La rubrica in cui la tunica del giornalista scopre la pelle del tifoso, con Angelo A. Pisani e Michele Palmiero. Copertine di Madou
“Questa Samb sa’nderrata”, dicono i più saggi. Dopo la sconfitta coraggiosa di Parma, i rossoblu hanno rinunciato ai propri principi alla ricerca di punti, finendo per perdere entrambe le cose. Oggi ci hanno raggiunto Iacopo e Lorenzo,giovani tifosi di lunga data e probabile motivo della nostra prossima chiusura.
Michele Palmiero: Cari amici, avrei preferito invitarvi in un momento più felice. Questa sconfitta mi lascia l’amaro in bocca; non tanto per il risultato, ma per come è arrivata: fin dal calcio d’inizio siamo partiti con l’idea di stare dietro e non prenderle, rinunciando a qualsiasi speranza di far male agli avversari. Il terzo difensore doveva servire a dare più solidità al centro del reparto, ma abbiamo ottenuto l’effetto contrario. Non è un caso che a Parma, nonostante i 4 gol, la squadra sia stata applaudita, mentre domenica al Riviera ha ricevuto solo fischi e rimproveri.
Angelo A. Pisani: Perdere, specie contro Venezia e Parma, ci sta; il problema è come si perde. Dopo la sconfitta (con applausi) di Parma Sanderra ha smentito le sue scelte, abbassando la squadra e rinunciando ad aggredire gli avversari. Come ho scritto nell’articolo, “Potevano scegliere tra il disonore e la sconfitta: hanno scelto il disonore e hanno avuto la sconfitta“. Ne valeva la pena?
Lorenzo: Ci ha provato, ma non era la partita per provarci. Non capisco alcune scelte, ad esempio Mattia. Passi preferirlo a Di Filippo, che a me non piace, ma Di Pasquale è il miglior giovane che abbiamo e lasciarlo in panchina non ha avuto senso.
Iacopo: In una difesa a tre lui deve giocare per forza, dietro è uno dei migliori. A prescindere dal risultato non mi è piaciuto l’approccio, specie se lo confronto con le gare fatte da Palladini nel girone d’andata. A ottobre siamo usciti benissimo, con due punti che potevano essere sei; stavolta ce ne andiamo con le pive nel sacco.
Angelo A: Ad inizio anno avevamo una squadra diversa, più pronta (nonostante alcuni difetti), e con un allenatore che aveva un preciso piano di gioco. Adesso non è rimasto molto: a gennaio abbiamo cambiato più di un terzo della rosa, molti giocatori – a un mese dalla fine del mercato – devono ancora entrare nei ritmi, e l’allenatore è arrivato solo poche settimane fa. Ci si poteva aspettare di più, ma credere di replicare le gare di andata sarebbe stato utopico.
Lorenzo: Nessuno ha chiesto a questa squadra di vincere con Parma e Venezia, però domenica è stata una partita indegna. Per 90 minuti lo schema è stato dare palla a Pezzotti e sperare in un cross che non finisse tra i guanti di Facchin. Affidarsi solo a Pezzotti rende l’idea di questa squadra. Tra l’altro è un giocatore fuori ruolo e pure fuori categoria.
Michele: Pezzotti era titolare anche negli undici di inizio anno, però. I limiti tecnici ci sono sempre stati, ma per larghi tratti della stagione siamo stati bravi a nasconderli. Contro il Venezia siamo stati passivi per 90 minuti: è questo che mi preoccupa.
Riccardo, un tifoso che ci ha intercettato al Korova, è dello stesso avviso: “La partita è stata indegna per il gioco, prima che per il risultato. Perdere va sempre bene, ma non così. Senza il rigore dato a Mancuso non avremmo segnato mai”
Perché Sorrentino e N’Tow, i migliori di Parma, oggi sono stati messi fuori? (Alessandro, via Fb)
Angelo A: Sorrentino è stato sicuramente uno dei migliori, su N’Tow (nonostante un paio di belle sgroppate) ci sarebbe da fare una riflessione sull’effettivo impatto che ha dato alla squadra. Certo è che col 3-5-2 il ghanese ci sarebbe servito come il pane, basti vedere le nostre difficoltà a far salire la squadra palla al piede. Era infortunato, purtroppo. Sorrentino lo avrei messo, ma credo che Sanderra gli abbia preferito Bernardo per le migliori qualità aeree, almeno in area di rigore. Certo, non ha funzionato, anche perché il Venezia è troppo superiore.
Ma quanto è bella?! Grazie Durim, domani arrivano i voucher <3
Michele: Se si gioca con questo modulo N’Tow deve essere sempre titolare. Il problema è che, tanto per cambiare, ha avuto problemi fisici durante la settimana e non si è allenato bene. Per quanto riguarda Sorrentino il mio pensiero è sempre lo stesso: se si gioca con l’idea di sporcare la partita questo tipo di giocatore è indispensabile.
Lorenzo: Non penso sarebbe cambiato molto, anche perché non sono forti. Sorrentino ha fatto gol col Parma, ma resta sempre lo stesso; non è che Bernardo sia meglio, ma neanche peggio. N’Tow ha fatto un paio di sgroppate ma niente di che… Certo, se ha giocato Pezzotti poteva starci anche lui. Ma non avrebbe cambiato la partita.
Iacopo: A noi manca un Titone – non Mario, che sta bene dove sta – ma uno come lui. Non abbiamo il giocatore che prende palla e fa gol quando serve. Se quel giocatore doveva essere Di Massimo, ora sappiamo quanto è stato sbagliato come acquisto. Io sono felice che sia entrato il gioiello di Torano solo perché così l’ho potuto fischiare. Ora faccio io l’ultimatum, se non va via Di Massimo vado via io!
Angelo A: Anche per questo non mi sento di dare tutte colpe a Sanderra: la squadra è quella che è, i nuovi non sono pronti (o infortunati), e la pressione si fa sempre più alta. Non credo abbia cambiato così radicalmente dal nulla: poca fiducia nel gioco, poca serenità? Non lo so, ma qualcosa c’è.
Michele: Alla vigilia della partita Sanderra è stato molto chiaro: prima viene il risultato, poi la crescita del gioco e del gruppo. Questo discorso può valere per squadre come Fano o Teramo ma non per noi. La cosa che più mi preoccupa non è aver perso 3 partite di fila, ma aver buttato una settimana di allenamenti per provare a strappare punti alla capolista. Non condivido quest’ansia da risultati: siamo in zona playoff meritatamente? Sì, allora pensiamo a mettere benzina nelle gambe e idee tattiche importanti per giocarli da mina vagante.
Lorenzo: Lui ha delle convinzioni che ora non può mettere in pratica, in nessun modo. Ha detto che non ha paura della piazza, meglio per lui. Se l’obiettivo era migliorare il settimo posto ha fallito. Detto questo, quando Sanderra tornerà nella sponda tirrenica non sarò poi così dispiaciuto.
Michele: Secondo me è un allenatore che ha molto da dare, e magari il ritiro gli darà la serenità giusta per lavorare con la squadra. È arrivato il momento di fare tabula rasa di quanto fatto finora e stabilire un obiettivo da qui a giugno. O si sceglie di pensare al medio-lungo termine oppure si vivacchia con risultati utili per tirare a campare. Se si sceglie la seconda, tanto vale buttare nella mischia i giovani e sperare nella loro valorizzazione.
Lorenzo: I giovani se sono bravi giocano. Da qui a fine stagione c’è poco da fare, secondo me. Io tifoso ho perso l’entusiasmo, e non perché mi aspettassi di più: un campionato così sarebbe andato bene a tutti, tranne a Franco Fedeli. L’unico tifoso che voleva di più è stato il presidente, che ha pensato di competere contro squadre superiori. Nessuno dice a Fedeli che bisogna fare o spendere di più, e nessuno vuole che se ne vada; ma è altrettanto giusto che il tifoso che paga il biglietto abbia il diritto di lamentarsi se qualcosa non gli va bene. Fedeli è una persona seria e paga gli stipendi, ma il fatto di aver avuto dirigenze peggiori non giustifica gli errori commessi quest’anno.
Dopo l’ultimo intervento, Lorenzo è stato portato via da alcuni steward della Fi.Fa Security
Iacopo: Noi è da maggio scorso che abbiamo la necessità di una punta, e ancora non c’è. I contratti a breve termine ti penalizzano. Se vuoi farli, a certi giocatori bisogna far firmare il rinnovo immediatamente: Mancuso l’abbiamo perso, Lulli pure. A gennaio abbiamo avuto difficoltà; due come Agodirin e Bernardo sono arrivati perché conoscevano Sanderra, e hanno accettato di dare una mano fino a Giugno.
Angelo A: I nostri mezzi sono quelli che sono, la conoscenza dei giocatori e del campionato, pure. A livello professionistico ci sono migliaia di giocatori, ed è il motivo per cui non ci si può improvvisare direttori sportivi senza avere alle spalle esperienze di un certo tipo. Abbiamo fatto un mercato in base a nomi fatti dall’allenatore, aggiungendo qualche scommessa proposta da procuratori e direttori sportivi amici. Se non altro è stato un mercato poco ispirato.
Aggiungiamoci mezzi economici non al livello delle prime, e abbiamo il quadro completo: una squadra non scarsa, ma povera. Pensiamo a domenica: loro avevano in panchina Tortori, Fabiano, Ferrari e Caccavallo, noi abbiamo messo dentro due giovani digiuni al calcio professionistico e un 33enne che ha iniziato la stagione in D. La differenza sta qui: i nostri sogni bagnati fanno la panchina al Venezia.
Michele: Siamo comunque una neopromossa, e abbiamo tanti margini di miglioramento. Quando arriveremo al loro livello, e ci troveremo a parti invertite, sono certo che porteremo più 40 tifosi in trasferta.
La copertina di oggi è ispirata a Mario Schifano. Potete partecipare alle Vernecchie commentando i post, scrivendo sulla pagina facebook o inviando una mail. Accettiamo consigli, domande, critiche e persino insulti velati!