Vernecchie rossoblu: 33^ puntata (Modena-Samb)

La rubrica in cui la tunica del giornalista scopre la pelle del tifoso, con Angelo A. Pisani e Michele Palmiero. Copertina di Madou

La puntata numero 33 arrivo poco dopo Pasqua, rafforzando la forza evocativa di una resurrezione puntualmente arrivata nelle Chiese di tutta Italia, ma non in casa Samb. Dopo Teramo, Lumezzane e Albinoleffe i rossoblu giocano un’altra partita deludente, inchiodati dai colpi di Diop e Loi. In attesa del Santarcangelo, i rossoblu potrebbero accontentarsi di un piccolo putto pieno di speranza.

Angelo A. Pisani: Michele, che dire? Ormai ci stiamo quasi abituando a queste partite, purtroppo. La cosa più deprimente è che c’è poco anche per arrabbiarsi: la squadra ha difetti ben visibili, molti dei quali affondano in molti mesi addietro. Non vedo la squadra molla o demotivata: limitata, semmai. E forse un po’ depressa… Purtroppo è troppo tardi per cambiare le cose, ma c’è ancora il modo di chiudere bene. In questo momento il rischio maggiore è lasciarsi andare.

Michele Palmiero: Sentendo parlare società, mister e giocatori sembrerebbe che non ci sia stato un calo mentale.Secondo me è sbagliato pensare che la squadra sia già in vacanza, penso piuttosto che nelle ultime 4 partite siano usciti tutti i limiti tattici e tecnici della rosa. Non dimentichiamoci che in 15 giorni abbiamo affrontato una squadra organizzata in maniera quasi maniacale – l’Albinoleffe di Alvini – e ben 3 squadre in lotta per la salvezza: Teramo, Lumezzane e Modena.

Queste squadre hanno giocato contro di noi con la necessità di fare punti, riuscendo a sfruttare tutte le nostre vulnerabilità. A tutto questo bisogna aggiungere un fattore importante: escludendo la vittoria contro la Reggiana, la Samb di Sanderra non sta facendo passi avanti dal punto di vista del gioco.

Angelo A: Beh, a proposito di maniacalità c’è anche da dire che il Modena l’ha preparata benissimo, prima disturbando la costruzione dei rossoblu e poi colpendola nei duelli individuali. All’andata Capuano fece lo stesso lavoro, isolando Radi e Beradocco; senza Bacinovic, e in mancanza di alternative decenti in regia (cosa che dico da tempo), il lavoro è stato ancora più semplice.

 

Il Modena “apre” la Samb e scopre che dentro non c’è niente 🙁 

Michele: Non riesco ad essere troppo duro con Sanderra, anche perché non ha tutte le colpe che gli attribuiscono. Però, se il cambio di allenatore doveva servire a migliorare il gioco, possiamo dire tranquillamente che non è successo. Facciamo troppa fatica a creare palle gol, il centrocampo fa un buon lavoro difensivo ma non riesce a far girare la squadra nel modo giusto quando è in possesso di palla. Detto ciò non voglio fare la vedova di Palladini, né voglio pensare a chi sarà l’allenatore della prossima stagione.

Angelo A: A me danno della vedova di Palladini su scala quotidiana, ormai. Nella storia recente Palladini è quello che ha fatto meglio, si può dire? Affermare questa cosa non significa buttare in un calderone tutti gli altri. Vale per me, e vale per i tanti tifosi che rimpiangono il mister. Avere un’opinione non significa avere anche un movente. Ho difeso Beoni nel periodo tra Monticelli e Matelica, e ho fatto lo stesso con Palladini e Sanderra, quando pensavo fosse giusto. Le critiche e i complimenti sono quello che sono: critiche e complimenti. Senza doppi fini. Altrimenti smettiamo tutti di scrivere, e passiamo il tempo a riportare conferenze e comunicati stampa.

Michele: Più che a dividerci in fazioni, in questo momento bisogna pensare a raggiungere la migliore posizione possibile e, soprattutto, occorre assolutamente aggiungere frecce al nostro arco in chiave offensiva. Senza fare polemiche di pancia, senza stare sempre a tirare in ballo Palladini: viviamo il mese che resta al massimo delle nostre possibilità.

Michele: Durante la stagione possono capitare critiche, contestazioni, litigi con i giocatori. In una piazza “calda” come la nostra ci sta, fa parte del gioco. Durante la gara, però, chiunque scenda in campo va incoraggiato. Prendiamo il caso Sorrentino: da mesi non si fa che parlare della necessità di un bomber, degli sbagli della società durante il mercato, dell’inadeguatezza degli acquisti di gennaio Bernardo e Agodirin. Sono tutti discorsi leciti, ma vanno messi da parte durante la partita. Come fa un giocatore a dare il massimo, se dagli spalti arrivano solo borbottii e insulti?

Angelo A: Come lo scorso anno Sorrentino ha smentito i tanti che lo sottovalutano, dicendogli che è scarso o inadeguato. Nella Samb sono passati Bonvissuto, Fioretti, Gavoci, Fioretti, e Bernardo: col senno di poi nessuno di questi era un fenomeno, però c’è da dire che Sorrentino ha finito sempre con l’essere meritatamente titolare. Avrà pure qualche merito? Al primo anno tra i pro il classe ’95 – nonostante diverse panchine, e una squadra non esattamente offensiva – ha fatto sei gol. Gli ultimi tre (Parma, Lumezzane, Modena) bellissimi, tra l’altro.

Michele: Se non fosse stato per alcune parate sensazionali dei portieri, ed errori altrettanto clamorosi sotto porta, Sorrentino avrebbe raggiunto comodamente la doppia cifra. I “se” e i “ma” non contano nulla, ma nel calcio gli episodi possono fare la differenza tra una stagione positiva – come quella del numero 9 – ed una ottima. Un altro giocatore segnato dagli episodi è stato Di Pasquale: con Palladini ha avuto alcune buone chance e le ha sfruttate bene, con Sanderra sembrava ormai relegato ai margini del progetto tecnico, ma l’infortunio di Mori e le critiche piovute addosso a Radi gli hanno permesso di tornare titolare. Sia lui che Mattia hanno dimostrato di avere una grande personalità, con la quale nascondono gli inevitabili difetti. Per me sono due risorse su cui puntare anche per la prossima stagione, alternandosi al fianco di Mori o in una difesa a 3.

Angelo A: Io credo che Di Pasquale, dopo Mori, sia il migliore centrale in organico. Non ho capito l’accantonamento delle prime settimane di Sanderra, specie per mettere un ragazzo altrettanto giovane, ma destro di piede (come Mori) e meno pronto nei duelli individuali. C’è da dire che l’inserimento di Mattia – costoso, inizialmente – sta iniziando a pagare. Nelle ultime due giornate Mattia e Di Pasquale stanno facendo bene e stanno migliorando l’uscita del pallone, ma a livello fisico non possono rappresentare un duo affidabile, e questa cosa l’abbiamo già pagata.

Michele: Comunque hanno ancora tempo per crescere insieme, chissà che non si troveranno sempre più bene. Per il gioco aereo potrebbero fare come i gemelli Derrick.

Angelo A: Beh, non è semplicissima. Anche perché mancano solo tre partite.

Michele: Ma quali tre partite…comincia a cercare una stanza a Firenze: a maggio si vola alle final eight!


La copertina di Madou è ispirata a La Venere degli stracci, di Michelangelo Pistoletto. Potete partecipare alle Vernecchie commentando i post, scrivendo sulla pagina facebook o inviando una mailAccettiamo consigli, domande, critiche e persino insulti velati!