Il Bassano ha deciso di affrontare la crisi di risultati in modo diverso dalla consuetudine
BASSANO DEL GRAPPA – 47 giorni fa l’ambizioso Bassano di Luca D’Angelo sconfiggeva in casa il Padova con il risultato di 2-1 e guardava le avversarie del Girone B dall’alto verso il basso. I giallorossi si erano guadagnati la testa della classifica grazie ad un attacco in grande spolvero e a un gioco intenso, moderno, quasi sfrontato nella sua offensività. Sul più bello, però, la squadra della famiglia Rosso ha vissuto un mese e mezzo di crisi che ha portato al crollo dalla prima all’ottava posizione.
Quattro pareggi con Albinoleffe, Parma,Forlì e Fano, due sconfitte interne contro FeralpiSalò e Maceratese e la pesantissima dèbacle per 4-0 in quel di Gubbio: in un girone difficile come quello B non si sopravvive ad un percorso tanto incidentato. Il 20 dicembre la società ha dunque deciso di intervenire per spezzare il pessimo andamento e segnare un cambio di rotta. Le decisioni prese da Stefano Rosso, però, hanno sorpreso tutti: piena fiducia allo staff tecnico, esclusione dalla rosa per il veterano Rantier e per Barison, cessione per Cenetti e promozione al ruolo di capitano per il portiere GianMaria Rossi, a discapito della bandiera Bizzotto.
Nel calcio moderno una risposta del genere alla crisi di risultati è merce alquanto rara: dalla Serie A ai campionati non professionistici la prima tentazione è sempre quella di cambiare il manico, esonerando l’allenatore. Il Bassano ha invece scelto di andare contro-corrente, legittimando il lavoro dello staff tecnico e mettendo i giocatori davanti ad un bivio: sposare la rinascita del progetto o lasciare la squadra. Il cambio di capitano, inoltre, è la scelta più sorprendente dal momento che Bizzotto è considerata una vera e propria bandiera del calcio a Bassano del Grappa.
Responsabilizzare i giocatori, confermando la fiducia al tecnico, è una mossa più che coraggiosa: sta alla squadra ora scacciare la crisi di risultati e riprendere a vincere e convincere.