La Samb non è solo una squadra di calcio

Lunedì 10 luglio, in una Palazzina Azzurra stracolma di tifosi e turisti, ha avuto inizio la XXIV edizione del Premio Libero Bizzarri con un omaggio alla Sambenedettese. Grazie alla presenza di tanti giocatori e dirigenti che hanno fatto la storia della società rossoblu, il pubblico ha potuto riassaporare i tempi del Ballarin, i  campionati in Serie B, le storiche promozioni.

Il filo conduttore della serata era una domanda: che cos’è la Samb per i sambenedettesi?

Non è semplice descrivere il legame “speciale” che unisce San Benedetto e la sua squadra di calcio. Ridurre la Sambenedettese ad una semplice società sportiva è una forzatura che non rende onore al valore economico, sociale e culturale del club rossoblu.

Tale rapporto affonda le sue radici nella vocazione marittima della città: la crescita del porto si lega alla crescita della squadra, i lunghi viaggi dei pescherecci sono lo specchio della scalata rossoblu al calcio che conta. Per i pescatori la Samb non è solo il cemento di un’intera comunità, ma rappresenta il riscatto sociale di un piccolo Borgo marinaro diventato grande grazie al sudore della schiene e al coraggio dei pescatori.

Negli anni d’oro della presidenza Roncarolo, gli armatori (e non solo) erano soliti fare a gara a chi contribuiva maggiormente alla gestione economica della squadra e, in cambio, la Sambenedettese restituiva visibilità alla città e ne alimentava la vocazione turistica. Il mare, il porto, la Samb: tre elementi che nel XX secolo si sono fusi dando vita ad un legame che, anche oggi, sopravvive ad ogni trasformazione della società, dell’economia o dello sport.

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