Samb, il futuro tra fallimento e concordato in bianco

Il futuro della Sambenedettese Calcio si gioca in Tribunale, con il concordato proposto da Serafino per interrompere le istanze di fallimento


Tra colpi di scena, nervosismo e tanta preoccupazione per il futuro si è sviluppata una delle mattinate più intense della storia della Sambenedettese Calcio. La palla ora è in mano al Tribunale, che dovrà decidere se portare avanti il fallimento del club o accogliere le richieste di Domenico Serafino.

La “difesa” di Serafino

Il 15 aprile ha avuto inizio con il tentativo da parte di Domenico Serafino di interrompere l’iter fallimentare del club attraverso una richiesta di concordato: il proprietario della società si è difeso negando l’esistenza dei debiti presentati in Tribunale, tanto da scatenare la pronta risposta dei giocatori. I tesserati rossoblu, attraverso il legale Luca Miranda, hanno presentato al giudice Calagna un documento per attestare i 904 mila euro non corrisposti dalla Samb negli ultimi mesi. Un debito che si somma a quello dei 7 creditori che una settimana fa hanno presentato le istanze di fallimento.

La linea difensiva del club è pubblicata attraverso una nota ufficiale: “La SS Sambenedettese s.r.l. in data 14 aprile 2021 ha provveduto al deposito di una domanda di concordato prenotativo. La società ha così tracciato l’unica strada per salvaguardare tutti gli stakeholder, anche al fine di garantire la prosecuzione del campionato. I procedimenti prefallimentari saranno sospesi fino all’esame da parte del Tribunale della Proposta. La soluzione tracciata consente di valutare l’ingresso di gruppi seri e motivati che vogliano garantire un futuro certo a questa società, non certo appropriandosi del titolo sportivo, attraverso un eventuale fallimento, al solo fine di non dover garantire la tutela dell’intera platea dei creditori“.

L’assemblea dei tifosi

Alle ore 11 circa duecento tifosi si sono radunati nella piazza del Comune di San Benedetto: un’assemblea che aveva l’obiettivo di fare chiarezza sulla linea tenuta dalla Curva Nord Massimo Cioffi. I gruppi organizzati della Nord hanno reso esplicita la volontà di ripartire dall’ennesima crisi societaria attraverso le forze del territorio: la Samb appartiene ai suoi tifosi, dall’anziano al bambino, dall’ultras agli sponsor che ogni anno supportano la squadra. Un piano ambizioso, che necessita di un radicale cambiamento della cultura sportiva che l’Associazione Noi Samb ha sempre auspicato fin dalla sua nascita nel 2013.

La partita in Tribunale

Mentre i tifosi si radunavano in Comune, presso il Tribunale di Ascoli aveva inizio l’udienza fallimentare della Sambenedettese Calcio. Il club rossoblu, attraverso i legali Acconcia e De Luca, aveva presentato l’istanza di concordato in bianco chiedendo 120 giorni di tempo per pagare i debiti pregressi. La giudice Calagna si è riservata di valutare nelle prossime ore la richiesta del club, consapevole delle tempistiche stringenti legate all’iter fallimentare.

In caso di approvazione del concordato, infatti, verrebbe automaticamente meno la possibilità di mettere all’asta il titolo sportivo garantendo la riaffiliazione alla FIGC entro il 10 giugno e, di conseguenza, la salvaguardia della Serie C: un cammino difficilissimo in partenza, tuttavia l’unica strada per mantenere la categoria.

Qualora il concordato venisse respinto, il Tribunale dichiarerebbe il fallimento della Sambenedettese Calcio e la conseguente nomina di un procuratore fallimentare, oltre ad un perito chiamato a stabilire il valore economico del titolo sportivo in vista dell’asta fallimentare che si svolgerebbe attorno al 20 maggio. Nelle prossime ore arriverà il giudizio definitivo da parte del Tribunale.

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