La vittoria, le polemiche, il programma del Presidente della FIGC Carlo Tavecchio
MILANO – Carlo Tavecchio sarà il Presidente della Federcalcio fino al 2020. Nella sfida contro l’ex Presidente della Serie B Andrea Abodi, Tavecchio si è imposto alla terza votazione con una percentuale del 54,03%. Decisivi nella vittoria elettorale sono stati i voti della Lega di Serie A e delle associazioni di arbitri e allenatori, rappresentate rispettivamente da Nicchi e Renzo Ulivieri.
La polemica
A scatenare la delusione dello sconfitto Andrea Abodi e l’ira di Damiano Tommasi, presidente dell’Associazione Italiana Calciatori, è stata la decisione degli arbitri di appoggiare Carlo Tavecchio. Fino a poche ore dalle votazioni era data ormai per certa la loro astensione, al fine di mantenere l’imparzialità dei direttori di gara. Dalle parole ai fatti, però, la promessa è venuta meno e Abodi si è lasciato andare a parole di sconforto: “Ancora più mortificante per me, non aver mai sentito nominare (nel discorso del presidente dell’Aia, Marcello Nicchi, ndr) il secondo candidato né la Lega B e tutto il lavoro, il rispetto e la collaborazione data al corpo arbitrale in 6 anni e mezzo”.
Il programma di Tavecchio
“Il gioco del calcio al centro dei nostri pensieri” è il titolo del documento programmatico del Presidente Federale. Oltre ai soliti cavalli di battaglia come la riduzione della Lega Pro a 40 squadre, la diminuzione da 3 a 2 retrocessioni in Serie A e l’introduzione delle Squadre B al posto della categoria Primavera, Tavecchio ha promesso la nascita di nuove cariche per migliorare l’attività della FederCalcio: un Segretario Generale – in linea con la ristrutturazione gerarchica della FIFA – un Direttore del Club Italia che collabori con il Commissario Tecnico per la crescita delle strutture tecniche federali e la nomina di manager internazionali per lo sviluppo del marketing. Non poteva mancare, inoltre, un accenno al miglioramento delle strutture sportive e alla professionalizzazione degli steward negli stadi.
