanti progetti, intenzioni e punti di vista legati al mondo rossoblù.

Il terzo è Luca Spadoni.

Conosce la società Fedeli? Se si, che idea si è fatto?

“Non ho una conoscenza diretta. Mi sono fatto un’idea attraverso i resoconti giornalistici. Mi sembra che finalmente l’assetto societario sia solido. Pare che si sia presa una strada buona”

San Benedetto del Tronto e Sambenedettese dovrebbero essere due facce della stessa medaglia o due medaglie separate?

“Forse entrambe le cose. La squadra fa parte del tessuto vivo, della storia, della città. Sicuramente non esisterebbe San Benedetto senza Sambenedettese e viceversa. Questo è chiaro. Poi a volte bisogna cercare di tenere qualche campo distinto”

In generale. Che tipo di relazione dovrebbe intercorrere tra chi amministra una città e la squadra di calcio che la rappresenta?

“Chi amministra la città deve essere un tifoso la domenica. Nell’ambito dell’amministrazione bisogna poi fare gli amministratori senza lasciarsi condizionare dalla passione calcistica. Questa è una cosa che ritengo giusta perché in alcuni casi bisogna mantenere un certo distacco altrimenti si rischia di fare azioni condizionate magari dall’emotività”

Nello specifico. Qualora fosse lei a capo della prossima amministrazione, in che modo vorrebbe rapportarsi con la società rossoblù?

“Come specificato prima bisogna mantenere distinto l’ambito sportivo da quello amministrativo. Da parte mia massima collaborazione e massimo riconoscimento dei meriti ma tenendo sempre ben presente la distinzione di cui sopra”

Riviera delle Palme. Croce o delizia?

“In questi anni è stata una croce perché si sono susseguite vicissitudini varie ma in extremis si è riusciti a metterlo a norma. Mi sembra che alla fine la croce diventerà una delizia per la prossima stagione”

L’impianto sportivo di Viale dello Sport è vicino alla messa a norma. In questi anni si sarebbe potuto agire diversamente per ottimizzare i tempi? Se si, come? Ci spieghi la sua posizione.

“Sono sincero. Non è facile. E’ stato un cammino difficile. Si è scelta una strada un po’ particolare e poco frequente. Non nego che siano stati fatti alcuni errori però alla fine si è sempre cercato di agire per il bene della squadra e della città. C’è sempre stata buona fede in qualche modo. In cinque anni di amministrazione posso dire che in giunta l’argomento stadio è stato molto forte e presente. Alla fine tutto è bene quel che finisce bene”

Convenzione. La società ha intenzione di chiedere una convenzione pluriennale con un contributo volto ad abbattere i costi dello stadio. A tal proposito che cosa avrebbe intenzione di fare?

“Questa è una domanda spinosa. C’era un contributo per la Samb che poi fu abolito. Dico la verità e sono sincero. Io non so se questo tipo di contribuzione sia consentito. Non lo so. Bisogna vedere e verificare gli aspetti tecnici e finanziari”

Lei sa che uno dei problemi più grandi che investono la Sambenedettese è legato all’assenza dei campi da allenamento? Nella scala delle priorità tra le questioni da trattare che posizione ricopre tale faccenda?

“Si sono al corrente di questo. Esistono dei progetti. Alcuni li condivido, altri no e sono onesto. In queste campagne elettorali si rischia di essere tutti uguali ma io preferisco dire quello che penso. Ad esempio ho osservato il progetto vincente sul Ballarin. Lì è previsto un campo regolamentare. Su quello sono d’accordo. Devo dire che è stata scelta l’idea più fattibile e facile da realizzare. Unisce il passato e il futuro. Sulla zona Brancadoro invece non sono d’accordo con il progetto che è stato presentato in comune. Questa settimana c’è una polemica in corso. Il dover edificare quella massa di volumi per costruire campi da calcio o da calcetto mi trova contrario. Il piano regolatore generale su quell’area ha dato una destinazione interamente a verde e sportivo. Sull’edificare quella massa di volume quindi non sono d’accordo”

Cosa si può fare affinché il club non sia costretto ad elemosinare uno spazio alle società locali o comunque limitrofe? Cosa suggerisce?

“Ci sono diverse opzioni, una di queste è il Ballarin. Il problema esiste ed è stato più volte affrontato. Va risolto anche perché la Sambenedettese il prossimo anno giocherà in una categoria superiore”

Qualcuno, in passato, ipotizzò la realizzazione di una “cittadella dello sport”. E’ una strada percorribile?

“Ho già risposto sostanzialmente. No, non è una strada percorribile. Ritengo che il campo da calcio lo si possa fare tranquillamente al Ballarin”

Sambenedettese e turismo. Ha pensato a questo binomio?

“La squadra è sempre stata un veicolo formidabile di promozione turistica. Ora lo stadio, che è vicino alla messa a norma, potrà essere utilizzato anche in questo senso. E’ un binomio che funziona”

Tra gli ultras rossoblu e quelli del Bayern Monaco, ad esempio, intercorre un’amicizia molto profonda. Parliamo della realtà calcistica più titolata della Germania che, nel suo palmares, vanta la vittoria di 26 campionati, 18 coppe nazionali, 2 coppe intercontinentali, 5 coppe dei campioni, una coppa UEFA e altro ancora. Basti pensare che il suo stadio contiene poco più di 75 mila posti. Perché non partire da qui?

“Speriamo. Amichevoli di lusso portano sicuramente promozione e conoscenza della città. Se si riesce ad avere qualche passaggio televisivo meglio ancora. In passato è stato fatto”

Ballarin. Che tipo di progetto vorrebbe abbracciare per fare in modo che l’impianto venga riqualificato?

“Essere contrari al vuoto urbano è come essere contrari alla povertà. Su questo non ci piove. Il vuoto urbano non lo vuole nessuno. Come dichiarato prima il progetto che tramite la consultazione popolare ha vinto mi convince. Quello è uno spazio che non va demolito ma rigenerato. Tra i progetti non è il più faraonico ma costa. Sul finanziamento dell’opera non si è fatta alcuna riflessione e quello è abbastanza importante. Io ho lanciato l’idea di realizzare un parcheggio sotterraneo a pagamento mettendo magari in sinergia le aziende pubbliche di San Benedetto tipo la Start e la Multiservizi che gestisce i parcheggi. L’area Ballarin la vediamo spesso sotto il profilo storico-sportivo però è anche un’area strategica. Noi proponiamo di fare la zona a traffico limitato in centro. E’ chiaro che quello potrebbe essere un parcheggio scambiatore ovviamente sotterraneo. Le due cose sono compatibili e lo hanno riconosciuto anche i progettisti”

Vuole aggiungere qualcosa che non sia stato detto in questa sede?

“Quello che dico è quello che ho detto prima. La Samb è una risorsa per questa città. Un pezzo di storia e un pezzo di identità. Diffido da quelli che vanno alla partita qualche settimana prima dalle elezioni. Questo tipo di atteggiamento non va bene”

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