Tutti pazzi per Armin Bačinovič

L’arrivo del centrocampista ha fatto impazzire i rossoblu


A 27 anni, Armin Bacinovic ha già vissuto tante vite calcistiche. La sua carriera nel calcio professionistico inizia nel 2007: ad appena 18 anni il centrocampista debutta in Prva SNL (la prima serie slovena), diventando immediatamente titolare nella squadra della sua città, Maribor. L’inizio è folgorante: a 21 anni lo sloveno conta 101 partite tra i professionisti, e un palmares (due campionati, una coppa, una supercoppa) di tutto rispetto, sebbene ristretta al contesto sloveno. Nel 2010 il suo arrivo al Palermo (insieme al compagno di squadra  Ilicic) sembra l’inizio di una grande carriera.

ANSA/MIKE PALAZZOTTO

Ansa/Mike Palazzotto

A 7 anni di distanza Ilicic è un giocatore fondamentale della Fiorentina, conta diverse presenze in europa ed è una colonna portante della sua nazionale; Bacinovic – dopo un buon inizio al Palermo – è finito per diventare “l’altro” delle foto ricordo, alla stregua di un Rambert.

Dalla Serie A alla Lega Pro

Capire certi cambiamenti è spesso complesso, ma nel caso dello sloveno c’è una data ben precisa: il 23 gennaio 2012 Bacinovic si infortuna al menisco, resta fuori dal campo per sei settimane ed esce dalle rotazioni, facendo solo due presenze dal suo ritorno in campo. Dopo le brutte annate a Verona e Palermo (25 partite in due anni) finisce al Lanciano, dove trova continuità ma anche problemi extra campo. Motivazioni esterne ne hanno causato anche le difficoltà a Terni, dove – titolare nelle prime gare – da ottobre in poi non ha quasi più visto il campo (solo due partite a metà dicembre).

Categoria superiore

Come nel 2012, Bacinovic ha scelto di scendere in una categoria finora sconosciuta per rilanciare la propria carriera, e aiutare la Samb nel processo. Nonostante tutte le incognite su adattamento e forma fisica, il giocatore si impone automaticamente tra i migliori registi del campionato, e per i rossoblu si tratta di un bel balzo in avanti, tecnico e mediatico.

Qualsiasi modulo voglia intraprendere Sanderra, Bacinovic rappresenta un passo avanti in entrambe le fasi. Data la buona struttura fisica (183 cm, 75 kg) lo sloveno è capace di avere un impatto molto forte in mezzo al campo, e col passare degli anni è riuscito a compensare il calo di dinamismo con una grande solidità nell’uno contro uno, rafforzata da una buona dose di intuito.

Recupero del pallone, istruzioni per l’uso

Nelle 12 presenze a Terni il giocatore ha mantenuto una media di 6.7 intercettazione e 1.6 recuperi ogni 90′, conditi da 3.4 duelli difensivi a partita. Numeri che lo rendono un ottimo filtro in mezzo al campo, soprattutto nelle squadre che difendono in modo aggressivo – dove può far valere la propria capacità di difendere in avanti.

In fase di possesso è un giocatore molto pulito, ma non banale; pur districandosi bene nel gioco sul breve non rinuncia mai a creare un vantaggio territoriale col lancio lungo, affidandosi quasi interamente alla qualità del suo piede destro. Il regista ha una buona precisione e la visione giusta per servire bene i movimenti in profondità dei propri compagni.

p style=”text-align: left;”>Nonostante la grande qualità, lo sloveno resta un giocatore che deve stare bene fisicamente; con la forma adatta, Bacinovic è un ottimo centrocampista box to box, capace di dare i tempi della pressione sul pallone, e influenzare entrambe le manovre. Nonostante i problemi avuti a Terni, a 27 anni lo sloveno è un giocatore pienamente integro, e con la giusta continuità potrà far ricredere quanti l’hanno lasciato partire così facilmente.

Alla Sambenedettese trova una tifoseria che smania per lui, una dirigenza che l’ha cercato sin dall’inizio e un allenatore che ha intenzione di metterlo al centro del progetto tattico. Gli ingredienti per fare bene ci sono tutti: se San Benedetto sarà l’ultima spiaggia, o un porto verso lidi migliori, dipende da lui.

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