Fedeli: “Ai playoff faremo benissimo”. Sanderra: “Un plauso ai ragazzi”

Franco Fedeli

L’obiettivo è stato raggiunto e ora dico che nei playoff faremo un grosso campionato. Ci siamo liberati di tutte le paure, sono molto fiducioso per il futuro. Dispiace per l’Ancona che retrocede, però il calcio è questo. Secondo me d’ora in poi sarà diverso. Sicuramente ci siamo liberati molto. Speriamo di recuperare gli infortunati, specie Mori. A centrocampo i giocatori sono quelli.

La prestazione? Alla fine Vallocchia ci ha levato le castagne dal fuoco facendo un eurogol. Comunque lasciamolo in pace, che non si monti la testa. Anche perché il padre oggi ha rischiato… Si è mangiato un gol? Beh, quando un giocatore si mangia un gol significa che ci sta; Sorrentino non ha sbagliato nulla ma non l’ho visto. A fine primo tempo ho detto lui, Di Pasquale e Sorrentino di fare meglio. Chi mi stupisce in negativo è Di Pasquale, anche perché aveva iniziato benissimo. Radi di testa le ha prese tutte.

Io e Schiavoni siamo amici, non c’è mai stato nessun problema. Gli ho detto che è l’unico che può salvare l’Ancona, però deve prendere la società da solo e fare di testa sua. Per me ha i soldi per fare una guerra, so che può tirare su la società.

Meglio con le grandi che con le piccole? Siamo undici contro undici, alla fine basta entrare in campo con la testa giusta e senza paura. Per i playoff confido in Mancuso e Bacinovic, ma anche in Candelloro (sic) e Vallocchia… Meno in Di Pasquale, però qualche errore di gioventù ci sta. Sono certo che nei playoff faremo bene. Punto ad arrivare alle finali di Firenze, anche perché così vado a trovare mia suocera.

Stefano Sanderra

Oggi è una giornata importante per i ragazzi che hanno raggiunto un risultato migliore degli obiettivi iniziali. Oltre ai loro meriti ci sono tutti quelli della società e dello staff, che si meritano un plauso. Oggi ho visto i ragazzi molto concentrati, e – secondo me – hanno fatto una grande partita; sono molto contento per loro, anche per quello che hanno dato durante l’anno. Meritano un riconoscimento, anche perché ad inizio anno gli obiettivi erano altri.

I tanti cambi? Ci stavano tutti, anche per le assenze e squalifiche. Agodirin era uno dei giocatori più in forma, meritava una chance, Radi – come ho detto in settimana – è sempre stato serio e professionale, e oggi ha fatto bene. Non ci sono stati giocatori sottotono, abbiamo solo fatto un piccolo errore sull’uno a uno ma a differenza di altre volte ci siamo ripresi subito.

Superare il Gubbio? Noi pensiamo ad onorare la partita e vincere, a prescindere dalla possibilità di arrivare sesti. L’importante saranno i playoff, perché i giocatori giocano mesi e mesi per arrivare a giornate del genere. Vallocchia come mezzala mi è piaciuto, è una posizione che gli calza bene. Voglio riconoscere soprattutto la prestazione Bacinovic, che oggi – a differenza di altre volte – ha fatto tanto lavoro oscuro.

Come ho impostato questa settimana? Ho provato a dare l’esempio, perché secondo me nei momenti difficili bisogna battagliare, aggredire la partita anche quando si è in difficoltà. Oggi dopo aver subito un pari probabilmente immeritato ci siamo ripresi subito, nonostante un’Ancona che stava prendendo coraggio: non era facile.

Kolawole Agodirin

Prima di tutto buonasera. Sono molto contento perché stavo aspettando questa partita da un po’, visto che erano quattro partite che non giocavo. Il mister quando mi ha chiesto di venire sapeva che non stavo bene quando sono arrivato, e ovviamente ci ho messo un po’ per entrare nelle rotazioni. Nelle ultime settimane il mister mi ha detto che mi stava vedendo bene, ma non mi aspettavo di entrare dal primo. Comunque ho sempre provato a farmi trovare pronto. Ringrazio Dio, i compagni di squadra e l’allenatore.

Mi dà fastidio leggere certe voci dei tifosi, dato che mi dicono che non sono neanche da eccellenza. Io sono sceso al Bisceglie esclusivamente per problemi familiari, ma vorrei ricordare a tutti che ho giocato 15 anni in Lega Pro. Conosco i tifosi, ho giocato in grande piazze (come il Foggia), e so che le critiche sono parte del lavoro, ma queste parole mi danno fastidio. Io in campo do sempre tutto me stesso, e quando sono stremato esco.

Se volessi essere egoista farei molti più gol, segnerei sempre, ma io quando gioco penso alla squadra e do il massimo per la squadra.  Io non sono fenomeno coi piedi, ma i fenomeni durano 60 minuti: io do tutto me stesso e alla fine esco fuori.

Dedico il gol a mio figlio, Zico Agodirin, che ha fatto il compleanno giovedì. Il nome? Mio padre voleva darmi questo nome, quando sono nato, ma mia madre non ha voluto. Quindi ho chiamato così mio figlio.

Andrea Vallocchia

Il gol mangiato mi brucia molto, ero a porta vuota dopo aver saltato il portiere. L’esultanza di mio padre? Me l’hanno detto, spero non sia successo niente di che. Chiedo scusa. Il gol mi fa piacere, ma a noi interessavano i tre punti e la prestazione, anche perché volevamo riscattare le partite precedenti.

Abbiamo dato tanto, quasi tutto, ma abbiamo fatto una grande partita. Penso sia stata una prestazone perfetta. Sul pareggio Luca (Lulli, ndr) è stato tradito dal rimbalzo, anche perché il campo non era in condizioni perfette. Nonostante il gol ci siamo ripresi e abbiamo avuto altre occasioni importanti, loro no.

Il ruolo? Dove mi chiede il mister io do una mano. Nonostante sia stato fermo un anno e mezzo, praticamente, dato che l’anno scorso ho giocato poco, credo di stare migliorando. Con mister Sanderra sto trovando un po’ di continuità, cerco sempre di dare il massimo.

Alessandro Radi

Andata bene. Abbiamo fatto una partita di grande carattere, nonostante avessimo utilizzato ragazzi che non avevano i 90′ tra le gambe. Abbiamo dato il massimo, con grande dedizione e tanto impegno.

Le critiche a Di Pasquale e Mattia? Sono cose che nel calcio succedono, anche se non è giusto. Sono ragazzi che hanno sempre dato il massimo, in partita e allenamento, facendo buone prestazioni e – soprattutto – mantenendo sempre la massima serietà, mostrando rispetto verso i compagni e il mister.

I playoff? Abbiamo raggiunto un bel risultato, nonostante in molti non ci credessero. Noi, da parte nostra, ci abbiamo sempre creduto. Eravamo partiti per salvarci, ma nel corso dell’anno abbiamo maturato questo obiettivo durato partita dopo partita. Alla fine ce li siamo ampiamente meritati: ora dobbiamo giocarci le nostre carte al massimo, consci che da qui in poi si parte da zero. Dobbiamo crederci, anche perché molte volte non sono sempre i favoriti ad andare avanti.