Da ormai 5 stagioni il Lecce deve convivere con un’estenuante guerra di nervi. Le aspettative di società, tifosi e addetti ai lavoro sono un macigno che grava sulle spalle dei giocatori che, non a caso, faticano a rialzarsi nei momenti di difficoltà. Di stagione in stagione lo scenario è pressoché identico: la squadra è forte, la piazza freme, il Lecce deve tornare in Serie B.
Mercato
Questa stagione non è stata un’eccezione. I salentini si sono mossi bene sul mercato formando un mix di certezze per la categoria e top players dalla cadetteria. In porta, dopo l’iniziale tentativo di affidarsi ai giovani Bieve e Gomis, è arrivato Filippo Perucchini. Per l’estremo difensore di proprietà del Bologna si tratta di un ritorno, dopo aver giocato al “Via del Mare” nella stagioni 2013/14 e 2015/16. In difesa i salentini hanno puntata su un blocco di grande esperienza: Drudi, Cosenza e Giosa. Il primo giunge in Salento dopo 4 anni di Romagna; Cosenza e Giosa invece hanno alle spalle tante presenze in Serie B.
Sugli esterni il Lecce punta su due coppie di terzini molto particolari. Agostinone, veterano del Foggia, e Simone Ciancio, mancino con un passato in B con Cittadella e Juve Stabia, si contendono la fascia sinistra. Sulla destra, invece, ci sono due terzini atipici. Vitofrancesco è un giocatore duttile, bravo in difesa come a centrocampo, mentre il numero 10 Lepore in carriera ha sempre giocato da ala offensiva.
Nel 4-3-3 salentino il ruolo di regista è affidato ad Andrea Arrigoni, classe ’88 cresciuto nel vivaio dell’Atalanta. Al suo fianco ci sono due mezzali di grandissima qualità: Mancosu e Costa Ferreira. Marco Mancosu nasce come trequartista, può essere utilizzato da esterno d’attacco e da mezzala ha messo a segno 6 gol e 3 assist. Pedro Costa Ferreira, nella sessione di mercato invernale, ha deciso di scendere dalla B per sposare il progetto giallorosso. Pronti a subentrare, i giovani Fiordillino, Maimone e Tsonev.
È in attacco, però, che il Lecce ha deciso di fare le cose in grande. Oltre al confermato Doumbia, ala imprendibile in velocità, i salentini si sono assicurati una coppia di bocche da fuoco da categoria superiore. Torromino è reduce dalla vittoria della Serie B con il Crotone, può giocare da esterno come da punta centrale e ha realizzato 10 gol e 3 assist in stagione. Salvatore Caturano, ex Ascoli di proprietà del Bari, ha gonfiato la rete ben 17 volte riuscendo anche a mettere insieme 13 assist. Al loro fianco non va dimenticato Mario Pacilli, esterno ex Cremonese e L’Aquila.
Allenatore
Dopo aver cambiato 8 allenatori in 4 anni, il Lecce ha voluto compiere una scelta molto discussa: puntare su Mister Pedalino, foggiano doc e non particolarmente ben visto dalla tifoseria. Il folgorante inizio di stagione aveva messo a tacere ogni polemica ma, in occasione della tremenda sconfitta per 3 a 0 nel match contro il Foggia, l’allenatore è stato contestato duramente dai tifosi. Rotto ogni tipo di rapporto con l’ambiente, la separazione è diventata inevitabile. Al posto di Pedalino, la società ha scelto stavolta di puntare su un leccese purosangue ed ex allenatore della Primavera giallorossa: Roberto Rizzo. L’obiettivo, neanche a dirlo, è solo uno: vincere per tornare in B e spezzare una maledizione che dura da 5 anni.