Come gioca il Gubbio

I rossoblu affrontano il Gubbio per la seconda volta in un mese. L’analisi degli eugubini

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Il Gubbio inizia ad essere un personaggio ricorrente, nelle vicende dei rossoblu: dopo la partita della Poule Scudetto e quella di Coppa Italia, i rossoblu affrontano ancora una volta la squadra di Magi, sospesi tra la consapevolezza di conoscere l’avversario e la paura dell’ennesima sconfitta.

Nonostante alcuni cambi di formazione e il cambio di categoria, gli eugubini hanno mantenuto l’assetto tecnico e tattico della scorsa stagione: un 4-3-3 fluido e di grande qualità, basato su principi definiti – ma adattabili alle caratteristiche dell’avversario.

Con la palla

La fase di possesso degli eugibini è molto articolata, e si basa su una ricerca continua di possesso e ampiezza. In partenza di azione i rossoblu cercano costantemente l’uscita del pallone pulita e verticale, alzando uno dei due terzini (o entrambi) per aumentare le linee di passaggio. Se gli avversari pressano alti è il mediano ad arretrare, allo scopo di avere superiorità numerica (3 contro 2, 4 contro 3) senza perdere la possibilità di giocare palla sull’esterno.

gubbio - uscita palla

Qui nella gara della Poule Scudetto: c’è la pressione di due attaccanti, e Romano accorcia per dare superiorità numerica. Degrassi (terzino) resta alto, mentre l’ala Sciamanna e la mezzala Conti vengono incontro: si aprono linee di passaggio, ma la squadra mantiene ampiezza

Le catene laterali sono le più importanti, nella costruzione degli umbri: terzino, mezzala e ala scambiano spesso posizione, in modo da liberare il passaggio verso uno dei tre. Sul lancio lungo le due ali (Ferri Marini e Ferretti) cercano di isolarsi nell’uno contro uno, in manovra ragionata i due oscillano tra la fascia e il centro, influenzando il movimento di terzini e mezzali (che decidono se inserirsi o allargarsi).

Su questo duplice movimento (un giocatore taglia dentro, l’altro si allarga), la difesa avversaria è costretta a decidere se seguire l’uomo o mantenere la posizione, finendo spesso per lasciare più spazi del dovuto. In questi spazi, Ferretti e Ferri Marini possono cercare il tiro o servire in mezzo punte e centrocampisti (che si buttano dentro).

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Qui l’esterno (Candellone) resta largo, e la mezzala (Croce ) si inserisce

Per completare il tridente gli eugubini hanno acquistato Musto (’96) e Candellone (’97), due giovani attaccanti in prestito da Bologna e Torino. Il primo è un attaccante più strutturato e bravo nel gioco aereo, utile a far abbassare le difese e aprire spazio ai due esterni; il secondo è più mobile e dinamico, e può giocare sia prima punta che esterno sinistro (con Ferri Marini centrale).

Senza palla

In fase di non possesso il Gubbio è asfissiante, e pressa l’avversario sin dalla propria area di rigore. Come hanno avuto modo di sperimentare i rossoblu, uscire palla al piede – contro questa squadra – è molto difficile. Nella partita di Coppa e nella poule la squadra di Palladini ha cercato di sovraccaricare un lato per aprire lo spazio sulla fascia opposta.

Questo tentativo si è reso inefficace a causa di un baricentro troppo basso, acuito dalla scarsa qualità dei centrali rossoblu – apparsi ancora in imbarazzo nel tentare il cambio di gioco rapido. In questo senso il maggior coinvolgimento di Berardocco potrebbe essere fondamentale, e la difesa a quattro (con la possibilità di aggiungere un esterno in più) potrebbe aiutare maggiormente questo tipo di gioco sulle fasce.

Un’altra via, più difficile – ma maggiormente efficace – potrebbe essere quella del gioco palla a terra, alla ricerca della verticalizzazione rapida. Il Gubbio difende spesso in avanti, lasciando spazio alle proprie spalle: come mostrato dal Lumezzane, una circolazione sicura e rapida del pallone può mettere in difficoltà gli eugubini, che – non cogliendo i tempi di uscita – finirebbero per aprire spazi agli inserimenti dei sambenedettesi negli half-spaces.

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Il Lumezzane riparte rapidamente, e il Gubbio si trova in affanno: qui Kalembo è costretto ad uscire, e si apre lo spazio per l’inserimento di un bresciano

In umbria i sambenedettesi troveranno un avversario difficile, ma non impossibile; la squadra di Palladini (già con l’obbligo di far punti) avrà di fronte un avversario che conosce già bene, e la possibilità di ribaltare l’inerzia degli ultimi scontri diretti.

[foto da www.lanotiziaquotidiana.it]

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