Analisi tattica della squadra di Marcolini, prossima avversaria dei rossoblu
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – In un mondo assurdo come quello del calcio, il Santarcangelo è una delle poche note dissonanti. Dopo l’exploit del 2011 la piccola realtà romagnola ha mantenuto il suo posto tra i professionisti con la stessa ricetta che l’ha portata fin lassù: tranquillità, misura e programmazione a lungo termine.
Nonostante pochi botti di mercato la rosa gialloblu è stata rinnovata in tutti i reparti per far fronte alle richieste di mister Marcolini, capace di ripagare l’appoggio societario con una squadra che – sin dalle prime giornate – ha mostrato un gioco definito e ben collaudato.
Idee chiare
Il 3-5-2 dei romagnoli è rimasto lo stesso per tutta la prima parte di campionato, con alcuni aggiustamenti. La squadra si basa su un quadrilatero centrale (i tre difensori più il regista) di grande qualità, arricchito da giocatori molto dinamici e rapidi sulle mezzali e gli esterni. Davanti c’è una coppia di attaccanti classica, con un centravanti molto fisico (Cori) e una seconda punta tecnica e veloce (Cesaretti).
I gialloblu giocano un calcio molto veloce e diretto, basato su giocate molto rapide e una costante ricerca della verticalità. Con tre difensori bravi nella conduzione e un regista come Dalla Bona, il rombo di costruzione santarcangiolese permette al resto della squadra di ragionare in maniera attiva, muovendosi sempre in avanti e verso la porta.
L’avanzamento del pallone passa per due direttrici: le fasce (dove esterni e mezzali si accavallano e scambiano, dando sempre un riferimento in avanti) e la verticalizzazione immediata verso Cori, sempre puntuale nel gioco di sponda. Il continuo movimento delle catene di fascia dà ai romagnoli la possibilità di costruire il possesso in diversi modi, liberando l’esterno o la zona centrale.
La mezzala serve l’esterno e va in profondità; i difensori del Fano assorbono il movimento, ma lasciano libero Dalla Bona: Cori riceve e appoggia a Carlini, che si inserisce e segna
In questo contesto il contributo di Dalla Bona è fondamentale: il centrocampista è il giocatore che gioca più passaggi, completa 12.9 lanci ogni 90′ e ha una media di 0.7 passaggi chiave (che mandano al tiro un compagno) a partita. Le qualità in costruzione del numero 10 sono valorizzate dal grande contributo di Cori, che – pur concludendo pochissimo (appena 0.8 tiri a partita) – è fondamentale per l’attacco gialloblu.
Con 12.7 duelli aerei a partita (il 60% vinti), il centravanti garantisce un appoggio costante per la squadra, e tanti palloni giocabili per Cesaretti e compagni.
Aggressività
Per rendere vantaggiosa la mole di palloni alzati in attacco, la squadra cerca di mantenere sempre molti giocatori sulla linea offensiva, con Cesaretti che viene affiancato da almeno una mezzala e i due esterni sempre in avanti. Per evitare di subire troppo in contropiede, la squadra – perso il possesso – difende subito in avanti, con una pressione intorno al pallone utile sia per un eventuale recupero che per dare i tempi di riposizionamento al resto della squadra.
Con l’intensità e l’attenzione giusta, questo atteggiamento permette ai romagnoli di difendere sempre a difesa schierata, rendendo la porta di Nardi molto difficile da minacciare. I 18 gol subiti (6 in più del Venezia, miglior difesa) non devono ingannare: la squadra di Marcolini è una delle più difficili da perforare, almeno su azione.
Il vulnus difensivo dei romagnoli sta sull’atteggiamento della squadra sui calci piazzati: tra punizioni (dirette e non), corner e rimesse laterali i gialloblu hanno subito 9 (!) gol su palla inattiva, a cui vanno aggiunti i 4 subiti su rigore.
Crescita frenata
L’anomalia statistica sta inficiando clamorosamente nel rendimento della squadra. Due delle ultime tre sconfitte sono arrivate per uno 0-1 subito su corner (Gubbio e Sudtirol), una situazione che è anche costata la vittoria Pordenone (3-3) e Venezia (1-1), prima e terza forza del campionato.
I 19 punti in classifica (e l’undicesimo posto) rappresentano le aspettative di inizio anno, ma la squadra ha mostrato valori molto più alti, nonché la forza di poter competere con tutti. I rossoblu – che sui piazzati hanno fatto poco, a dir la verità – avranno un compito tutt’altro che semplice.