Opposta fazione: Ancona Calcio

Parte la nuova rubrica in collaborazione con “Un mondo di Samb”

“Opposta fazione” è una rubrica ideata dai tifosi, rivolta ai tifosi e incentrata sui tifosi… avversari. Gli autori sono un gruppo di amici presenti nel gruppo “Un mondo di Samb”, uniti dall’amore per i colori rossoblu. Il suo contenuto non , e non vuole essere, espressione della Curva Nord Massimo Cioffi.

Gli anconetani

Siamo nella seconda metà degli anni ’70, quando l’Anconitana milita in serie D ed ha al seguito un nutrito numero di tifosi. Sono gli anni dei derby con le vicine rivali, (Jesina, Civitanovese, Vigor Senigallia…), sui gradoni del vecchio “Dorico” sono presenti gruppi come Fossa e Fedelissimi: il primo è quello con un’anima più ultras, e composto da giovani, che in quegli anni decidono di spostarsi in curva nord: da lì in poi nella Nord trova casa il cuore del tifo biancorosso.

Non possiamo non menzionare (proprio negli anni del dilettantismo dell’Anconitana) la loro presenza nella nostra “FOSSA DEI LEONI” nel glorioso e leggendario stadio “F.lli Ballarin”, lasciatecelo dire, “per prendere appunti” su come si facesse il tifo per una squadra di calcio.

I rapporti diventano molto ostili con la salita nelle serie superiori della squadra all’ombra del Conero. La promozione dell’Anconitana in serie C1 avviene nel 1982, e da lì il cambio del nome in Ancona calcio: nascono in contemporanea gruppi come Ultras Ancona e The Warriors, nome di uno storico film del 1979. Gli anni tra l’82 e l’89 sono gli anni della massima espressione del movimento ultras italiano, ed i biancorossi sperimentano il confronto con tifoserie rodate: il “ Dorico” in quegli anni diventa uno stadio caldo, grazie anche alla sua posizione cittadina.

Alla fine degli anni ’80 la curva nord conta decine di gruppi, oltre a quelli presenti, ricordiamo, Red Kaos, Fighters, Hunters Ancona, ed altri. La situazione rischia di penalizzare il tifo dorico, da qui l’unione delle forze, con la nascita del Collettivo Curva Nord Ancona, che diventerà col tempo il gruppo d’identificazione della tifoseria anconetana. Viene dichiarato apertamente il loro schieramento politico, a sinistra.

Arrivano gli anni ’90 ed arriva la storica promozione in serie A, la quale non porterà particolari benefici al tifo biancorosso che, con lo spostamento nel nuovo impianto (inizialmente con una sola curva) e l’abbandono del vecchio stadio, vive un vero e proprio trauma sportivo. Il ritorno in serie B provocherà un profondo ridimensionamento nel tifo.

Il Collettivo e i The Warriors sono sempre presenti, e non abbandonano mai il campo di battaglia, distinguendosi per iniziative contro la guerra e contro il razzismo: nasce in quegli anni una rivalità con la tifoseria fermana. Sul finire degli anni ’90 l’Ancona torna in serie B nel famoso spareggio di Perugia contro i rivali di sempre, gli ascolani (sarebbe stupido non menzionare la nostra “goduria” quel giorno!).

La città si risveglia ma sarà un risveglio amaro, perché la repressione del nuovo millennio infliggerà durissimi colpi a tutto l’ambiente ultras. Nel 2003 il ritorno in serie A, ma ancora una volta non sarà un toccasana per la tifoseria dorica: si fa strada un nuovo gruppo, la Brigata Wallace (di matrice destrorsa), che entra in aperto contrasto con il Collettivo, nell’ottobre dello stesso anno questi ultimi decidono di sciogliersi.

Nasceranno gli Ultras Ancona che affiancati dai The Warriors prenderanno in mano le redini della curva, senza fare l’errore di entrare in contrasto con i Wallace (cambieranno il nome in Brigata Ancona), che però rimangono un’entità a se stante. L’Ancona retrocede e di colpo fallisce, ripartendo dalla C2; da qui si scriverà un nuovo capitolo della curva dorica.

La chiave politica (estremamente sinistrorsa) verrà abbandonata, pur mantenendo fede al proprio ideale; al contempo le lotte anti repressione saranno fortissime, anche fuori dallo stadio, in città. Nasce in quel periodo il gruppo 1905, che dopo lo scioglimento degli Ultras Ancona dà vita al progetto Curva Nord Ancona, insieme alla Brigata Ancona e ai The Warriors. La Curva Nord Ancona faticherà non poco a sedare le frizioni con la vecchia guardia.

Nel 2008 arriva il secondo fallimento. La città è incredula, ma i ragazzi della curva nord non mollano la squadra, promuovendo anche un progetto associativo di sostegno popolare. Tuttavia l’inferno dell’eccellenza non sarà evitabile. Inferno che si rivelerà movimentato, perché ritroveranno alcuni rivali storici.

Nel 2010 parte il pessimo decreto di legge Maroni: la curva nord, nonostante sia in categorie minori, s’impegnerà fino allo stremo per ribadire la sua enorme contrarietà, cadendo nel mirino dell’osservatorio, che falcidia di diffide i suoi componenti. Nel 2014 c’è il ritorno in Lega Pro, dove attualmente l’Ancona milita, con il gruppo Curva Nord Ancona a dettare le trame della tifoseria biancorossa.

  • Gemellaggi: Genoa, Napoli (Mastiffs), Cosenza, Spal.
  • Rivalità: Ascoli, Pescara, Sambenedettese, Cagliari.
  • Stadio: “Stadio Del Conero”.
  • Abitanti: 100.721.

Intervista a uno storico ultras biancorosso

Ciao, ricordi a che età sei andato per la prima volta allo stadio e quale fosse l’avversario? “In trasferta era penso il campionato 1983/84 a Jesi, io ero ancora piccolo, andai con mio padre e mi ricordo che gli anconetani avevano sfondato i cancelli ed entrarono nella curva della Jesina”

Di quale gruppo ultras fai parte? “Uno dei più antichi, i Warrios 1981”

I gemellaggi più forti? “I nostri gemellaggi più importanti sono: Napoli, Genoa, Cosenza e Ferrara”

E le tifoserie più odiate? “Ascoli in primis, poi Pescara e Cagliari”

A noi non ci includi? “No, ho rispetto per i sambenedettesi. Ti dico di più, mi sarebbe piaciuta un’amicizia visto che abbiamo un grande odio in comune”

La partita che ricordi con più gioia? “La promozione in B nella finale playoff contro l’Ascoli, feci invasione e presi la maglia di Ventura, l’ autore allo scadere del gol promozione. Non puoi immaginare la gioia… Io piagnevo come un fiolo

Sei contro la tessera del tifoso? “Sai, io ero a Roma a manifestare contro la tessera, ero davanti al gruppo; ci credevo, ci credo e sempre ci crederò: non mi piego agli sbirri. Ho preso 3 diffide, ho passato 8 anni lontano dagli stadi, ma ora basta pagare per colpe anche di altri. Adesso sono un appassionato tifoso, ma dentro ultras si è per sempre”

Cosa vuol dire per te essere un ultras dell’Ancona? “Tenere alto il nome della città più bella del mondo. La difenderò sempre, fino alla fine, perché so’ orgoglioso si essere anconetano… a pa’ cu loio”