Guida alle divise del girone B (2017-18)

La guida semiragionata alle divise del girone B della Serie C, commentate una per una da Angelo A. Pisani, Edoardo Tarullo e Madou


In attesa dei punti veri, quelli che decidono la classifica, tifosi e addetti ai lavori si affannano in previsioni e graduatorie di ogni tipo: dalle possibili favorite al migliore acquisto, dal numero di abbonamenti alla posizione finale. A mercato ancora aperto, con un calendario ancora in divenire e un girone che ha contato 20, 18 e 19 squadre, abbiamo deciso di ragionare sull’unico punto fermo della prossima stagione: le divise.

La maglia è il biglietto da visita della squadra, il feticcio a cui attaccarsi per esprimere il proprio amore, la seconda pelle in cui immedesimarsi e proteggersi nei momenti di difficoltà. Ogni anno, le divise rappresentano – contemporaneamente – innovazione e tradizione, moda e legacy. Ne discuteremo con lo spirito guida delle Vernecchie, Edoardo Tarullo, e il nostro artista di fiducia, Madou.

Ogni votazione (una media dei nostri giudizi) si baserà su tre criteri: fedeltà (quanto la maglia ci fa pensare alla squadra in questione), originalità (quanto è riuscita a rinnovarsi), stile (la sua bellezza complessiva). L’intenzione era quella di fare una rassegna completa, ma ci siamo accorti che molte squadre – a una settimana dall’inizio del campionato – non hanno ancora ufficializzato le nuove divise (o le tengono gelosamente nascoste).

Albinoleffe – Acerbis

Per il 12esimo anno consecutivo l’Albinoleffe conferma la partnership con Acerbis, che decide di mantenere il suo status di marca alternativa con tre divise molto particolari. La prima maglia mantiene lo stile classico dei seriani, con l’azzurro davanti che sfocia nel blu scuro delle maniche e della schiena. La seconda divisa è quasi completamente rossa, con una trama gialla – una specie di freccia abstract – – che scende verso i pantaloni. La terza è un evidenziatore verde.

Angelo A: L’Albinoleffe è stata una delle squadre più particolari dello scorso campionato, e quest’anno hanno voluto rimarcare il loro status con le divise. La prima mi piace, rispetta l’idea classica della squadra con elementi diversi dal solito. La seconda non la capisco. La terza è – essenzialmente – un cosplay di un Trattovideo, e non intendo commentarla.

Madou: La prima è fatta molto bene, le diverse fantasie si inseriscono senza risultare dominanti e senza tradire i colori sociali. Lo stesso vale per la seconda e la terza, che sono abbastanza originali ma non strampalate.

Edoardo: Non sono strampalate ma non sono neanche belle. L’Albinoleffe è l’unica nel calcio professionistico italiano ad usare Acerbis, un motivo ci sarà. A me sembrano maglie da terza categoria che puoi scegliere sui cataloghi Decathlon. Salvo la classica azzurrina. Su quella rossa con le sgommate gialle soprassiedo che è meglio.

  • Fedeltà: 7
  • Originalità: 6.5
  • Stile: 6.5

Bassano – Lotto

Il Bassano ha una delle divise più particolari di tutta la Serie C, e non a caso è la squadra di Renzo Rosso, proprietario e ideatore della Diesel. La società bassanese non si è smentita neanche quest’anno, presentando due maglie piene di elementi visivi, dal ponte degli alpini della divisa del portiere allo skyline di Bassano sulla schiena.

Edoardo: A me le maglie Lotto non sono mai piaciute, ma qui ha fatto un ottimo lavoro. Questa è davvero una bella maglia, originale e elegante. A criticare Rosso mi sento un po’ in imbarazzo, ma per me poco da dire. Lo skyline e il ponte sono due ottime idee.

Madou: A me non piace come scurisce la prima maglia, sotto, ma per il resto è davvero bella. Davanti ci sono anche troppi elementi, l’avrei fatta più semplice: c’è troppo nero. Il monumento della città e lo skyline sono molto belli, ma è un’idea già vista.

Angelo A: Le maglie del Bassano sono sempre le più interessanti, sono l’equivalente di quelle della Sampdoria in Serie A. A me piacciono molto entrambe, ma – dovessi trovare un difetto – avrei fatto diversamente la scritta Diesel sulla divisa dei giocatori. L’ombra appesantisce un po’ tutto, con un contorno bianco avrebbe avuto un effetto molto più pulito e leggibile. Punto bonus per il logo della squadra, molto bello.

  • Fedeltà: 9
  • Originalità: 8
  • Stile: 8

Fermana – Macron

La Fermana ha deciso di presentarsi alla Serie C con sei divise diverse: quattro per i giocatori, due per i portieri. Una a strisce gialloblu, una bianca con inserti blu, una gialla con inserti blu, e una blu con inserti gialli. Verdi e rosse le divise dei portieri.

Angelo A: Penso sia la prima volta che vedo una squadra con quattro divise. Non hanno nulla di eccezionale, secondo me, ma sono fatte bene. Mi piace molto la maglia a strisce gialloblu: le righe strette sono una rarità, ormai, e mi ricordano la mia Cuprense. Mi piace anche il colletto. Le altre tre sono praticamente uguali, e abbastanza dimenticabili. Gli sponsor si sposano bene con la maglia.

Madou: Vero, ma c’è da dire che lo sponsor dietro è troppo vicino e abbastanza inguardabile.  La scritta “Daje Ferme” non mi piace per niente. In definitiva sono maglie ben fatte. Anche vero che sono andati sul sicuro, sono tutte abbastanza banali.

Edoardo: A me non dispiacciono affatto. Diciamo che hanno compensato la poca originalità aumentando il numero. Se hai paura di incontrare squadre gialle te ne fai una nera e ciao. Nel complesso sono belle divise, classiche ma con pochi difetti. L’unica nota stonata – ma quella non si può cambiare – è lo stemma, abbastanza brutto.

  • Fedeltà: 10
  • Originalità: 4 
  • Stile: 6.5

Fano

Il Fano non ha presentato alcuna divisa, e non esistono foto della partita giocata in Coppa Italia. Però sulla pagina ufficiale della squadra compaiono questi tre qui: divise molto suggestive (specie quella da gladiatore) ma forse un po’ eccessive. Con la terza maglia, poi, tutti i giocatori partirebbero con un’ammonizione.

  • Fedeltà: 1
  • Originalità: 10
  • Stile: 10
  • Probabilità di vederle in campo: -10

Feralpisalò – Erreà

La Feralpisalò si presenta nella nuova stagione con la Erreà, che ha ideato tre maglie non convenzionali. Dalla prima “sprite” simile ai third kit Nike della scorsa stagione alla gessata nera, fino alla bianca con le righine bianche, verdi e blu a richiamare i colori sociali. Altra particolarità è lo sponsor, che nella prima maglia è diverso dalle altre due.

Edoardo: Secondo me sono belle maglie, più che altro perché danno vitalità ad una squadra che ha poca storia alle spalle. Con questo trio hanno insegnato alla Kappa che si possono fare divise belle e interessanti per qualsiasi squadra.

Madou: A me non piace la versione Sprite. La gessata tipo Inter di qualche anno fa non mi dispiace, quella bianca con le righine è molto bella. Sono tre divise diverse, vero, ma ognuna di queste ha un filo comune: basti vedere alla presenza dei colori sociali in tutte le maglie. Sono originali e fatte bene.

Angelo A: Sono tutte maglie già viste (la prima e la terza maglia ricordano due divise dell’Inter, la bianca è simile a quella del Parma dello scorso anno), però ci sono molti dettagli ben studiati che danno più valore al tutto. Il blu della prima maglia che si disintegra scendendo diagonalmente fino a diventare verde; il colletto azzurro, verde e bianco della gessata, che rimanda ai colori dello stemma; lo splendido colletto della bianca – molto elegante e classico – che spezza le righine sulle spalle. E gli sponsor si sposano bene col tutto. Bel lavoro.

  • Fedeltà:  7
  • Originalità: 9
  • Stile: 8

Gubbio – Legea

Il Gubbio conferma la partnership con la Legea, che quest’anno ha deciso di sostituire le strisce della scorsa stagione con un blocco rosso e blu, con le maniche a colori invertiti (curiosità: se il Gubbio fosse in EL non potrebbe indossarla). La seconda maglia mantiene la striscia centrale rossoblu, ma stavolta la fantasia è molto più astratta.

Edoardo: La prima maglia è molto classica, mentre la seconda, questa doppia linea che si interrompe a metà per lasciare spazio allo sponsor, è molto simpatica. Io non sono un amante del simbolo Legea, ma quello non si può cambiare. Per fortuna la bruttezza dello sponsor tecnico è bilanciata dello stemma del Gubbio: uno scudettino antico, romantico e nostalgico come piace a me.

Madou: A me piacciono. La doppia linea è una bella scelta, anche se io l’avrei fatta senza interruzioni (magari lateralmente). Della prima mi piace il colletto. Le maniche invertite ormai sono un classico, ma forse avrei fatto qualcosa di diverso coi pantaloncini (che sono uguali per entrambe le divise).

Angelo A: Concordo sulla doppia riga, molto bella, anche se interrotta così – con tutto il resto bianco – lascia la maglia un po’ vuota. Sarebbe stato meglio con uno stemma più grande (e magari al centro, fondendosi con le righe). La prima maglia è banalissima, secondo me, preferivo le strisce rossoblu dello scorso anno.

  • Fedeltà: 9
  • Originalità: 7
  • Stile: 7

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Mestre – Joma

Il Mestre ha deciso di festeggiare l’arrivo in Serie C con una divisa che sembra una via di mezzo tra una divisa di Baseball e una maglia tarocca del Wolverhampton. Il blocco di colori è classico (maniche, spalle e colletto neri, busto arancione) ma le righine verticali sul busto vivacizzano il tutto, dando un aspetto gessato che vivacizza bene l’arancio della divisa.

Madou: L’idea di base è molto carina, sembrano davvero delle divise da baseball. Righe sottilissime su tinta unita, maniche colorate: nessuna esagerazione, nessun estro, ne esce fuori una maglia semplice, carina e oserei dire quasi elegante.

Angelo A: A me questa non dispiace per niente. L’arancionero non si vede spesso, nelle squadre di calcio, e già per quello la divisa diventa molto interessante. Il taglio è molto classico (ricorda le divise di qualche anno fa) ma è davvero ben fatto. L’assenza di sponsor aumenta la street credibility di tutta la squadra.

Edoardo:  Interessante la scelta Joma di queste microrighe (richiamo al gessato Inter e al Feralpisalò di quest’anno). Nulla da aggiungere, piace anche a me.

  • Fedeltà: 7
  • Originalità: 8
  • Stile: 7.5

Modena – ?

Non abbiamo trovato foto delle nuove maglie, compensiamo inserendo un collage di Eziolino Capuano con occhiali da sole nelle seguenti pose: serio, rilassato, nervoso, incazzatissimo.

  • Fedeltà al personaggio: 10
  • Originalità degli occhiali: 10
  • Possibilità di salvarsi con questa dirigenza: 5

Padova – Kappa

Quest’anno il Padova è passato dalla Macron alla Kappa. La società con sede a Torino ha deciso di andare sul sicuro. La maglia del portiere è arancione, con il caratteristico sponsor tecnico sulle spalle; la prima divisa è completamente bianca con il bordo delle maniche rosse, mentre la seconda divisa (a colori invertiti) è arricchita dalla piantina di Prato della valle, la principale piazza di Padova.

Edoardo: Mi dispiace, ma a me le maglie Kappa fanno davvero schifo. Guardate come sono tristi. Se non rischiassi la querela aggiungerei tre sillabe alla denominazione originale. Quando vedo alcune creazioni resto senza parole: che roba è? Non ce la fanno a fare maglie da calcio. Quella del portiere è pure scopiazzata da quella di Pelizzoli nell’anno dello scudetto della Roma.

Madou: C’è poco da aggiungere. Zero inventiva, è come se avessero semplicemente invertito i colori tra prima e seconda.

Angelo A: Vabbè, dai, c’è Prato della Valle sulla maglia rossa… Per il resto è davvero una tristezza. Passi il protagonismo della Kappa, che usa il suo logo (peraltro brutto) come elemento visivo, passi la banalità delle divise, quello che fa più innervosire l’assoluta noncuranza con cui la Kappa fa maglie tutte uguali per tutte le squadra. Conoscendo quelle di Torino e Napoli non mi aspettavo molto, ma sono comunque deluso.

  • Fedeltà: 8
  • Originalità: 2
  • Stile: 3

Pordenone – Joma

Negli ultimi due anni il Pordenone è stata una delle migliori squadre di tutta la Lega Pro, per risultati e gioco. Dopo aver chiuso la scorsa stagione alle semifinali playoff i ramarri hanno perso molti pezzi, ma non rinunciano alle loro ambizioni. Con una presentazione in grande stile, la squadra di Lovisa ha presentato le nuove maglie. La prima è la classica neroverde, con lo stemma cittadino in rilievo sul petto; una scelta patriottica esploda con la seconda maglia, che reca i colori e lo scudo della città. Nome e numero della prima divisa diventano gialli perché – parole di Lovisa – “così vedono Berrettoni quando corre”.

Angelo A: L’anno scorso il ramarro che si arrampica verso le scudetto è stato uno dei dettagli più fighi del campionato, ora è diventata un po’ più classica. Bello il rilievo dello stemma cittadino nella prima, mentre la seconda è una maglia più significativa che bella. Nel complesso le promuovo, anche se tutti quegli sponsor (pur sposandosi bene) tolgono un po’ di valore all’ensemble.

Edoardo: Belle maglie dell Joma, soprattutto la prima, con le bande verticali larghe come piacciono a me. Unica grande pecca, la scelta del giallo per nomi e numeri. Un colpo agli occhi e nel cuore. 

Madou: Curiosa l’idea di inserire il secondo simbolo in rilievo sulla prima maglia e come stemma della seconda. Io però spero di veder riapparire il ramarro quanto prima. La maglia resta comunque tradizionale, con le solite bande verticali neroverdi. Potevano fare di più ma alla fine sono accettabili.

  • Fedeltà: 8
  • Originalità: 7
  • Stile: 7

Ravenna – Macron

Dopo 6 anni di assenza (e una rimonta clamorosa nel finale di campionato) il Ravenna è tornato in Serie C. Per la nuova stagione i ravennati hanno confermato l’unione con la Macron. Le tre divise hanno un taglio identico, semplice e con le cuciture in rilievo, con tre colori diversi. La prima e la seconda divisa riportano il rosso porpora e l’oro dei colori sociali, la terza è completamente bianca.

Madou: Il Ravenna ha presentato non una, ma addirittura tre canottiere da allenamento. Io plaudo al coraggio della scelta, ma delle maglie così non le comprerei mai.

Edoardo: Io non le sottovaluterei, perché qui – a differenza del Santarcangelo, che vedremo dopo – la tinta unita rappresenta una novità positiva, una scelta molto interessante. Il risultato finale è semplice ma bello, anche se forse si poteva fare qualcosa di più per lo sponsor – che, francamente, è un pugno in un occhio.

Angelo A: I colori della prima e della seconda divisa sono elegantissimi, così come lo stemma e la scelta di rendere le due maglie l’una il negativo dell’altra. Mi piacciono anche le cuciture sul colletto e le maniche. Come ha detto Edoardo, peccato per quel bruttissimo sponsor, che spezza tutto il resto.

  • Fedeltà: 7
  • Originalità: 7
  • Stile: 6.5

Reggiana – Sportika

Tra esoneri, rescissioni, cambi dirigenziali e nuovi arrivi la Reggiana di Mike Piazza ha avuto un’estate molto movimentata, al punto da dimenticare che servivano nuove divise ufficiali. Al momento sul Reggianacalciostore c’è vastissima scelta di oggetti griffati – borse, zaini, cover del telefono, accendini, bandiere, bracciali in seta, cuffie, cuscini, bibite, infradito, mousepad, penne, portachiavi, sciarpe, spille, tazze e giocatori di subbuteo in ceramica – ma sono ancora presenti le maglie dello scorso anno. Al punto da farci sospettare siano anche le maglie dell’anno prossimo.

Madou: Nel caso confermi la divisa, la Reggiana si presenta forse con la maglia più tamarra del campionato, un primato meritato grazie allo sponsor – che occupa più spazio che in ogni altra divisa – e ai vari rimandi tricolore inseriti all’interno della maglia senza spiegazione apparente. Stesso discorso per quanto riguarda la fantasia del puzzle della verde.

Angelo A: Il tricolore credo rimandi al soprannome di Reggio, la “Città del tricolore”. Però è anche il nome del Mapei Stadium, quindi un bel promemoria per i tifosi reggiani che hanno visto strapparsi di mano il mitico stadio Del Giglio. Concordo sulla tamarraggine del risultato, enfatizzata dagli occhiali da sole sul manichino centrale. È uno di quei rari casi in cui lo sponsor è anche il principale elemento decorativo della maglia – un po’ triste, come cosa.

Edoardo: Ragazzi, siamo di fronte alla migliore “maglia-mappazzone” del girone B. Un turbinio di colori e loghi che neanche Lapo avrebbe potuto fare di meglio. Sulla verde evito ulteriori commenti perché sono già a rischio querela.

  • Fedeltà: 5
  • Originalità: 6
  • Stile: 6

[nextpage title=”Terza parte”]

Renate – ?

Il Renate ha come colori sociali il nero e l’azzurro, e una pantera nello stemma. Nell’unica foto che siamo riusciti a trovare vediamo le pantere nerazzurre con una maglia arancione a inserti neri, e calzettoni a strisce arancionere. Confidando riescano a farsi delle divise decenti (hanno il nero, l’azzurro, le pantere!), aspettiamo fiduciosi.

Santarcangelo – Joma

Dopo aver raggiunto la salvezza con 13 vittorie, 13 pareggi e 12 sconfitte i santarcangiolesi hanno deciso di confermare il loro equilibrismo con due maglie completamente vuote, simili ai kit che i ragazzini comprano alla Decathlon per i tornei di calcetto con la scuola. In attesa di un kit ufficiale, i santarcangiolesi hanno giocato le prime gare ufficiali con queste divise. Una cosa cosi triste i giocatori hanno deciso di farsi crescere la barba, per avere almeno un elemento decorativo.

Madou: Stavolta sono seriamente convinto siano maglie di allenamento, anche se le hanno usate in gare ufficiali. Dovranno presentarne di nuove, dai. Mi rifiuto di credere altrimenti, e mi rifiuto di dare un giudizio.

Edoardo: A differenza del Ravenna qui abbiamo tristissime tinte unite che riescono a far fare brutte figure anche alla Joma, una marca che personalmente apprezzo molto.

Angelo A: Non so se saranno le maglie ufficiali (ho trovato solo queste, però). Siamo di fronte a uno dei rari casi in cui si sente la mancanza di uno sponsor. Queste maglie mi fanno pensare agli 0-0 nebbiosi negli infrasettimanali con gli spalti semivuoti, quindi – per il Santarcangelo – ci stanno abbastanza bene.

  • Fedeltà: sv
  • Originalità: sv
  • Stile: sv

Edit: Alla fine hanno ufficializzato le nuove maglie. Due sono quelle basic viste qui sopra, con su appiccicati gli sponsor; poi c’è una divisa a strisce gialle e blu.

Samb – Erreà

Delle divise della Samb abbiamo già parlato diffusamente nel giorno della presentazione. Nell’avvicinamento al centenario la società rossoblu ha deciso di aumentare i rimandi alla storia della squadra, mettendo innesti storici in tutte e tre le maglie. Dalle righine verticali (come negli anni ’80) della prima, allo scudetto anni ’60 della seconda, fino al numero 95 nella terza. Belle anche le divise dei portieri, dove il doppio colore della prima maglia viene ripreso con una texture leggerissima.

Madou: L’anno scorso avevamo maglie bellissime, rovinate dalla banda verde sullo sfondo dello sponsor. Quest’anno hanno fatto tesoro degli errori mettendo una scritta molto più elegante, e il risultato è perfetto. Bella la prima, classica ma non banale, mentre la scelta del simbolo anni ’60 è un gran tocco. L’unico difetto è il numero bianco sulla maglia grigia, poco leggibile. Bastava un contorno più spesso. Non amo l’oro sulla terza divisa, ma mi rendo conto che l’alternativa sarebbe stato l’argento o il bianco, che richiamano certi colori innominabili.

Edoardo: C’è stata polemica per la polo strappata da Troianiello, figuriamoci cosa sarebbe successo se bianco e nero fossero finiti su una divisa della Sambenedettese. A me l’oro piace, anche perché sul nero sta benissimo; poi io adoro il concetto del nero come terza maglia. La maglia grigia è strepitosa, ricorda gli anni della nostra prima Serie B. Sulla prima poco da dire, la rossoblu è sempre bella.

Angelo A: Quest’anno la Samb (e quindi il direttore marketing, Piero Zazzetta) e l’Erreà hanno fatto un lavoro strepitoso, sono tre maglie stupende. Abbiamo già citato gli innesti “storici” delle prime tre maglie, c’è anche da evidenziare la qualità del materiale tecnico e il modo della presentazione, con la scelta di mettere i numeri 19-23-95 (richiamando data di fondazione e età della squadra) a Bacinovic, Esposito e Candellori. L’unico difetto (risolvibile) è il bordo sul numero della grigia. Per il resto nulla da dire.

  • Fedeltà: 10
  • Originalità: 9
  • Stile: 9

SudTirol – Boxeur

Anche quest’anno il SudTirol si conferma la squadra più hipster della Serie C, puntando su una divisa che sa quasi di futurismo. Boxeur è il tipico sponsor tecnico che ti permette di dire “Probabilmente non ne hai mai sentito parlare”, mentre la striscia demolecolarizzata dalle prima maglia regala una suggestione destrutturalista, rinforzata dalla mancanza di una divisa away e portieri.

Edoardo: Le due parole che mi vengono in mente sono futurismo e mitteleuropeo. Molto concettuale. Bella, per carità, ma non mi piace. L’idea della fascia che sfuma sullo scudetto è molto interessante.

Madou: A me piace la scelta di mettere la fascia alta invece che sul petto, come fanno tutti. Per il resto molto semplice. Lo sponsor non lo capisco, che roba è? Vendono pannelli solari?

Angelo A: La prima volta che l’ho vista mi ha lasciato un po’ così, ma più la riguardo più mi sembra adatta alla squadra che dovrà indossarla. Oggettivamente è un po’ misera, però i pochi elementi presenti (la fascia, lo sponsor, lo stile dei numeri) bastano a renderla riconoscibile. Alla fine, è in piena linea con la città (pulita, vuota, elegante) e lo stemma (una roba così retrò che fa il giro e sembra innovativa).

  • Fedeltà: 7.5
  • Originalità: 9
  • Stile: 7

Teramo – Frankie Garage

Quest’anno la Frankie Garage ha cercato di smentire la sua fama tamarra facendo due divise più semplici possibili. Completamente bianca la prima divisa, con un colletto ripiegato, rossa colletto classico bianco la seconda. Lo spazio per la fantasia è tutto racchiuso nei numeri, con un taglio moderno e due stemmini in fondo.

Madou: Per non sbagliare sono andati sulla tradizione, e hanno realizzato le maglie più semplici che potevano ideare. Non mi dicono un granché, sinceramente.

Angelo A: Io penso che una marca come Frankie Garage (con quella facciona inquietante nello stemma) sia più che sufficiente ad adornare la maglia. Non sono niente di che, ma qui il vuoto rende la divisa più elegante. Vista da vicino la bianca non è affatto male, c’è un bel colletto e lo stemma ci sta benissimo.

Edoardo: La scelta della tinta unita non mi dispiace, anche se non è nuova rispetto agli ultimi anni. Per il resto, mi dispiace, ma a me le maglie di Frankie Garage sanno di prodotto che trovi da Original Marines.

  • Fedeltà: 7
  • Originalità: 5
  • Stile: 6

Triestina – Nike

Dopo un lungo purgatorio di presidenti-bandito e dilettantismo la Triestina torna in Serie C, festeggiando al meglio il suo centenario. Gli alabardati hanno mantenuto lo sponsor Nike, che ha puntato sulla semplicità: una maglia completamente bianca, una rossa, e una nera su cui campeggia il glorioso Nereo Rocco, lo stadio di casa.

Angelo A: Io non sono un fan delle maglie “basiche”, ma c’è da dire che questo trio è molto elegante. La prima e la seconda sono molto rifinite, basta vedere l’eleganza dei colletti, col bellissimo tocco dello stemma ingrandito. Bella anche l’alabarda sulla maglia. La terza nera è strepitosa.

Edoardo: Vero, il Nereo Rocco sulla maglia nera è una figata clamorosa. Poi a me quello stadio piace tanto, e quest’anno farò di tutto per andare alla trasferta. Le altre due molto classiche, oneste; mi piace la scelta di fare gli stemmi più grandi del normale.

Madou: La prima divisa non va sottovalutata, comunque. Il colletto a v è molto bello, classico ma elegante, e dà un tono a tutto il resto. La nera, come avete detto anche voi, è bellissima. Dispiace per la seconda, che è un po’ banalotta. Visto l’impegno messo per le altre due mi sarei aspettato qualcosa in più.

  • Fedeltà: 9,5
  • Originalità: 7
  • Stile: 8

Vicenza – Macron

Il Vicenza cerca di tornare ai fasti degli anni ’90 con una maglietta che sembra uscita direttamente da quegli anni. Le strisce biancorosse circondano tutta la maglia, anche sulle maniche, interrotte da un blocco bianco per fare spazio allo sponsor, e un blocco rosso per nome e numero. Anche il colletto ha una linea classica, rosso con bordino bianco.

Edoardo: Nessuna novità rispetto agli ultimi due anni, vista la sinergia con lo sponsor Macron (che tra l’altro gli ha rifatto anche i seggiolini in tribuna). Maglie senza infamia e senza lode, fa il suo lavoro.

Madou: Questa è una maglia molto classica, che ha sempre il suo fascino. Purtroppo è stata rovinata dalla presenza troppo ingombrante di stemmi e sponsor (pure sui pantaloni!). Nonostante tutto all’occhio non creano molto disturbo, quindi il risultato è apprezzabile. Spero che con le seconde maglie abbiano dato un po’ di spazio alla alla fantasia.

Angelo A: L’unico elemento interessante è la V sul polpaccio nei calzettoni, per il resto è una di quelle divise delle quali si può dire “Mio cugino l’avrebbe fatta meglio”.

  • Fedeltà: 9
  • Originalità: 5
  • Stile: 6
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