La Serie C apre alle franchigie

Il triangolo che ha visto protagoniste Ternana, UniCusano Fondi e Racing Club Roma crea un precedente


Il termine “franchigia” indica una qualsiasi società sportiva identificabile da un proprio marchio e dotata di un proprio business. Quando si parla di sport, però, la parola “franchigia” è comunemente utilizzata per distinguere le società sportive nordamericane da quelle di matrice europea.

Negli Stati Uniti gli sport più popolari (basket, baseball, hockey, football americano) sono dotati di leghe chiuse, ovvero campionati che non prevedono retrocessioni e promozioni ma si basano sulla continua sfida tra le stesse squadre. A differenza dello sport europeo  una società non è necessariamente espressione del territorio, ma in primis rappresenta il brand della franchigia. Per fare un esempio: il Milan o l’Inter sono le due società di Milano e tali resteranno indipendentemente dai cambi di proprietà; nell’NBA, al contrario, i famosissimi Lakers non hanno avuto sempre sede a Los Angeles, così come la  franchigia dei New Jersey Nets si è trasferita a Brooklyn cambiando il proprio nome.

30 franchigie, nessuna retrocessione. Il modello sportivo americano

Il sistema americano può risultare incomprensibile per un tifoso italiano di calcio, ma l’attuale crisi economica dello sport può aprire a nuove strade finora inesplorate. Nonostante la Serie C sia stata definita dal suo stesso presidente Gravina il “campionato dei campanili”, nella terza divisione italiana si sta consumando un cambiamento storico. L’Università telematica UniCusano, proprietaria del Fondi Calcio, è in procinto di acquistare la Ternana, trasferendo in Umbria il proprio staff e il marchio.

Facciamo un passo indietro. A fine stagione il presidente della Ternana Longarini annuncia di non avere più intenzione di impegnarsi economicamente nel mondo del calcio: lo storico club umbro è in vendita al miglior offerente. In appena 26 giorni l’Università Niccolò Cusano, che detiene la proprietà del Fondi in Serie C, completa l’acquisizione della Ternana. Inizialmente il patron Bandecchi si dice sicuro di poter mantenere entrambe le società ma, preso coscienza del regolamento della Lega che vieta la multiproprietà, si decide a cedere il Fondi ad Antonio Pezone, presidente del Racing Roma.

Il passaggio dell’UniCusano da Fondi a Terni non è un semplice cambiamento di proprietà di due squadre di calcio, ma rappresenta l’apertura del calcio italiano al sistema delle franchigie: l’UniCusano sposterà in Umbria lo staff tecnico, il direttore sportivo e il nucleo di “fedelissimi” dei giocatori in rosa. L’operazione di acquisto della Ternana era un’occasione da non lasciarsi sfuggire per l’Università privata, che ora può contare su una maggiore esposizione mediatica e su una piazza ben più sviluppato di quella precedente.

Non va trascurato, inoltre, il passaggio del Fondi da Bandecchi ad Antonio Pezone. Quest’ultimo, infatti, era il presidente e fondatore della Lupa Castelli Romani, società sportiva nata nel 2013 con sede a Roma e trasferitasi ad Ardea con la denominazione di Racing Club Roma. Da Roma, ad Ardea fino a Fondi non esiste traccia di legame con il territorio: la squadra di calcio non è espressione della comunità, come da tradizione nel calcio europeo, ma un progetto sportivo-economico di un gruppo imprenditoriale. I casi dell’UniCusano e del Racing (ora Fondi) danno inizio ad un nuovo capitolo del nostro calcio, modificandone le radici culturali e sociali e trasformando l’attività sportiva in un elaborato business plan.

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