I rossoblu rischiano grosso contro un SudTirol frizzante e aggressivo
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Rispetto alle gare con Parma e Venezia, il pareggio con il SudTirol lascia sensazioni diametralmente opposte: dalla sensazione di punti persi alla soddisfazione del punto guadagnato, dal rimpianto al sollievo, dalla propria forza alla propria fragilità.
Le due gare con le favorite del campionato avevano mostrato una forza quasi soprendente, frustrata da una gestione non da grande; la gara di oggi ha ribaltato la percezione, mostrando una Samb tanto fragile quanto – nei momenti più importanti – capace di mostrarsi grande, spostando il risultato al di là della propria prestazione.
Difficoltà di costruzione
Per la terza gara in sette giorni, Palladini decide di intaccare il meno possibile, inserendo solo Pezzotti, Lulli (tornato dalla squalifica) e Sorrentino. Fin dai primi minuti l’intento sembra quello di lavorare ai fianchi del centrocampo a tre altoaltesino, con i due esterni (Mancuso e Tortolano) sempre larghissimi, e Sabatino alla ricerca di spazi nella zona tra mezzala e terzino.
Sabatino si allarga sulla destra, ricevendo la verticalizzazione di Di Filippo alle spalle di Cia
L’inizio è quello che Palladini aveva studiato: nei primi dieci minuti la squadra di casa cerca (e trova) giocatori liberi sulla trequarti, per poi cambiare gioco verso il lato debole. Al 4′ Mancuso serve una palla molto promettente a Tortolano, che tira debolmente; al 9′ Sorrentino e Lulli scambiano servendo Pezzotti, che arriva al limite e impegna nuovamente il portiere.
Il vento del nord
Dopo un inizio un po’ sfasato il SudTirol trova le distanze giuste, e inizia la sua (ottima) partita. La squadra di Viali imposta una pressione molto alta sui rossoblu, cercando di disturbare tutte le opzioni di passaggio. Le due mezzali (Fink e Cia) vanno in marcatura su Berardocco e la mezzala più vicina al pallone (generalmente, Lulli), mentre Gliozzi e l’esterno sul lato del pallone provano a disturbare il portatore di palla, attaccando il pallone e cercando di schermare eventuali verticalizzazioni.
Gliozzi attacca Mori, Tulli copre la verticale. Cia e Fink sono a uomo sui rispettivi marcatori, così come S. Puttini
Il gioco, complice la poca brillantezza dei rossoblu (imprecisi e poco lucidi), funziona: la squadra di Viali riesce a riconquistare rapidamente il pallone, costringendo i padroni di casa a interpretare una partita molto più difensiva rispetto ai programmi.
Doppio binario
Con la Samb impegnata a recuperare (e non perdere) il pallone, il SudTirol si trova nella condizione migliore per mantenere controllo sulla gara. Nonostante l’urgente bisogno di punti, Viali ha mantenuto il 4-3-3 di base, aumentando il tasso tecnico con l’ingresso di Cia al posto di Furlan. Pur partendo da mezzala sinistra, il centrocampista gioca quasi da esterno – compensando i tagli di Tulli al centro, e dando supporto alle discese di S. Puttini.
Gli scambi dei due scombinano le marcature dei rossoblu, e permettono agli altoaltesini di avere linee di passaggio sia in zona centrale che sull’esterno.
Tulli taglia dentro, Cia si propone alle spalle di Sabatino, attirando Mancuso. S. Puttini è liberissimo
Oltre al vantaggio tattico, i tirolesi (grazie ai 3 giorni in più di riposo) possono contare anche sulla maggiore freschezza fisica; il mismatch si nota subito, ma diventa decisivo nei duelli individuali: al 24′ Gliozzi anticipa Ferrario di testa e serve Tulli, che schizza sulla sinistra venendo atterrato da Lulli, in piena area.
La parata di Pegorin (su Gliozzi) salva i sambenedettesi, ma non cambia l’inerzia della gara: nei minuti successivi i rossoblu minacciano Marcone in una sola occasione, mentre gli ospiti – dopo aver sfiorato la rete con Cia e (due volte) Glizzi – segnano il vantaggio sull’ennesima ripartenza concessa da Pezzotti e compagni.
Palla persa dai rossoblu e verticalizzazione immediata per Gliozzi, che vince un altro duello fisico con Ferrario e mette dentro per Fink – solissimo a centro area, infastidito dal solo (generosissimo) Tortolano.
Reazione
Il secondo tempo parte con un’occasione per Ciurria, ma restituisce una Samb più aggressiva: per ovviare alla pressione ospite la squadra di Palladini decide di verticalizzare ancora di più la squadra, con Sabatino e i tre attaccanti in costante proiezione offensiva, pronti a sfruttare i lanci verso la trequarti.
Dopo appena 10′ l’ingresso di Di Massimo (per Berardocco) cristallizza la scelta tattica, con Sabatino che arretra in mediana – pronto a lottare sulle seconde palle insieme a Lulli.
I problemi di possesso continuano – costringendo Pegorin, Radi e Ferrario agli straordinari – ma aumentano anche le occasioni. Su lancio arrivano le occasioni per Tortolano e Mancuso, e – al 70esimo – il rigore del pareggio, siglato da Di Massimo.
Botta e risposta
Il gol fa saltare definitivamente gli schemi: in pochi minuti i padroni di casa sfiorano il raddoppio con Tortolano (bella spizzata di Sorrentino) e subiscono il 2 a 1 per mano di Cia, che chiude in rete un contropiede concesso da Pezzotti (pessima gestione del pallone) e condotto da Tulli.
Il 2 a 2 arriva in modo (se possibile) ancora più caotico: altro corner respinto, altra palla ributtata in mezzo: stavolta la sfera finisce sui piedi di Lulli, che – come col Parma – riceve da posizione complicata, salta un avversario e si inventa un destro irreale, firmando il sigillo finale.
Il lato positivo
Dopo un filotto di grandi prestazioni la Samb si è concessa il lusso di una partita in veste minore, in cui ha mostrato mancanze (fisiche, soprattutto) ma anche risorse nuove. Nonostante tutto, la squadra di Palladini è riuscita a riacciuffare una partita difficile, compromessa, quasi persa; il punto non varrà tanto, la capacità di trarsi fuori d’impiccio sì.