Si avvicina la gara col Forlì. Sorrentino: “Conson? Lui conosce me ma io conosco lui”

Le dichiarazioni dell’attaccante rossoblu

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – C’è stato un momento, nel corso della stagione estiva, in cui si è pensato che Lorenzo Sorrentino avrebbe potuto abbandonare il club rossoblu. Questo non è accaduto, però: chiunque abbia impedito una scelta simile può ritenersi soddisfatto.

L’attaccante si è messo a disposizione di mister Palladini con la consueta verve, rispondendo coi fatti alle crescenti ambizioni. I risultati conseguiti lasciano intendere che le scelte adottate (tecniche e non) stanno funzionando:

“È un buon inizio ma è appunto solo l’inizio. Non dobbiamo mai perdere la concentrazione. Non mi aspettavo prestazioni personali del genere, ma come ho sempre detto il sacrificio porta risultati. Cerco sempre di dare il massimo durante la settimana e nei novanta minuti poi, con un pubblico così, giocare è bellissimo. C’è grande equilibrio tra le squadre in questo campionato. Bisogna essere concreti sotto porta perché vince chi sa sfruttare meglio le occasioni che crea”.

Entrato nel secondo tempo in occasione della gara contro il Mantova, Sorrentino ha mutato il ritmo del gioco dimostrando di essere un giocatore meritevole della maglia da titolare: “Abbiamo dimostrato troppa leggerezza in avanti e non abbiamo ottenuto nulla. Il mister durante la settimana prova spesso me e Fioretti insieme. Non saprei dire quale preferisco perché in ogni caso si parla di caratteristiche tra noi compagni molto diverse. Il 4-3-3 porta a sacrificarsi molto, mentre con il 4-4-2 si cerca più il pressing e ci si aiuta di più”.

Contro il Forlì l’attaccante si scontrerà con una sua vecchia conoscenza: “Diego Conson è un amico e penso che sia un giocatore di alto livello – ha risposto – Ci siamo allenati insieme e penso di essere cresciuto anche grazie a lui perché lo scorso anno il mister ci schierava spesso da avversari in partitella. Avrei preferito incontrarlo ad agosto in ritiro piuttosto che da avversario in campionato. Lui conosce me, ma io conosco lui”.

Si è spesso parlato di “Samb da trasferta”. In questo caso il numero 9 rossoblu ha una sua precisa visione: “Giocare in una piazza come questa ti spinge ad attaccare e le squadre che vengono qui si chiudono. La nostra non credo sia una squadra “da trasferta” e che soffre in casa. Abbiamo perso solo una gara, contro il Mantova, per errori che poi abbiamo evitato nelle gare contro Gubbio e Fano. Non dobbiamo sottovalutare il Forlì perché se ci sono cali di concentrazioni, anche piccoli, l’avversario può far male”.

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