Deferimento Samb, parla Gianni: “La società è trasparente”

Andrea Gianni

Le dichiarazioni del dg rossoblu, che precisa: “Federico è stato pagato”


SAN BENEDETTO DEL TRONTO – A seguito della notizia del deferimento della Sambenedettese, del Presidente Franco Fedeli e del figlio Andrea (qui il comunicato ufficiale) la società rossoblu ha deciso di indire una conferenza stampa. A prendere la parola è stato il Direttore Generale Andrea Gianni.

“Abbiamo ritenuto opportuno convocare questa conferenza stampa dopo i noti fatti usciti ieri sugli organi di informazione e quindi relativamente al deferimento che ci vede coinvolti per una serie di vicende che io chiamerei burocratiche – ha esordito – A mio avviso dobbiamo dividere i campi di imputazione in un paio di situazioni. Per quanto riguarda la prima ci viene contestato il mancato pagamento del mese di dicembre nei confronti del nostro ex Direttore Sportivo Sandro Federico. Inoltre ci viene contestato l’utilizzo improprio del conto corrente della Sambenedettese. Detta così può sembrare una cosa assurda o particolarmente delicata ma io non la vedo in questi termini”.

Il Dg ha immediatamente esaminato la seconda problematica comunicando, inoltre, che la questione verrà seguita dall’avvocato Matteo Prandi: “Ci vengono contestati determinati pagamenti che sono stati effettuati dal nostro ufficio amministrativo in relazione a trasferte, fornitori e altro. Evidentemente la Procura, e chi per loro, pensa che il conto vada solo e soltanto utilizzato per il pagamento dei dipendenti. Faccio subito presente che il contenuto del Noif è chiaro. L’articolo 4 relativo agli emolumenti comma 3 dichiara che i suddetti emolumenti devono essere corrisposti esclusivamente a mezzo bonifico bancario e utilizzati i conti correnti indicati dalla società al momento dell’iscrizione al campionato”.

“Questo significa – ha proseguito Gianni – che non è vietato per la società utilizzare il conto dedicato per altri tipi di pagamenti. I pagamenti che sono stati effettuati sono tutti relativi alle spese della Sambenedettese. Qui dobbiamo metterci in testa che l’unico sponsor della Sambenedettese è il Presidente Fedeli. Dal suo conto corrente arrivano i mezzi per pagare tutte le problematiche e tutti i dipendenti. Questa sarà la nostra linea difensiva presso il Tribunale Federale che sono certo faremo valere”.

“Non riesco a spiegarmi, inoltre, il motivo per cui arriva un deferimento adesso quando noi abbiamo avuto quattro accessi Deloitte e mai in nessun caso ci ha contestato questo uso improprio del conto corrente. Non riesco a spiegarmelo ma lo capirò a breve ovvero quando faremo un accesso agli atti. Chiaro che il dibattimento ci sarà prima della fine del campionato. Qualora il primo grado dovesse vederci soccombere andremo alla Corte d’Appello”.

Fatta luce su questo punto Andrea Gianni ha analizzato l’altro capo d’imputazione relativo al mancato pagamento dello stipendio di dicembre dell’ex direttore sportivo Sandro Federico: “Tengo a precisare che lo stesso Federico è stato pagato in ogni mensilità – ha spiegato – Non c’è un mancato pagamento. Anche nella mensilità di gennaio e non solo quella di dicembre.  Ricordiamo tutti la nota vicenda di Sandro Federico inibito in un primo momento per un anno dal Tribunale Federale per le vicende della Carrarese. Fortunatamente per lui è stato assolto e la notifica di tale assoluzione è arrivata circa dieci giorni prima della scadenza federale. Noi avevamo provveduto a sospendere  Federico perché è chiaro che nel momento in cui un dirigente viene inibito non può per conto della società portare avanti qualunque tipo di trattativa”.

“Nel momento in cui ci è stata notificata l’assoluzione, il nostro ufficio amministrativo ha provveduto al pagamento a mezzo assegno bancario del conto corrente dedicato. In questa maniera sono stati pagati sia mister Palladini, sia mister Voltattorni. Per questi due non c’è stata nessun tipo di problematica. Il pagamento è stato ritenuto valido e legittimo. Vista l’irreperibilità del Federico, che a tutt’oggi non si degna di venirci a firmare le buste paga per ciò che percepisce, il nostro ufficio amministrazione ha ritenuto opportuno inviargli a casa l’assegno delle mensilità di dicembre e gennaio in data 14 febbraio”.

“Come si evince dalla nostra documentazione, gli accessi eseguiti dal postino sono stati due ma senza esito. La raccomandata è tornata indietro il 22 febbraio, quindi dopo la scadenza federale. A quel punto, nello stesso giorno, abbiamo eseguito il bonifico. Il signor Federico è stato contattato dal nostro commercialista il giorno 14 febbraio al fine di provvedere non solo alla sottoscrizione delle buste paga ma anche a ritiro degli emolumenti che gli spettavano nonostante fosse stato esonerato. Anche lì si è reso irreperibile”.

Perché inviare un assegno bancario per posta e rischiare? Gianni ha risposto: “Può esserci stato un errore materiale dall’ufficio amministrazione che chiaramente non sta tutti i giorni ad informarsi di determinate questioni riferite alle problematiche della Procura Federale in relazione a Sandro Federico. Può esserci stato un errore ma qualora ci fosse stato è stato sanato. Devono comunque spiegarmi per quale motivo gli assegni di Palladini e Voltattorni non sono stati contestati. Anche loro sono stati pagati attraverso assegno. La nostra è una società trasparente”.

“Il 23 febbraio la Deloitte è venuta a controllare e ha constatato che il pagamento del Federico c’era stato – ha constatato il dg – La stessa Deloit, inoltre, ci ha fatto i complimenti, così come tutti gli altri mesi, per come i conti vengono tenuti. Il Federico non si è reso disponibile a ritirare l’assegno e come ben sapete giuridicamente fa data l’invio della raccomandata ovvero, ripeto, 14 febbraio. Non conta l’arrivo ma la partenza della raccomandata”.

Dopo aver chiarito la posizione della società rossoblù il Direttore Generale si è lasciato andare ad uno sfogo riguardante alcune dichiarazioni che Sandro Federico ha rilasciato sulla sua pagina Facebook: “Dobbiamo prendere lezioni di moralità da qualcuno che probabilmente la moralità non sa neanche dove sta di casa? Su questo non ci sto e non ci sto. Ho ancora sotto gli occhi ciò che lui ha scritto a gennaio. Disse che ci eravamo indeboliti e che avevamo rafforzato le squadre degli altri gironi. Non c’è un giocatore che sta giocando e queste cose vanno dette”.

Ha poi aggiunto: “Abbiamo una grande fortuna ovvero quella di avere un Presidente e una famiglia che onora la città di San Benedetto e che si sta caricando di grandi responsabilità. La pazienza ha un limite. Tutta la città dovrebbe essere grata alla famiglia Fedeli per quello che sta facendo. Noi ai nostri tifosi siamo grati perché ci sostengono ma non accetto chi dà peso a chi scrive la prima cavolata su Facebook. Noi non abbassiamo la testa, andiamo avanti e faremo valere le nostre ragioni”.

Cosa rischierebbe la Sambenedettese? Un punto di penalizzazione per il presunto ritardo del pagamento ed una sanzione pecuniaria, ancora non quantificabile, per l’uso improprio del conto corrente.