Alex Marini: “Domenica torno al Riviera dove ho vissuto emozioni uniche. La Samb? Non molla mai”

Alex Marini

GUBBIO – Lo hanno soprannominato The Wall, proprio come l’undicesimo album dei Pink Floyd. Tuttavia, la sostanziale differenza che intercorre tra le vicende della rockstar narrate nelle ventisei tracce e il calciatore in questione risiede nel fatto che mentre il primo costruiva “muri mentali attorno ai propri sentimenti”, il secondo li innalzava per difendere la sua porta.

Alex Marini, ex rossoblù, ora è al Gubbio e in occasione della gara valevole per la Poule Scudetto prevista per domenica 29 maggio, tornerà a correre sul manto erboso del Riviera delle Palme.

Sessantadue gare disputate con la maglia della Sambenedettese dal 2011 al 2013. Una promozione sfiorata dopo un campionato condotto da veri protagonisti e una guadagnata ma con un finale sul quale è meglio non tornare. Possiamo sostenere, senza nulla togliere alla Maceratese e al Gubbio, che una piccola parte del tuo cuore è ancora qui?

“Quello che ho vissuto a San Benedetto è indimenticabile. Lì ho vissuto due annate spettacolari durante le quali sono stati conseguiti risultati importanti. Con la maglia rossoblù ho vinto il mio primo campionato e anche per questo non posso che nutrire un grande affetto. Nella prima stagione siamo arrivati secondi ad un punto dal Teramo mentre nella seconda, con tanti ostacoli, siamo riusciti a conquistare la promozione. Porto con me ricordi molto forti che mi fanno sentire davvero orgoglioso”

A distanza di un anno torni a giocare a San Benedetto ma con una squadra e un obiettivo diverso. Che gara ti aspetti?

“Sarà una partita sicuramente avvincente. Entrambe le squadre hanno ottenuto la promozione per cui non potrà che essere un bell’incontro. Per me sarà una giornata particolare perché tornerò a giocare in un campo che mi ha regalato emozioni uniche. La Samb è un’ottima squadra, con un gruppo compatto, e non sarà facile. Ha anche un pubblico meraviglioso dalla sua parte che, sono sicuro, non deluderà le aspettative”

Che cosa hai pensato quando hai appreso che Ottavio Palladini sarebbe subentrato a mister Beoni?

“Ottavio Palladini è l’allenatore più giusto per la Sambenedettese. Ha fatto benissimo prima e ha fatto benissimo adesso. Sono veramente contento per lui. Quando sono venuto a conoscenza del fatto che sarebbe tornato ad allenare la squadra gli ho immediatamente inviato un messaggio per fargli il mio più grande in bocca al lupo. E’ una persona che ha dato tanto ai suoi colori. La vittoria che ha conquistato la merita tutta”

Parma – Samb 2 – 2. Te lo aspettavi?

“Non è stata una partita facile. La Samb, sotto di due gol e con una persona in meno, ha conseguito un gran risultato. Ha giocato in un campo difficile contro una squadra che ha giocatori di tutto rispetto. Dai rossoblù bisogna aspettarsi di tutto perché non mollano mai”

Tra i rossoblù esiste qualcuno con il quale ti piacerebbe giocare?

“Mario Titone. Ho avuto la fortuna di conoscerlo, è un giocatore formidabile. Avrei voluto averlo al mio fianco ma invece domenica lo avrò contro. In questa stagione si è riscattato con merito. Ha tutta la mia stima”

A San Benedetto sei e sarai sempre ricordato per colui che spiazzò il San Cesareo giustiziandolo con la rete del 3 – 3. Un momento memorabile a tal punto che il famoso cronista Maurizio Compagnoni si scatenò su Facebook scrivendo ripetutamente il tuo nome. In quella gara, lo ricordiamo, hai “cantato e portato la croce”. Oltre a questo episodio, esclusa ovviamente anche l’esperienza recanatese visto che sarebbe troppo facile, ne esiste uno al quale sei particolarmente legato?

“Il ricordo più bello che ho è indiscutibilmente quel gol realizzato contro il San Cesareo. Segnare al minuto 94 e vivere la bolgia del Riviera delle Palme è unico. Tolta l’esperienza di Recanati credo proprio che il momento al quale sono più vicino è quello in cui ho firmato il contratto con la Sambenedettese. Lo porto sempre con me”

Quanto è difficile per un giocatore che ha conosciuto la piazza rossoblù doverla salutare per ricominciare in un’altra realtà?

“E’ difficilissimo ma nella vita tutto passa. Le cose brutte ma anche, purtroppo, quelle belle. Esiste un momento in cui bisogna voltare pagina. A quel punto è necessario adattarsi e accettare il cambiamento. Io non lo nego, per me non è stato facile. A San Benedetto ho avuto il piacere e la fortuna di lavorare con un gruppo che aveva, e ha, valori profondi. Abbiamo condiviso gioie e soprattutto dolori ma grazie al mister siamo rimasti uniti. Anche adesso ci sentiamo e quando capita ci organizziamo per un pranzo o per una cena in Riviera”

Come ti vedi in futuro? Allenatore? Osservatore? Direttore sportivo? Presidente? O avvocato?

“Al futuro ci penso tanto ma al momento ho scelto di soffermarmi su ciò che sto facendo ovvero il giocatore. Quando arriverà l’ora di prendere una decisione valuterò attentamente”

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