“Il nostro obiettivo è la Serie B in tre anni: se ci riusciamo adesso bene, altrimenti ci riproveremo nelle prossime stagioni. Sempre senza fare follie ma con una programmazione seria”. Nelle parole di Mauro Lovisa, presidente del Pordenone, è racchiuso il manifesto del progetto neroverde: ambizione, continuità, idee chiare. Solo due anni fa la squadra friulana sborsava 500 mila euro a fondo perduto per ottenere l’accesso in Lega Pro: in due stagioni, grazie a investimenti importanti e ad un progetto tecnico ben delineato, la “squadra ripescata” si è trasformata in una delle nuove potenze della terza divisione italiana.
A 90 minuti dal termine della stagione regolare, il Pordenone dista un solo punto dal secondo posto occupato dal Parma. Escluse le due “ammazzacampionato”, i neroverdi sono la squadra ad aver collezionato più punto esprimendo il miglior calcio, a volte perfino superiore al Venezia e ai ducali. I meriti dell’exploit, oltre alla società, sono da attribuire anche a mister Bruno Tedino, capace di mettere insieme un ottimo mix di esperienza e gioventù. Nel 4-3-1-2 dei ramarri i riflettori sono spesso puntati su bomber Arma, ma la reale forza sta nella mole di gioco che assicurano i vari Berrettoni, Cattaneo, Misuraca, Suciu e Burrai.
Mercato
Il solido gruppo costruito in estate non ha subito grandi variazioni durante il mercato invernale. Nessuno dei big è stato ceduto, mentre hanno lasciato il Friuli i giovani Broh, Azzi e Raffini. Al loro posto, la rosa è stata puntellata con tre under di grande prospettiva. Dal Pontedera è arrivato Claudio Zappa, mancino esploso nella Primavera della Juve che, però, sta trovando difficoltà tra i “grandi” sia alla corte di Indiani che di Tedino. Al contrario,stanno mostrando tutto il loro valore Danilo Bulevardi, centrocampista classe ’95 che il Pescara porterà in ritiro nella prossima stagione, e Stefano Padovan, andato a segno nell’ultima gara persa contro Feralpisalò.