Moriero: “Sarà un banco di prova per chi ha giocato poco”

Le parole di mister Moriero alla vigilia di Gubbio-Samb di Coppa Italia


Una conferenza lunga e ricca di sostanza, quella di mister Moriero alla vigilia della gara di Coppa Italia in quel di Gubbio. L’allenatore ha toccato svariato punti: dai pregi e difetti della squadra alla condizione dei singoli, senza tralasciare l’importante dell’appuntamento di domani. “È una partita di calcio, contro un’ottima squadra. Cercherò di mettere la migliore squadra in campo, cercando di inserire quei giocatori che hanno giocato meno rispetto agli altri non perché non lo meritassero ma perché abbiamo trovato un certo tipo di equilibrio. Sarà un bel banco di prova per chi ha giocato poco. Ci sarà la possibilità di inserire qualche giovane, non so se dall’inizio o meno. Vincere aiuta a vincere e noi andremo a Gubbio per cercare di fare risultato”.

Sono tanti i giocatori che scalpitano, dopo aver visto poco il campo. “Mi aspetto tantissimo da loro perché io credo in loro e devono dimostrare di star bene e di essere pronti. Mi aspetto tanto da Sorrentino, da Di Cecco, da Di Massimo, da tutti. Hanno la possibilità di farsi vedere e di dimostrare che possono stare in questa squadra. Avendo la rifinitura oggi, non ho ancora deciso la formazione ma cercherò di far rifiatare qualcuno dei titolari: è da un mese e mezzo che alcuni ragazzi tirano avanti la carretta e hanno bisogno di mettere benzina nelle gambe”.

Un commento sul Gubbio, in netta ripresa dopo l’arrivo sulla panchina di Dino Pagliari. “Il Gubbio è una squadra che gioca bene e ha trovato continuità di risultati. Non ci aspettiamo assolutamente una passeggiata perché loro giocano in casa e vorranno far risultato. Noi siamo la Sambenedettese e siamo obbligati sempre a fare la partita e il risultato. Abbiamo sempre detto di avere a disposizione 24 elementi che formano due valide rose, che potrebbero giocare in qualsiasi squadra di Serie C. Questo sarà un banco di prova importante, per cui starà a loro mettermi in difficoltà”.

In settimana si è parlato della tribuna di Lorenzo Sorrentino e di un suo malumore per le poche presenze in campo. “Non ho nessun rapporto difficile con i ragazzi. Sono una persona serena, schietta e parlo quotidianamente con loro. Sono molto vicino a quelli che non giocano: è normale che un giocatore rimanga male quando non gioca, però la forza di questa squadra è il gruppo. Questi ragazzi mi hanno dimostrato che chi entra dalla panchina sa fare la differenza.

I ragazzi hanno creato un bel gruppo nello spogliatoio, sanno di essere tutti importanti e sanno che tutti hanno la possibilità di giocare perché glie lo dimostro durante la settimana. Non ci sono prime donne. Sta all’intelligenza del giocatore capire se e quando mettersi in discussione perché quando non stanno bene e io non li faccio giocare, loro conoscono il motivo. Ci sono fattori tattici, ci sono le scelte dell’allenatore: si gioca 11 contro 11 con 5 cambi a disposizione e, quando la situazione me lo permette, cerco di far giocare tutti. Sarebbe un segnale negativo se qualcuno pensasse di giocare solo perché i titolari devono riposare: invece ho visto che i ragazzi ci tengono e tutti vogliono scendere in campo”.

Dopo nove partite di campionato si stanno delineando i pregi e i difetti della squadra. “Di questa Samb mi piace lo spirito, da vera squadra di categoria. Quando c’è da soffrire sa farlo, quando c’è da spingere sull’acceleratore spinge, sfrutta tutte le occasioni che ha e non si arrende mai. La squadra sta crescendo e ha margini di miglioramento importanti e sono molto soddisfatto di quello che stanno facendo i ragazzi. Però il campionato è molto lungo e rispetto ad altre squadre possiamo crescere e migliorare in tanti aspetti. Nel momento in cui abbassiamo la concentrazione diventiamo una squadra normale e andiamo in difficoltà”.

Un commento sull’ultima gara contro il Renate e sulle difficoltà del primo tempo. “Domenica, com’era successo anche a Fermo, l’avversario è partito forte e noi li abbiamo aspettati. Il Renate – come avevo detto in settimana – è una squadra importante formata da giovani forti, tra cui almeno 3-4 andranno in Serie B. Nel secondo tempo ci siamo alzati, dando la possibilità ai nostri centrocampisti di attaccare gli spazi in area. Bove ha fatto quello che gli avevo chiesto, giocando nel lato debole dell’avversario e togliendo punti di riferimento; è entrato Valente e ha fatto la differenza”.

Infine, Moriero ha commentato le sostituzioni di Bacinovic ed Esposito, entrambi in ombra contro il Renate. “In questa squadra non esistono e non esisteranno mai titolari inamovibili. Com’è giusto che sia chi entra in campo prova a rubare il posto al compagno di squadra. In queste ultime due partite Bacinovic ed Esposito non hanno dato quello che potevano dare, ma non dimentichiamoci che hanno giocato ogni tre giorni nell’ultimo mese e non è facile. Bacinovic è un giocatore importante: deve abituarsi ad allenarsi ai nostri ritmi. Non è la squadra che deve adattarsi a Bacinovic, ma lui che deve adattarsi alla squadra perché noi abbiamo giocatori veloci che giocano con intensità e, se lui abbassa l’intensità, noi facciamo fatica.

Sicuramente farà la differenza come ha dimostrato con Modena e Reggiana. Gli avversari cominciano a conoscerci, vengono a marcare il metodista e noi stiamo studiando nuove soluzioni”.

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