Dopo 45′ di sofferenza, i rossoblu conquistano e proteggono i primi tre punti della stagione
MACERATA – La partita dei rossoblu è stata una gara strana, nata con premesse ribaltate e conclusa con un pathos insolito, per una prima di campionato (ma non per la Samb). Alla fine l’hanno spuntata i sambenedettesi, che – nonostante lo status di neopromossa – hanno mostrato che si può vincere da “grande” anche in Lega Pro.
Aspettandosi un determinato atteggiamento degli avversari (Samb col 3-5-2, Rata col 4-3-3), e cercando di (l)imitarli, Giunti e Palladini hanno finito col sorprendersi a vicenda: i padroni di casa sono scesi in campo col 3-5-2, i rossoblu hanno impostato una variazione del 4-3-3 visto nelle ultime settimane, con Lulli-Berardocco in mediana e Sabatino più avanzato, trequartista.
La scelta viene chiarita sin dai primi minuti: in fase di possesso i rossoblu si chiudono con un 4-4-1-1 molto compatto e corto, con Sabatino che gravita nei paraggi di Quadri (il regista avversario) per limitarne il gioco.
I maceratesi non si scompongono, e si dimostrano capaci di aggirare la pressione grazie a un sapiente utilizzo delle fasce, dove i due esterni (Broli e Ventola) si scambiano sia con la seconda punta Petrilli che con le due mezzali, Malaccari e De Grazia.
Il movimento dei giocatori sulle catene laterali mette in continua difficoltà i rossoblu – troppo piatti, e poco pronti nel leggere gli inserimenti da dietro degli avversari. Già al 4′ De Grazia ha la possibilità di penetrare in area (bel salvataggio di Lulli), e al 20′ Pegorin è costretto a rischiare un’uscita complicatissima su Colombi, lanciato da Quadri e lasciato passare da Mori.
Al 25′, dopo l’occasione di Colombi (respinta di Pegorin), arrivano anche il tiro-cross di De Grazia (salvato da Pezzotti) e la conclusione di Broli (fuori di poco). I rossoblu (che nel frattempo hanno inserito Tortolano per N’Tow, infortunato) tornano rapidamente al 4-3-3 classico, ma hanno molta difficoltà a giocare palla – specie ad inizio azione.
In fase di non possesso i biancorossi impostano un sistema di marcature a uomo molto aggressivo: i centrali di difesa vengono attaccati da Colombi e Petrilli marca fisso Berardocco, costringendo la squadra a passare sull’esterno: una volta che la palla arriva al terzino la mezzala sul suo lato va in attacco del pallone, mentre gli altri due centrocampisti marcano a uomo Sabatino e Lulli.
Pezzotti e compagni riescono a giocare quasi esclusivamente sugli esterni, o cercando il lancio lungo: situazioni rese inefficaci dalle coperture dei due esterni e dalla fisicità dei tre centrali Maceratesi, sempre attenti nel gioco aereo.
Per buona parte del primo tempo i rossoblu non hanno alcuna occasione, ma alla prima opportunità passano in vantaggio: palla recuperata, appoggio per Fioretti e sponda per Tortolano, che non sbaglia.
Il vantaggio è improvviso, ma dura poco: in due minuti la Maceratese – riversata in avanti – si prende due corner di fila, guadagnandosi il rigore dell’uno a uno (causato dal braccio di Fioretti e realizzato da Quadri).
Nella ripresa i rossoblu partono con un piglio diverso, e dopo 3 minuti sono già avanti: Fioretti guadagna e realizza il rigore del 2 a 1, facendo perdonare il braccio del primo tempo. Per questione di centimetri (quelli in fuorigioco di Gattari) i rossoblu non subiscono il secondo pareggio immediato, ma nel corso della ripresa iniziano ad imporsi con più sicurezza.
Con le correzioni di Palladini, e il calo della Maceratese, i rossoblu prendono in mano le redini del gioco: Berardocco riceve con più continuità e gestisce i tempi alla perfezione, alternando le verticalizzazioni per Sabatino e Lulli ai cambi di gioco per Mancuso e Tortolano (che si posizionano sempre molto profondi e larghi, costringendo gli esterni ospiti a coprire in una linea di cinque).
In dieci minuti i rossoblu hanno due occasioni su corner (Mori di testa, Berardocco dalla bandierina) e sfiorano il gol con Tortolano (fuori di un soffio). Dall’altra parte la Maceratese si fa sempre più precipitosa, con tanti giocatori sulla linea offensiva, e i lanci della difesa alla ricerca di situazioni vantaggiose.
Questo atteggiamento arrembante procura alcune situazioni interessanti (l’opportunità per Allegretti al 77esimo, il tiro di Malaccari), ma alla lunga finisce per favorire i rossoblu, bravi nel gioco aereo e sempre pronti a ripartire sugli ampi spazi concessi.
Proprio in contropiede gli ospiti sfiorano il tris in due occasioni, con Tortolano che sui servizi di Sorrentino e Mancuso trova una respinta, prima, e il salvataggio di Franchini poi.
Dopo l’espulsione di Lulli la partita dei rossoblu diventa una vera e propria guerra di trincea: gli uomini di Palladini soffrono molto e rischiano grosso (specie sulla conclusione di Allegretti, al 93esimo), ma al fischio finale il vantaggio resiste.
Cominciare bene è certamente positivo, ma non serve scomodare mr. Wolf per capire che, al momento, non bisogna lasciarsi andare a facili entusiasmi. Quella che ha vinto a Macerata è una squadra che ha mostrato pregi (flessibilità della rosa, validità della panchina) e difetti (specie nel primo tempo), lontana sia dal pessimismo degli ultimi giorni che dall’euforia di quelli che verranno.