Ufficiale, in difesa arriva Radi: “Ho voglia di fare bene”

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Raggiunto l’accordo con il difensore ’82 Alessandro Radi. Il centrale difensivo, alto 1,86 m per 83 kg, nativo di Pesaro, ha siglato un contratto annuale con i rossoblù ed è un vero e proprio specialista della Terza Serie.

Per lui, ad eccezione della seconda parte della stagione 2005/06 in B con il Catanzaro, solo Serie C: Rieti, Teramo, Sorrento, Juve Stabia, Varese, Cavese, Brindisi, Paganese, Portogruaro Summaga, Gubbio, Barletta ed, ultima, in ordine cronologico, Ancona, per un totale complessivo di 260 presenze e 21 reti.

“C’è sempre l’emozione, quella di iniziare una nuova stagione, un nuovo progetto. Quello di San Benedetto è sicuramente ambizioso e sono molto entusiasta e felice di cominciare”, sono le prime parole in rossoblù di Radi.

“E’ stata un’annata positiva quella dello scorso anno ad Ancona – prosegue il difensore marchigiano – , in cui abbiamo raggiunto la quarta posizione; ripetersi sarà difficile ma non impossibile, anzi. Io personalmente cerco di migliorare anno dopo anno, grazie alla voglia e all’entusiasmo di fare bene”. Radi parla di quelle che sono le sue doti tecniche: “Sono un giocatore a cui piace impostare molto il gioco da dietro e non buttare via palla scriteriatamente. Ho avuto modo di visionare qualche gara dello scorso anno della Samb e ho notato che a mister Palladini piace molto giocare palla al piede; un allenatore con cui si lavora molto bene ed è per questo che sono felice di partecipare a tal tipo di progetto”.

Un pilastro del reparto arretrato, col vizietto del gol: “Non nascondo che mi piace segnare e mi è andata anche bene! La mia caratteristica che ho avuto quasi in tutte le stagioni disputate è stata quella di segnare qualche gol e speriamo di continuare e fare meglio anche quest’anno in maglia rossoblù”.

“Spero che il tifo sia sempre presente come in questi anni – conclude il calciatore pesarese – . Lo conosco da giocatore avversario e so bene che il tifo di San Benedetto è unico. Pochi stadi italiani possono vantare uno spettacolo del genere”.

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