Come gioca la Feralpisalò


Analisi tattica dei gardesani, prossimi avversari dei rossoblu

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Per la seconda settimana consecutiva i rossoblu si trovano di fronte ad una squadra con gli stessi punti e un’abitudine molto maggiore nel calcio tra i Pro. Dopo due sconfitte nelle prime cinque, la squadra di Asta ha trovato buoni risultati e una quadratura pressoché definita: nell’ultimo mese la Feralpi ha messo insieme quattro risultati utili consecutivi, impreziositi dalla vittoria a Parma.

Solidità tattica

Al suo primo anno a Salò, e con una squadra parzialmente rinnovata, Antonino Asta è già riuscito a dare un’identità ben definita, basata su un’interpretazione intelligente, capace di unire virtuosismo e concretezza. Il 4-3-3 dei verdazzurri si basa su una gestione perimetrale del gioco, in cui le fasce vengono utilizzate come scorciatoie per avanzare rapidamente verso la trequarti.

La costruzione del gioco passa – essenzialmente – per due momenti: l’avanzamento sulla fascia e la ricerca del centro. Nella costruzione dal basso i gardesani prediligono sempre la giocata verso l’esterno, generalmente meno controllato dagli avversari: i movimenti di terzino e mezzala (a venire incontro e in profondità) garantiscono un avanzamento veloce del pallone, che subito viene girato verso il centro.

Quando la palla si gioca sul loro lato i due esterni (Guerra e Bracaletti) sono sempre molto stretti, in posizione di trequartista, così da creare situazioni di superiorità numerica nella zona centrale. In queste situazioni i due esterni si muovono sempre benissimo, mostrando grandissime capacità nell’attaccare sia gli spazi tra le linee che quelli alle spalle della difesa.

La palla passa dal terzino alla mezzala, che cerca immediatamente il passaggio verso il centro: Bracaletti fa il velo per Gerardi, che controlla e serve il taglio di Guerra. Con tre passaggi la Feralpi è arrivato in porta

Una giocato molto ripetuta è quella dello screen pass, il velo come arma offensiva: i verdazzurri cercano di avere sempre due giocatori sulla traiettoria del pallone, in modo da rendere meno leggibile l’intervento degli avversari, e più semplice la ricezione.

Aquilanti verticalizza per Guerra, che fa il velo per Romano. Da questa azione arriva il gol 

Più soluzioni

Se l’avversario pressa alto (o si trova lo spazio giusto) i quattro difensori non hanno problemi a cercare immediatamente il lancio per il centravanti, che – per dare una mano all’uscita del pallone – spesso arretra fin nella propria metà campo, in modo da far salire la squadra e riciclare il gioco sulle fasce.

Anche per questo motivo i due centravanti (Gerardi e Romano) sono molto forti fisicamente, bravi sia nel gioco aereo che nel coprire palla spalle alla porta. Nonostante lo scarso score sotto porta (5 reti in due) sono fondamentali per la squadra, e hanno contribuito in maniera decisiva all’exploit realizzato di Guerra (già 5 gol).

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La Feralpisalò è ben pressata, Gerardi viene incontro fino al centrocampo e riceve tra le linee: alle sue spalle Guerra e Bracaletti stanno già tagliando al centro

La fase difensiva

I gardesani sono molto più preparati di quanto non suggeriscano i numeri: nonostante gli 11 gol subiti la squadra ha un’ottima struttura difensiva, che parte sin dalla trequarti avversaria. La squadra di Asta pressa sempre molto alto, con una marcatura a uomo volta a recuperare palla in posizione vantaggiosa, o costringere gli avversari a lanciare.

Questa tattica si è rivelata spesso vincente, ma contro squadre più abituate a giocare da dietro (su tutte, il Gubbio) si è rivelata un’arma a doppio taglio: superata la prima linea di pressione i verdazzurri si sono spesso rivelati fragili, mostrando i problemi di transizione già visti col Santarcangelo, e non ancora pienamente risolti.

Oltre agli errori tecnici e a qualche difficoltà sui calci piazzati (3 degli ultimi 5 gol subiti sono arrivati così), la squadra di Asta ha mostrato di soffrire soprattutto le transizioni veloci, e – più generalmente – le situazioni in cui i difensori sono costretti a uscire dalla linea.

La chiave della partita, per i rossoblu, può essere proprio in questo tipo di situazione. In tal senso è molto probabile l’utilizzo di Sorrentino, che – coi suoi movimenti a venire incontro e raddoppiare sulle fasce – potrebbe costringere Aquilanti e compagni a scoprirsi più del dovuto.


Foto di Simone Venezia da www.feralpisalo.it

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