Opposta fazione: i leccesi

La tifoseria leccese si fa apprezzare da anni per la grande passione. Numeri e storia del tifo salentino


Dal punto di vista del tifo, quella di Lecce è la piazza più importante che la Samb affronterà in questi stagione. Forte della grande passione dei salentini e di un notevole bacino d’utenza (la città conta 94956 abitanti), il Lecce è prima in classifica per numero di abbonamenti: 9183. Durante la stagione, i giallorossi hanno mantenuto una media di 11403 spettatori con un picco massimo coinciso con il big match contro il Foggia: al “Via del Mare” erano presenti quasi 18 mila tifosi.

La Storia

Da sempre apprezzato in giro per lo Stivale, il tifo leccese affonda le sua radici nel lontano 1979, anno di nascita del Commando Ultrà Curva Nord. Accanto al Commando, due anni più tardi, nasce il primo vero gruppo ultra giallorosso: i Ragazzi della Nord. Fantasia e passionalità fanno da padrone nella curva leccese, tanto che è da attribuire proprio ai salentini l’invenzione del coro “Chi non salta è…”. Negli anni 80 la tifoseria giallorossa raggiunge il culmine della popolarità: Commando, Ragazzi della Nord e Gioventù Giallorossa garantiscono numeri sempre più importanti e un tifo calorosissimo.

 

Nella stagione 88-89, però, la curva vive il primo periodo di crisi con lo scioglimento dei gruppi, sostituiti dallo striscione “1981” col sole nel mezzo, a testimoniare il tentativo di un ritorno alle origini. Nel 1995 fanno la loro comparsa gli Ultrà Lecce, che in breve tempo prendono le redini della curva e ancora oggi rimangono il baluardo del tifo organizzato giallorosso. Ostinatamente contrari alla tessera del tifoso, gli Ultrà Lecce hanno recentemente pubblicato un comunicato dai toni molto duri, diffidando qualsiasi tifoso dall’indossare materiale del gruppo in trasferta.

Rivalità e gemellaggi

Neanche a dirlo, la rivale per eccellenza dei salentini è la tifoseria del Bari. Il primo derby si giocò nel 1929, l’ultimo è datato 22 maggio 2011: il Lecce si impose 2 a 0, Masiello realizzò un clamoroso autogol e la partita finì sotto inchiesta da parte della giustizia sportiva per calcioscommesse. A causa del gemellaggio con il Bari, non scorre buon sangue con le tifoserie di Salernitana, Sampdoria e Reggina. Il gemellaggio più saldo, invece, è quello con il Palermo. Talmente saldo da resistere ad una prova del fuoco: nel campionato di Serie B 2002-2003 Lecce e Palermo si giocarono la promozione all’ultima giornata; i salentini ebbero la meglio, ma il legame tra le tifoserie non fu danneggiato.

Due storici gemellaggi con Taranto ed Hellas Verona oggi non esistono più: l’amicizia con i rossoblu si ruppe a causa del rapporto tra leccesi e butei, ma a pochi anni di distanza ebbe fine anche il rapporto con i veronesi.

Lo spareggio al Riviera 

L’8 luglio 1987 Lecce e Cesena si giocano lo spareggio per ottenere la promozione in Serie A. Il campo neutro designato è il “nostro” Riviera delle Palme. A San Benedetto si presentano 10 mila salentini, a cui si aggiungono tantissimi tifosi sambenedettesi spinti dalla rivalità con il Cesena. La partita, vinta per 2 a 1 dal Cesena, è contraddistinta da un caldo infernale e da un tifo calorosissimo da parte di entrambe le squadre. I leccesi si esibirono nel celebre “chi non salta è un barese”, i bianconeri rispondono con un possente “Romagna Mia” nel finale.

Al termine della gara non mancarono gli scontri tra cesenati da una parte e leccesi dall’altra, supportati dai locali. Nei pressi della Palazzetto dello Sport, prima, e di Piazza Buozzi poi le tifoserie entrarono in contatto tra di loro e con la polizia.

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