Vernecchie rossoblu: 14^ puntata

La rubrica in cui la tunica del giornalista scopre la pelle del tifoso. Con Angelo A. Pisani e Michele Palmiero

In una giornata uggiosa che più uggiosa non si può, la Samb strappa tre punti al Lumezzane in una partita brutta, sporca e cattiva. Una vittoria importante, ma che lascia un grande interrogativo nelle menti dei nostri svernecchiatori seriali: “Che ci inventiamo in questa puntata?”.

Angelo A. Pisani: Questa settimana ho messo in copertina Di Filippo, e voglio partire da lui. Nelle ultime settimane si sono sempre evidenziate le (poche) prestazioni negative, e non si è mai parlato di tutte le altre. Secondo me sta facendo un buon campionato, e tatticamente è importantissimo. Sabato sulla nostra destra abbiamo visto lui (partita solida, un gol salvato) e Bonomo, che ha fatto un disastro. Bisogna iniziare ad apprezzare quello che abbiamo, non credi?

Michele Palmiero: La vera bellezza è sempre nascosta, caro mio. Abbiamo passato gli ultimi mesi a descrivere il Girone B della Lega Pro parlando di grande equilibrio, budget importanti, giocatori di categoria superiore, innovazioni tattiche interessanti e gol da stropicciarsi gli occhi. Poi succede che vai a Lumezzane, giochi una partita brutta come poche e la vinci grazie a un errore da Mai dire gol. Questa è la vecchia Serie C che mi mancava.

Angelo A: Secondo me è stato catartico. Dopo la trasferta swag di Venezia, quella turistica di Bassano e quella quasi-da-serie-A di Reggio una partita del genere ci voleva. Campo malridotto, settori scomodi, pochi tifosi e nebbia fantozziana: che vuoi di più? E’ stato come tornare in serie D, e infatti siamo tornati alla vittoria in trasferta.

Michele: Premesso che il clima e il campo da gioco avrebbero ucciso la voglia di giocare persino a Ronaldinho, penso che in due settimane abbiamo visto due anime della Samb diverse tra loro, ma ugualmente importanti. Contro il Teramo abbiamo controllato il gioco dall’inizio alla fine, pressando alti e mostrando grande calma nel possesso palla. A Lumezzane si è vista un’altra Samb, che – pur soffrendo – ha tenuto botta in difesa e provato a pungere nelle poche occasioni utili. Dopo le rimonte con Parma e Venezia la fortuna ci ha dato una mano, e dico: finalmente!

Angelo A: Oltre alla fortuna ci ho visto anche bravura. Non nel gioco, non nelle prestazioni individuali, ma nella resa: non riuscendo a fare molto ci siamo accontentati del minimo, e alla fine abbiamo preso il massimo. Non sono preoccupato dalla sterilità offensiva, sinceramente; da quando De Paola è in panchina il Lumezzane ha subito solo un gol (su calcio piazzato) in quattro partite, va bene anche segnare così:

Lo stop impreciso di Radi, costretto a lanciare di fretta; l’eleganza di Bonomo nell’appoggio; la rigidità di Bonomo quando si accorge dell’errore; l’arrabbiatura di Bonomo dopo che la palla è entrata. Tutto molto bello

Michele: Più dell’autogol, a me hanno fatto ridere le dichiarazioni del Presidente del Lumezzane. Deve esserci una regola non scritta nel mondo del calcio: se non sei vulcanico e rosicone non puoi possedere una squadra in Serie C.

Angelo A: Quello che mi diverte è che se lo fa il nostro presidente ha ragione e fa bene a farsi sentire, se lo fanno gli altri sono dei pazzi complottisti. Le recriminazioni di Cavagna sul fuorigioco di Barbuti (che c’era) sono le stesse che faceva Fedeli dopo il rigore dato al Parma (che c’era). Insomma, alla fine c’è sempre qualcuno più potente e più cattivo degli altri, del resto ognuno vive il campionato dal suo punto di vista. Questa settimana da pesci grossi ci può aiutare a digerire meglio quelle in cui saremo i pesci piccoli.

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La lezione di vita vi è stata offerta da Balla la Samba

Michele: Proprio ieri stavo ammirando uno splendido striscione della Fossa dei Leoni, il cuore del tifo della Fortitudo Bologna. “Sia forte il mio nemico e abbia lunga vita… affinché possa assistere al mio trionfo!”. In attesa del nostro trionfo, i nemici possono assistere a questa roba qui:

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Cinque cose inquietanti nella foto di Tortolano:

  1. Tortolano
  2. Il cappuccio di Lulli (che, unito al gesto della mano a coprire gli occhiali, fa pensare a qualche gestualità massonica)
  3. La banana di Mancuso
  4. Il sorriso jacknicholsoniano di Pezzotti
  5. Sorrentino addormentato nel riflesso del bus

Michele: Voglio citare il Dandi, uno dei miei personaggi preferiti della serie tv Romanzo Criminale: “‘Semo proprio ‘na batteria de merda”. Tornando a discorsi (apparentemente) più seri, ti faccio notare che ci attendono due partite in casa contro Albinoleffe e Modena. Un “uomo di calcio” (come amano definirsi i tesserati più o meno competenti di una qualsiasi società) ci ammorberebbe con le solite frasi ipocrite: “Tutte le partite sono difficili”, “I nostri avversari hanno bisogno di punti”, “non ci lasceranno vincere facilmente” e bla, bla, bla. Io però non sono né uomo di calcio né ipocrita, quindi posso dirti che almeno 4 punti sarebbero cosa buona e giusta. Chissà, può essere l’occasione giusta per far sbloccare i nostri centravanti?

Angelo A: Ma come, mi fai tutto il discorsone sulla falsa modestia e te ne esci solo con 4 punti? Secondo me dovremmo provare a vincerle entrambe, e poi vedere come va. Riguardo gli attaccanti, spero si sblocchino. Non perché abbia qualche timore per loro, ma perché così si smette con questa tiritera settimanale. Di quanti gol facciano Sorrentino e Fioretti interessa relativamente. Per dire, a me andrebbe bene anche se le vincessimo tutte con gli autogol dei terzini sinistri avversari.


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