La Samb ha rotto il SudTirol

Una Samb eccentrica riesce a scombinare gli equilibri del SudTirol


Mare e montagna, i cambi di Sanderra e le conferme di Viali, le burrasche rossoblu (3 sconfitte di fila) e la tranquillità dei tirolesi (5 gare senza sconfitte): la partita tra Samb e SudTirol si preannunciava come uno scontro fra opposti, e così è stato. Ad avere la meglio sono stati però i rossoblu, capaci di travolgere i biancorossi come una slavina.

Per la sfida ai tirolesi Sanderra ha cambiato ancora formazione, anche se stavolta – per la prima volta, da quando è alla Samb – è sembrato andare verso il suo modulo tipo, un 4-3-3 molto verticale e con due esterni sul piede invertito (Vallocchia a destra, Mancuso a sinistra). L’appannamento di Radi e i problemi fisici di Lulli hanno spinto Sanderra a confermare Mattia e inserire Damonte, un giocatore molto fisico e in linea con l’ultimo cambio di formazione, Sorrentino.

Dall’altra parte, Viali aveva confermato il 4-3-3 coi falsi esterni delle ultime settimane, impostando una gara molto aggressiva, intenzionata a soffocare il possesso dei rossoblu.

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La squadra di Sanderra soffre i primi minuti, ma poi – sfruttando i movimenti a venire incontro di Sorrentino, e quelli in profondità di Damonte – la squadra inizia a trovare il modo di risalire il campo con continuità, semplificando l’avanzamento del pallone e aprendo spazio ai tagli di Mancuso.

Emozioni ed errori

Tra gli errori dell’una e le concessioni dell’altra, la partita si accende subito: dopo il vantaggio di Tulli, propiziato da un errore tattico (Rapisarda, troppo avanti) e uno tecnico (Mori, ingannato dal vento), i rossoblu pareggiano grazie al rigore regalato da Sarzi Puttini e realizzato da Mancuso.

Ristabilite le distanze, i rossoblu vanno avanti proprio su un’azione in verticale: lancio per Damonte, sponda a Bacinovic e palla per il taglio di Mancuso, che beffa Marcone e marca il sorpasso.

Il gol restituisce un denominatore comune alla partita: i rossoblu abbassano il baricentro e nel tentativo di sfruttare gli spazi in contropiede, il SudTirol – scosso dal doppio colpo subito – prende in mano la partita, alzando il baricentro e impegnando più giocatori nella manovra offensiva.

La spinta del SudTirol

La seconda parte del primo tempo sia gioca – praticamente – a una metà campo, con i biancorossi che avanzano entrambi i terzini e stringono i tre attaccanti, che si alternavano tra movimenti a venire incontro (ai lati di Bacinovic) e in profondità, una volta che la palla arrivava su uno dei due esterni.

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L’attacco posizionale del SudTirol: i terzini Sarzi e Tait sono altissimi, Rantier e Tulli si propongono ai fianchi di Bacinovic. La Samb si riposiziona col 4-4-2, e tiene la squadra molto corta e stretta

I rossoblu lasciano sfogare gli avversari sulle fasce, e si concentrano sulla difesa dell’area di rigore: nonostante qualche mischia in area i rossoblu riescono a resistere, concedendo solo tre tiri da fuori e alcuni cross a Tait (spesso libero, ma – complice il terreno – mai preciso).

Nella ripresa i rossoblu segnano il tris con Mancuso, favorito dall’errore in disimpegno di Furlan (ingannato, come Mori, dal vento). Il doppio vantaggio dura pochissimo, però: dopo neanche un minuto il cross di Tait scavalca Aridità e finisce in rete, accorciando le distanze e spingendo le due squadre ad aumentare i connotati delle loro partite.

Il SudTirol mette dentro una punta (Lupoli) per un difensore (Sarzi), standardizzando lo schieramento offensivo di inizio primo tempo: la squadra mantiene i cinque giocatori in fase di attacco posizionale (con Rantier e Tait sulle fasce) e passa alla difesa a tre, con Furlan al fianco dei due difensori.

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La mossa libera Tulli – più libero di svariare – e dà maggiore qualità sulla fascia sinistra, impreziosita dai piedi di Rantier. Sulla catena formata tra il francese e Tulli nascono le azioni migliori del SudTirol, compreso il palo colpito al 68esimo dall’ex Samb (servito tra le linee proprio dal francese).

Salvata dal legno la Samb non lascia più nulla al caso, arretrando Vallocchia sulla destra e passando alla difesa a cinque. Col nuovo assetto – e il supporto dei tre centrocampisti – i rossoblu riescono ad assorbire gli attacchi del SudTirol senza problemi, facendo scorrere minuti preziosi sul cronometro.

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Nel finale Obodo e Bernardo (entrambi appena entrati) diventano protagonisti del gol che chiude la partita, sulla sapiente regia di Mancuso (che induce l’errore del primo e propizia il gol del secondo). Col SudTirol ormai disperatamente avanti, il numero 7 guadagna e realizza il rigore del quarto gol personale, utile per la classifica cannonieri (+4 su Arma) e per il record di miglior marcatore in una sola partita.

Tutto risolto?

La vittoria col SudTirol è eccessiva, dal punto di vista tecnico e statistico; in 90′ i rossoblu segnano più gol che nelle ultime tre partite, battendo molti record e spezzando una squadra che finora, in casa, aveva perso appena due partite, e non aveva mai subito più di due gol. Questo 5 a 2 – troppo strano, per essere probante – regala ai rossoblu la consapevolezza di un equilibrio possibile, non subordinato a rischi o rinunce. Sanderra ha già annunciato che non rinuncerà a cambiare, se serve; se la squadra dovesse proseguire su questa squadra, comunque, il cambiamento maggiore potrebbe essere quello di restare uguali a sé stessi.