Non è la miglior Samb, ma forse è la migliore possibile

Vis Pesaro-Sambenedettese

Le partite con Perugia, Arezzo e Vis Pesaro mostrano il modo in cui Montero ha ripensato la squadra, tirandola fuori da un momento difficile. L’analisi tattica di Vis Pesaro-Samb


Dal suo ritorno alla Sambenedettese Montero ha vissuto i momenti più difficili della sua esperienza rossoblu. Arrivato un po’ a sorpresa – dopo che le dimissioni di Zironelli avevano dato un enorme scossone alla stagione sambenedettese, evidenziando ipocrisie e problemi che ne erano alla base – il tecnico uruguaiano si è ritrovato in una situazione complessa da decifrare, testimoniata da alcune prestazioni che hanno spinto Montero a parlare addirittura di obiettivo salvezza.

Dopo le brutte sconfitte con Modena e Sudtirol i rossoblu erano attesi dalla difficile sfida con il Perugia, affrontata con un assetto diverso rispetto alle prime partite. Dopo aver intrattenuto l’idea di tornare alla difesa a tre – nei primi minuti contro il Sudtirol, prima che l’espulsione di Nobile mandasse all’aria i piani – Montero è tornato definitivamente sulla difesa a quattro, che è tornata ad essere un punto fermo. L’imprescindibilità di Botta e la strategia tattica della gara – coprire bene gli esterni, senza concedere la parità numerica al centro – hanno fatto il resto: ne è venuto fuori un 4-4-2 molto abbottonato, con Fazzi e Liporace sugli esterni e Botta al fianco di Lescano, in posizione di seconda punta. Al fantasista argentino stava piena libertà creativa, mentre i due esterni avevano il compito di seguire i quinti avversari, così da permettere a Lombardo ed Enrici di restare stretti vicini ai centrali. Una scelta di compromesso, che ha accompagnato l’idea di una partita esclusivamente difensiva, focalizzata sul limitare il più possibile i rischi. Dopo l’errore della linea difensiva sul gol di Murano – in un’azione finalizzata sul secondo palo, proprio dove si era concentrata la strategia della Samb – i rossoblu hanno coperto abbastanza bene, e grazie al pareggio di Lombardo sono riusciti a strappare un punto dalla partita.

Contro l’Arezzo Montero ha potuto contare sul ritorno di Maxi Lopez, un giocatore che ha permesso al tecnico di impostare una partita più offensiva. Il confortante risultato del Renato Curi ha permesso al tecnico di osare maggiormente, e pur mantenendo lo stesso assetto ha inserito un giocatore offensivo in più: Maxi Lopez è tornato titolare in attacco, al fianco di Lescano, e Botta è tornato sull’esterno destro, la migliore collocazione possibile. La posizione di Botta è stata ancora una volta centrale per la struttura della squadra. In fase di possesso il fantasista stringeva la sua posizione, conducendo palla o rendendosi disponibile per la ricezione, movimenti che venivano compensati dalle discese in fascia di Fazzi, sempre alto e largo a destra; dall’altra parte l’ampiezza era data da Liporace, ala sinistra, mentre Enrici restava più bloccato, e si alzava solo nelle fasi di possesso prolungate.

Samb-Arezzo

Ma più che di modulo o assetto è giusto parlare di relazioni . Sulla destra Botta e Fazzi si sono mossi molto bene, compensando l’uno i movimenti dell’altro, e grazie al lavoro di sponda di Maxi Lopez hanno potuto provare spesso l’affondo; a sinistra il possesso è stato più farraginoso, complici le incomprensioni tra Lescano e la catena di sinistra (quella di Liporace ed Enrici, troppo imprecisi). A centrocampo Rossi e Angiulli hanno controllato il gioco con autorità, favoriti dall’atteggiamento passivo della squadra di Stellone, che ha rinunciato quasi del tutto alla pressione sulla palla, accontentandosi di aspettare bassa e ripartire. I numeri sono molto indicativi. Finché la partita è rimasta sul pari l’Arezzo aveva un indice di 19 PPDA: i rossoblu giocavano 19 passaggi per ogni azione difensiva degli avversari (recupero palla, contrasto, fallo). Un valore molto alto, considerando la media stagionale dell’Arezzo sia in situazione di parità (11,3 PPDA) che a livello complessivo (10).

La Sambenedettese ha avuto un netto controllo territoriale, ma una volta arrivata nella trequarti avversaria ha mostrato le sue difficoltà in rifinitura, e non è riuscita a creare occasioni pulite. Paradossalmente, nel momento in cui i rossoblu sono andati in attacco le cose migliori sono state in fase difensiva, dove la squadra ha mostrato grande qualità sia nel recupero alto della palla che nelle marcature preventive. Tornando all’indice PPDA, sullo 0 a 0 la Sambenedettese ha mantenuto un’intensità altissima, concedendo solo 4,3 passaggi per azione difensiva.

I problemi maggiori della Sambenedettese si sono visti quando questa è andata in vantaggio, perché da lì in poi la squadra di Montero ha cambiato radicalmente atteggiamento, abbassando il baricentro di venti metri e limitandosi alla fase difensiva. Nonostante fosse con l’uomo in meno l’Arezzo ha avuto il controllo della gara, e la Sambenedettese ha fatto molta fatica ad alleggerire. Dopo l’uno a zero i rossoblu hanno avuto una media di 1,6 passaggi per possesso: dopo uno o due passaggi perdevano palla. Eppure, nonostante queste difficoltà, è proprio dopo l’uno a zero che i rossoblu hanno avuto le occasioni migliori, avendo la possibilità di attaccare a campo aperto.

Dopo due prestazioni così differenti la partita contro la Vis Pesaro assumeva un’importanza particolare, accentuata dagli sviluppi extra campo. Dal canto suo Montero ha mantenuto l’ossatura della squadra, limitando al minimo i cambi: oltre a D’Ambrosio, titolare al posto dell’infortunato Di Pasquale, l’unico cambio nell’undici titolare è stato quello di D’Angelo sulla fascia sinistra, con Liporace abbassato come terzino sinistro. Per molti versi si è arrivati al completamente del percorso iniziato a Perugia, con l’inserimento di un altro giocatore più offensivo al posto di un difensore. Tatticamente i rossoblu si sono mantenuti sulla stessa linea della prestazione di Arezzo, a cui si sono aggiunti i tagli verso il centro di D’Angelo – una situazione di gioco già vista la settimana prima con Liporace, ma ripetuta in maniera molto più decisa. In questo modo i rossoblu andavano a creare più linee di passaggio al centro del campo, lasciando il compito di dare ampiezza ai due terzini. I rossoblu sono andati in vantaggio quasi subito, con una palla servita da Botta a Lescano, proprio dopo un suo taglio da destra. Sempre da destra, su un’altra iniziativa di Botta, è arrivata la punizione del 2 a 0, che dopo l’errore di Bertinato è stata messa in porta da D’Ambrosio.

Il 2 a 0 maturato nei primi dieci minuti sembrava poter chiudere la gara, ma nei minuti successivi è venuta fuori la fragilità dei sambenedettesi, che si sono rivelati ancora una volta incapaci di amministrare la partita. Nel giro di cinque minuti la Vis Pesaro è arrivata a minacciare la porta di Nobile due volte, e al terzo tentativo – sugli sviluppi di una rimessa laterale, bucata dai centrali sambenedettesi – è riuscita ad accorciare le distanze con Di Paola. Dopo l’1 a 2 la Samb ha iniziato a vacillare, ma è stata tenuta in piedi dai guantoni di Nobile, che con due parate decisive ha tenuto in ghiaccio la partita. Il 3 a 1 di D’Angelo alla mezz’ora ha messo definitivamente in sicurezza la gara, lasciando ai rossoblu la possibilità di amministrare (non senza difficoltà) la partita.

La vittoria finale è stata anche frutto di coincidenze fortunate – dalle incertezze di Bertinato al rigore sbagliato di Marchi – come era già successo nelle partite con Arezzo e Perugia, decise da due calci piazzati. Nonostante tutto i rossoblu hanno dimostrato di meritare i punti guadagnati, che assumono ancora più valore proprio per le difficoltà che li hanno accompagnati in queste partite. La Sambenedettese non è ancora arrivata a un punto fermo, e tanto ancora resta da fare, ma la strada intrapresa sembra quella al momento più adatta, in attesa che l’infermeria restituisca più alternative. In questo momento quella di Montero è una squadra con pregi e difetti molto marcati, che sembra quasi condannata alla fragilità. Non è più la Samb del quinto posto, e forse non lo tornerà mai, ma in questo momento è la migliore Samb possibile.

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