La situazione delle iscrizioni in Serie C

Il club rossoblu ha completato l’iter di iscrizione per la prossima stagione, ma tante altre società sono in difficoltà


La S.S Sambenedettese Calcio comunica che in data odierna è stata depositata, presso gli uffici della LegaPro di Firenze, la domanda di iscrizione al prossimo campionato di Serie C, corredata di tutta la documentazione richiesta per la stagione 2019-20“.

Con questo comunicato ufficiale – datato 20 giugno – la Sambenedettese Calcio ha annunciato l’iscrizione al prossimo campionato di Serie C. In attesa di capire in quale girone giocheranno i rossoblu – impresa ardua, visto il grande numero di società in difficoltà e i possibili ripescaggi delle retrocesse dalla B – il patron Fedeli ha completato l’iter burocratico necessario per l’iscrizione.

Le società non iscritte

La terza divisione del calcio italiano continua a mostrare una crisi strutturale che non conosce miglioramenti. Anche questa estate si prevede caldissima, con diversi club in lotta contro il tempo per risolvere i problemi economici. Allo scadere del gong per presentare l’iscrizione in C, sono ben 5 i club inadempienti: Foggia, Lucchese, Arzachena, Siracusa e Albissola.

Su tutti spicca il Foggia, retrocesso dalla B e afflitto ormai da mesi da una irreversibile crisi societaria: tra problemi giudiziari della proprietà e conti sempre in rosso, i Satanelli hanno infine alzato bandiera bianca. I pugliesi hanno presentato i documenti di fideiussione e iscrizione, ma mancano all’appello i regolari pagamenti dei tesserati: l’ufficialità dell’esclusione arriva dopo il duro comunicato di disimpegno da parte della famiglia Sannella. Incredibile, ma vero: il fallimento dei rossoneri arriva proprio in occasione del Centenario. Oltre al danno, la beffa.

Si conclude con l’esclusione dalla C l’ennesimo campionato travagliato della Lucchese. Un concordato fallimentare in atto, inadempienze economiche senza fine, lo strappo tra proprietà e amministrazione comunale: nessuno a Lucca pensava davvero di poter riuscire nel miracolo di salvare i rossoneri. Come sempre, a rimetterci sono i tifosi, costretti ad ascoltare per mesi beffarde promesse e a sopportare la beffa dell’ultimo passaggio proprietario che ha portato al timone Josef Ferrando. La nuova proprietà è rimasta invisibile, limitandosi a sparare a zero contro la politica locale per la questione stadio.

Alza bandiera bianca anche l’Arzachena. Il club della Costa Smeralda deve dire addio alla C dopo due anni. Le irrevocabili dimissioni del presidente Fiorini, oltre ai problemi economici (la squadra lamentava il mancato pagamento di 3 mensilità di stipendi) hanno decretato la parola “fine”: il club sardo, che la scorsa estate aveva stretto un rapporto di collaborazione con la Sambenedettese, è fuori dal professionismo.

Non ci ha provato nemmeno l’Albissola, società che rinuncia alla C dopo un solo anno di professionismo. I liguri, nonostante una società economicamente molto forte, hanno dovuto fare i conti con costi e strutture spropositate rispetto alla portata del piccolo club. Un passo indietro, dunque, compiuto con la serenità di chi riconosce di non avere la forza per sostenere il mondo dei Pro. Rinuncia in anticipo anche il Siracusa: dopo aver annunciato da mesi l’addio, il presidente Alì non è riuscito a completare la cessione del pacchetto societario rendendo impossibile il futuro dei siciliani.

Lo strano caso della Viterbese

Non poteva mancare anche quest’estate il caso-Viterbese. Dopo il braccio di ferro intrapreso la scorsa estate per l’organizzazione dei gironi, il patron Camilli ha virato verso una guerra all’intero mondo del calcio, di cui si è detto nauseato. Per settimane, il vulcanico proprietario ha minacciato di far fallire la Viterbese in mancanza di una cessione delle quote. Alla fine, tuttavia, la Viterbese si è iscritta al campionato ma pare dovrà convivere con la spada di Damocle dell’addio di Camilli, irremovibile nel suo desiderio di lasciare il calcio.

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