Samb-Sudtirol, Montero: “Non ci sono scusanti”

Paolo Montero

La conferenza stampa a margine della partita tra Sambenedettese e Sudtirol, finita 0 a 4. A parlare Paolo Montero e Stefano Vecchi


C’è ben poca voglia di parlare in Paolo Montero, presentatosi ai microfoni al termine della disfatta contro il Sudtirol. «La gara è stata condizionata dall’espulsione di Tommaso, ma non ci sono scusanti. Abbiamo avuto una riunione con il direttore Improta al termine della partita: abbiamo l’appoggio della società, abbiamo parlato di tante cose, l’importante è non mollare, dobbiamo responsabilizzarci tutti, siamo gente adulta. Sinceramente sono stanco di parlare. Il direttore sa quello che penso e, come sempre, ci metteremo la faccia. Martedì andremo a giocare, domani ci presentiamo all’allenamento, e come sempre chiediamo scusa alla città per questa situazione».

Dopo la sconfitta di Modena, un’altra rovinosa caduta: «Mi aspettavo una reazione da parte della squadra dopo Modena, ma dopo l’espulsione di Tommaso (Nobile, ndr) si è vista una gara che si vede spesso in questi casi. Restare in dieci ti condiziona. Peccato, perché aveva iniziato bene: aveva fatto 2-3 parate importanti prendendo confidenza, ma la sua espulsione ci ha condizionato”.

Diverso, ovviamente, il tono della conferenza di Vecchi: «Siamo contenti del risultato e contenti della prestazione. La gara è stata sicuramente indirizzata dall’espulsione, ma già nei primi minuti ci siamo presentati due-tre volte davanti al portiere. L’atteggiamento nostro è stato subito positivo, dall’inizio fino alla fine, dove la gara era già indirizzata dal risultato del primo tempo, e l’abbiamo messa al sicuro nel secondo. Siamo contenti della nostra prestazione, proseguiamo nel nostro cammino e con l’obiettivo di fare il massimo possibile». Inevitabili alcune domande sul momento della Samb, a cui Vecchi non si è sottratto: «Quando ci sono momenti difficili non è semplice. Noi ci siamo presentati in campo col piglio giusto, con l’atteggiamento giusto, e ci siamo messi nelle condizioni di vincere la partita. Poi è chiaro, quando sei in dieci e arrivano il secondo e il terzo gol un po’ di scoramento subentra».

3 Comments

3 Comments

  1. PACO 11 says:

    E che altro dovrebbe dire?
    Oggi Montero sembra un pugile mandato al massacro che si regge in piedi solo perché i secondi (leggi la dirigenza) non decidono di gettare la spugna.
    E sapete perché?
    Perché Montero serve a distogliere l’attenzione su quanto sta succedendo da inizio stagione riguardo la gestione tecnica di questa squadra.
    Dopo l’ennesima conferma di ieri, leggo che moltissimi tifosi finalmente si stanno rendendo conto di situazioni e decisioni che hanno portato allo stato attuale delle cose.
    Siamo stati cattivi profeti?
    Purtroppo si ma ora l’importante è fare chiarezza.
    Urgono subito delle risposte immediate per sgombrare il campo da dubbi che si stanno accumulando sul futuro della Sambenedettese:
    1.Perché sono stati mandati via Fusco e Colantuono a metà Gennaio?
    2.Perché Zironelli si è dimesso (ci sono versioni discordanti tra ex tecnico e società)?
    3.Gli argentiti portati a Luglio, il mercato di Gennaio, il ruolo avuto dell’ex DS, quello dell’ex DT, sono tutti elementi che riportano alla domanda: Con quale logica e da chi vengono selezionati i giocatori da prendere?
    Serafino dovrebbe inoltre dimostrare che sono stati regolati gli stipendi dell’anno passato per zittire tutte le troppe chiacchiere in merito (mi auguro che possa farlo).
    Vorrei dare ancora fiducia a questa società ma a questo punto, se non verranno chiariti questi punti, inizio a preoccuparmi perché di film del genere ne abbiamo già visti fin troppi.
    Faccio appello ai pochi giornalisti seri che possono avvicinare il presidente al fine di girargli queste domande, per l’interesse della stessa società e di noi tifosi.
    Ora questo è l’obiettivo più importante perché non c’è dubbio che dal punto di vista sportivo questa è stata l’ennesima deludente stagione (anche se personalmente non mi aspettavo più di un 5-6 posto che sarebbe stato pure alla nostra portata un mesetto fa, prima delle ultime mutilazioni..).
    “Noi Samb”, non sarebbe utile per esempio aprire un dibattito in questo senso e renderlo pubblico facendo in modo che giunga a più tifosi possibile?
    Se non lo fate voi è inutile sperare che lo facciano gli “scienziati del pallone”, quelli da cui non ci si può aspettare più nulla di interessante visto le cazzate in serie che continuano a sparare per cercare di eludere ciò che ora è veramente importante mettere in chiaro.

    1. Michele Palmiero says:

      Leggo spesso i tuoi commenti e condivido tante tue riflessioni. Anche in questo caso, le domande che scrivi sono puntuali ma, pur avendole poste in diverse forme e nei momenti più svariati, temo che non avremo risposte.

      Vorrei condividere con te un’amara riflessione che mi porto dentro da tanto tempo e che mi piacerebbe concretizzare in un articolo nei prossimi giorni. Una delle regole auree del mondo del calcio è legata a una certa forma di omertà per cui nulla di ciò che accade deve uscire fuori dallo spogliatoio (o dalle mura dello stadio). È il caso degli addii di Fusco e Colantuono, che sono andati via senza che venisse data una spiegazione ma è anche il caso di Zironelli, perchè parlare pubblicamente e svelare le reali motivazioni è spesso vista come una macchia d’infamia.

      Io credo che nella San Benedetto calcistica abbiamo portato ad un livello ancora più alto il livello d’omertà. Dai tifosi, che si dividono immediatamente in fazioni pro-contro la società senza ammettere riflessioni nel merito, ai giornalisti che (in troppi casi) rifiutano di approfondire qualsiasi aspetto accontentandosi di un posto al sole nelle grazie del Presidente di turno.
      E poi ci sono i giocatori, gli amici dei giocatori, i dirigenti…la lista del “silenzio fino a quando non è troppo tardi” è sterminata.

      Temo che fino a quando non impareremo dal nostro passato, e non scardineremo questo modo di vivere la Sambenedettese, sarà difficile non incorrere in ciclici momenti di crisi. Mi rendo conto sia difficilissimo, ma è uno sforzo che intendiamo fare sia come giornale che come “Noi Samb” associazione

  2. lucioc says:

    Ben detto, Paco.

    Sono domande che la societa’ non puo’ piu’ eludere. E che molti cosidetti “giornalisti” non hanno voluto fare, piu’ preoccupati di leccare e ostentare il darsi del tu con il presidente, invece di informare.

    Si faccia chiarezza.

    Il quinto/sesto posto, nel modo in cui Zironelli era riuscito a tirare fuori con qualche mestiere dalla squadra (bisogna dargliene atto), sarebbe stato disgnitoso e perfettamente accettabile nell’ottica di costruire societa’ e squadra per il medio-lungo termine. Invece si sono alimentate aspettative non realistiche, mentre la societa’ perdeva pezzi senza apparente spiegazione. Una ricetta per cercare guai, puntualmente arrivati e che, sul campo, non sono ancora finiti.

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