Le parole di Montero al margine della partita tra Sambenedettese e Cesena, finita 0 a 2 con le reti di Collocolo e Capellini
Quattro giorni dopo la bella vittoria sulla Triestina i rossoblu non riescono a ripetersi contro il Cesena, che fa sua la gara grazie ad una partita attenta, cinica e intelligente. Dopo un inizio abbastanza combattuto la squadra di Viali è andata in vantaggio con il gran gol di Collocolo, e pochi minuti dopo ha raddoppiato con una grande combinazione tra Bortolussi e Caturano, che ha mandato Capellini in porta. Due reti costruite e concluse in velocità, contro una Sambenedettese che stava provando a indirizzare dalla sua la partita. A Montero viene chiesto se i rossoblu siano stati puniti dal troppo coraggio, ma il tecnico uruguaiano non è d’accordo: «Il coraggio non deve mai mancare. Abbiamo trovato un avversario in salute, molto dinamico, che oggi ha creato occasioni e le ha realizzate; io premio il coraggio, l’atteggiamento e la volontà dei ragazzi, perché sappiamo tutti quello che stanno vivendo, ma non tolgo merito al Cesena di William (VIali, ndr), che conosco sin dai tempi dell’Atalanta. Sono una squadra importante, e sono convinto che se non fosse stato per i problemi col Covid sarebbero stati più in alto. Prima dei tanti rinvii erano una delle squadre che facevano il miglior calcio nel nostro girone. Faccio loro i complimenti e gli auguro di arrivare bene ai playoff».
Per i rossoblu pochi rimpianti, quindi, a dispetto di una gara che con qualche episodio chiave sarebbe potuta girare dal verso giusto. Per Montero sono più importanti i messaggi offerti dalla squadra: «La cosa più importante – e l’ho detto anche ai ragazzi – è che ci possiamo guardare negli occhi. I tifosi possono essere tristi perché abbiamo perso, ma non ci possono recriminare niente perché abbiamo lottato fino all’ultimo minuto. Le occasioni ci sono state: in altre occasioni non ne abbiamo avute tante e abbiamo vinto, stavolta ne abbiamo avute un paio e non le abbiamo concretizzate. È calcio, succede. L’importante è dimostrare di essere uomini veri, che stanno facendo al massimo il nostro lavoro».