Il SudTirol non perde mai l’equilibrio

La squadra di Viali corre su fili sottilissimi, e non inciampa mai. L’analisi del SudTirol

Alla vigilia della gara d’andata la squadra tirolese aveva fatto appena 6 punti nelle prime otto, nonostante uno degli impianti tattici più interessanti del girone. Nel corso degli ultimi mesi i risultati si stanno allineando al gioco espresso dai biancorossi, che – non a caso – hanno risalito la classifica, distanziando 9 punti il Lumezzane penultimo.

La forza di questo andamento sta nel suo metodo: anche nei momenti più urgenti (nella gara contro la Samb, ad esempio) la squadra di Viali ha mantenuto sempre i propri principi di gioco, conscia di essere ripagata nel lungo periodo.

Una questione di atteggiamento

Più che nei risultati, la qualità del SudTirol sta nelle intenzioni. A prescindere dall’avversario, i biancorossi non rinunciano mai a mantenere un atteggiamento attivo sulla partita – provando a controllarla, e quindi vincerla. Coerenza non significa monotematicità. La squadra di Viali non è una squadra fortemente offensiva, né difensiva, ma profondamente marcata: che attacchi o difenda, la squadra cerca di farlo sempre alla sue regole – cercando di non snaturare mai i propri principi.

Occupazione del campo in ampiezza, tensione verticale e rapidità: i tirolesi attaccano secondo direttive ben precise, variando le proprie soluzioni grazie ad un collettivo molto reattivo, composto da giocatori tecnici, veloci e interscambiabili. Terzini, mezzali ed esterni si scambiano spesso, alternando movimenti in ampiezza o tra le linee.

False ali?

Nonostante abbiano mantenuto lo stesso modulo di partenza (4-3-3), nelle ultime giornate i tirolesi hanno cambiato alcuni meccanismi offensivi, utilizzando quelle che – in attesa di nomi migliori – chiameremo false ali. Viali ha ribaltato il tridente classico di inizio anno, con una punta e due ali, mettendo l’esterno Ciurria in mezzo a due attaccanti veri, Gliozzi e Spagnoli.

La squadra parte con un 4-3-3 classico, ma in fase di possesso i due attaccanti esterni variano molto la loro posizione, allargandosi e stringendosi in base alla posizione di Ciurria, del pallone, e degli altri compagni.

Il passaggio da 4-3-3 al 4-3-1-2. I tagli centrali delle false ali costringono i terzini a coprire il centro, lasciando spazi sulla fascia per gli inserimenti di terzini e mezzali

Questo doppio modulo si basa su meccanismi sottili, costringendo i biancorossi – ma anche gli avversari – ad un’interpretazione sempre diversa.

Equilibrio

La mossa ha dato vantaggi in entrambe le fasi, arrivate ad una interconnessione tale da mischiarsi l’una con l’altra. Lo stesso posizionamento dei tre d’attacco è una scelta dal doppio significato: partendo dall’esterno i due attaccanti sono più pericolosi in attacco e utili in difesa; la posizione centrale di Ciurria, oltre al contributo in fase offensiva, permette ai biancorossi di dare maggiore pressione al portatore e avere un riferimento in fase di transizione.

Recupero e palla a Tulli: una mossa sempre utile

Il nuovo assetto è stato inaugurato nella gara col Gubbio (2-2), e da lì in poi i tirolesi (tolta la gara con la Feralpi, persa 1-0 per un errore di Marcone) non hanno sbagliato un colpo: vittorie con Forlì e Modena, pareggi con Reggiana, Teramo e Bassano.

Nonostante qualche episodio sfortunato (i pareggi a tempo scaduto subiti a Bassano e Gubbio, il gol clamoroso della Feralpi) i tirolesi sono in una buona situazione di classifica, e ora – grazie agli innesti del mercato – possono guardare all’ultima parte del campionato con più serenità.

Nella squadra che (dopo il Santarcangelo) ha fatto più pareggi in campionato, l’equilibrio non è mai stato un problema – in campo e fuori. Con la Sambenedettese, squadra di corse e inciampi, sarà una bella sfida.


Formazione tipo (4-3-3) Marcone; Tait, Di Nunzio, Bassoli, S. Puttini; Furlan, Bertoni, Cia; Rantier, Tulli, Gliozzi