Vernecchie rossoblu: S05E26 (Samb-Cesena)

Vernecchie Rossoblu

La rubrica in cui la tunica del giornalista scopre la pelle del ragazzotto, con Angelo A. Pisani e Michele Palmiero, in collaborazione con l’Antico Caffè Soriano. Puntata post Samb-Cesena


Mentre la stagione sportiva della Sambenedettese si trascina alla conclusione le vicende societarie entrano nel vivo. Domani ci sarà l’udienza fallimentare, e a meno di clamorosi ribaltoni partiranno due mesi di fuoco nel tentativo di salvare la squadra rossoblu. Noi andiamo avanti con le Vernecchie, è il nostro modo di starvi vicini. A volte può succedere che questa vicinanza sia indesiderata: nella scorsa puntata uno dei nostri meme ha infastidito un nostro collega, che era stato accostato alle parole non molto fortunate del suo direttore. Per questo motivo dedichiamo la puntata di oggi agli “Scienziati del pallone”, sperando apprezzino i meme di oggi. Siamo tutti sulla stessa barca in questi momenti difficili, non resta che farsi una risata e sperare in tempi migliori.

Michele Palmiero: Caro Angelo, ci avviciniamo al termine dell’ennesima stagione che ha assunto le sembianze di una via crucis. Nel giro di poche ore, la Samb ha affrontato due squadre in piena zona playoff come Triestina e Cesena, trovando una bella vittoria e una netta sconfitta. Può sembrare assurdo, per chi non conosce il calcio italiano, ma a 3 giornate dal termine non sappiamo ancora con certezza quanti sono i punti di penalizzazione in arrivo e paradossalmente dietro di noi vanno talmente piano da non escludere l’ipotesi di accedere ai playoff.

Angelo A. Pisani: Quello che mi hai appena detto mi ha portato a una considerazione tremenda: quand’è stata l’ultima stagione che ci siamo visti con piacere fino in fondo? Forse quella del 2018, che pure aveva portato le polemiche a un livello tale da sfiorare la guerra civile. L’anno scorso eravamo stremati già a febbraio, e la stagione di Magi e Roselli è stata uno stillicidio. In questo momento di calcio si può parlare poco, i giocatori (che vanno solo ringraziati) stanno andando avanti soprattutto per la maglia e la città. Io continuo a sentire parlare di playoff, ma mi sembrano discorsi fuori dal mondo. A parte che di discorsi fuori dal mondo in questo momento ne stiamo sentendo fin troppi, quindi c’è poco da stupirsi.

Michele: La trama del film è già vista e rivista: da qui fino al 10 giugno, invece di costituire un blocco unito per tentare di salvare il salvabile, uscirà fuori tutto e il contrario di tutto, tra fantomatiche cordate interessate a comprare il club e metodi fantasiosi per scongiurare il fallimento. Il colmo, secondo me, è stato raggiunto con l’ipotesi di cedere i nostri giocatori migliori per ripianare il debito.

Angelo A: Nella schizofrenia grave di questa piazza c’è anche questo: da una parte chi ancora critica la squadra, dall’altra quelli che pensano di risanare la società facendo plusvalenze. Non dovremmo neanche commentare questi deliri, ma visto che se ne parla tanto è giusto mettere in chiaro una cosa: chi dice queste scemenze è male informato, nel migliore dei casi; altrimenti è un venditore di fumo che prende per culo la gente. Voglio ricordare solo una cosa: già da oggi i giocatori possono svincolarsi gratis, e anche pagando tutti i contratti la maggior parte dei contratti big sono in scadenza.

Michele: Per un istante facciamo finta che non ci sia una messa in mora già scaduta e un iter fallimentare in corso…ma con quale logica si possono coprire 3 milioni di debiti cedendo i pezzi pregiati? Avete visto una qualunque società di Serie C incassare una tale cifra durante il mercato estivo? Il 90% (e mi tengo basso) del calciomercato di terza divisione si sviluppa attraverso le firme a parametro zero, anche in Serie B sarebbe complicato riuscire in questo assurdo piano di plusvalenze.

Scienziati Vernecchie

Angelo A: Sono persone fuori dal mondo. Intanto, a proposito di cose fuori dal mondo, abbiamo avuto l’opportunità di tuffarci nel magico mondo delle crisi economiche della Sambenedettese: dalle cordate che spuntano ovunque come malerba alle ipotesi di complotto di questi giorni, fino ad arrivare all’intervista di Niko Sarris, uno dei sue soci di Powergrass, un personaggio che sembra uscito da un remake non particolarmente riuscito dei Soprano.

Michele: Devo essere sincero, l’intervista di Niko Sarris mi ha turbato. Un’azienda che vanta un credito così alto nei confronti della Samb scende in campo per difendere Serafino («È venuto a San Benedetto con le migliori intenzioni», pensa un po’ se fosse venuto con idee sinistre…) e per attaccare comune e creditori. Mi viene da dubitare sulla casualità delle tempistiche d’intervento e soprattutto sull’ingenuità con cui un rappresentante della Powergrass, che fino a qualche giorno fa nemmeno si preoccupava dei mancati bonifici, ora si muova con tanta decisione per richiedere il sacrosanto pagamento del lavoro effettuato.

Angelo A: Io non riesco a prendere sul serio quell’intervista. Tralasciamo il fatto che il figlio del socio giochi nel Bangor, e fingiamo pure che la genesi della sua partnership con la società sia del tutto normale (lui che passa sull’autostrada, nota lo stadio e poco dopo scopre che ci sono da fare lavori). Ignoriamo il fatto che lui citi quasi tutti i talking points dei difensori di Serafino (gli investimenti, la buona volontà, l’accelerazione del processo di fallimento), a volte usando addirittura gli stessi termini (compreso l’utilizzo di “club”). Trascuriamo il fatto che quando sono uscite le prime voci sulle difficoltà della società lui sia uscito dal nulla con quel post sul manto erboso migliore d’Italia, ringraziando Serafino per la scelta (anche se facendo un paio di calcoli viene da pensare fosse già indietro coi pagamenti). Come si può dare credibilità a uno che prima dice di non essere coinvolto in alcun modo e poi esprime teorie complottiste sul ruolo di Fusco e Colantuono, trattandoli come avvelenatori di pozzi?

Scienziati Vernecchie

Michele: Il momento più strano per me è stata la lettura della nota ufficiale con cui il Comune si riprendeva lo stadio. Anche ad un ascolto superficiale sembrava fin troppo chiaro che la causa fosse legata a inadempimenti del club, eppure Niko Sarris sembrava cadere dalle nuvole. Come se venisse da un universo parallelo in cui la Samb non ha nemmeno un centesimo di debito.

Angelo A: A me sorprende la sua sorpresa, soprattutto quando parla della scarsa fiducia della piazza… Si sta cercando di far passare l’idea che tutti i problemi vengano dalla scarsa fiducia della piazza, ignorando (molto convenientemente) che Serafino è stato difeso a spada tratta fino alla fine, in alcuni casi anche oltre. Il problema non è la mancanza di fiducia, né l’esonero di questo o quel dirigente: il problema è che l’attuale proprietà è insolvente. Chiaro e semplice. Ha avuto un mese per smentire tutti e pagare il dovuto, e invece è scomparso dai radar. Ora bisogna solo andare avanti, senza lasciarsi distrarre,.

Michele: A meno di clamorose novità, l’udienza fallimentare di domani darà inizio a circa due mesi d’inferno con l’obiettivo di salvare la categoria e trovare una società in grado di far fronte ai debiti sportivi e all’iscrizione della squadra. Già in un contesto normale sarebbe dura, figuriamoci in tempi di Covid. Sarebbe importante una prova di maturità di tutto l’ambiente, che però vedo ancora ostinatamente voglioso di dividersi su qualsiasi cosa. In questi giorni si legge di tutto, qualcuno è arrivato ad accusare i sette creditori che hanno presentato istanza di fallimento, come se fossero loro a non fare il bene della Sambenedettese… roba da matti. Se vogliamo uscirne intatti bisogna stare uniti.


Antico caffè Soriano
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La copertina di Madou è ispirata alla copertina di Scienziati nel pallone, programma di 7 Gold, 8 Gold, financo 9 Gold. Meme di @apakakov. Potete partecipare alle Vernecchie commentando i post, scrivendo sulla pagina facebook o inviando una mail. Intanto iscrivetevi al nostro canale Telegram. Accettiamo consigli, domande, critiche e persino insulti velati!

1 Comment

1 Comment

  1. Paco 11 says:

    Ho scritto il commento sopra perché nei giorni scorsi i commenti anche se venivano caricati non comparivano da nessuna parte.
    Purtroppo la verità è talmente paradossale che questa volta non serviva neanche dare un taglio ironico all’argomento con le immagini riportate.
    Signori la situazione e la professionalità di molti personaggi locali (inclusa l’amministrazione comunale che non viene citata), è esattamente quella descritta..
    Gli anarchici mandati al patibolo negli USA tra la fine dell’800 e l’inizio del ‘900 erano soliti dire poco prima dell’esecuzione, rivolgendosi alle istituzioni, che “una grossa risata li avrebbe seppelliti”.
    Speriamo che la (amara) risata che ci ha strappato questo articolo non segua l’ennesima sepoltura sportiva della nostra beneamata.

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