Vernecchie rossoblu: 22^ puntata

La rubrica in cui la tunica del giornalista scopre la pelle del tifoso. Con Angelo A. Pisani e Michele Palmiero. Copertine di Madou

Dopo la maratona di calciomercato tornano le Vernecchie, la rubrica più letta dalle persone che poi non ci fanno i complimenti. Da questa puntata parte la nostra collaborazione con Madou, l’autore della copertina di Calciomercato: the final countdown, che si occuperà degli artwork delle vernecchie ispirandosi ogni settimana ad un artista diverso. Si parte con Andy Warhol.

Sono andati via sei giocatori (Tavanti, Ferrario, Berardocco, Zappacosta, Tortolano, Fioretti) e ne sono arrivati sette (Grillo, Rapisarda, Ovalle, Bacinovic, Bernardo, Agodirin, Latorre). Quale voto dare al mercato?

Michele Palmiero: “Il mio voto è 6,5. Pronto ad alzarsi di un punto se Bacinovic si confermerà un giocatore di categoria superiore; il mercato in uscita è stato quasi perfetto, tenendo conto che ormai in Lega Pro si compra e si cede a zero. Più che cessioni, sono scambi di ingaggi. Il mercato in entrata è formato da tante scommesse e da alcuni fedelissimi di Sanderra. Rimangono alcuni dubbi sulla gestione totale del mercato, e sono d’accordo con molte delle considerazioni uscite in radio e su altri giornali”

Angelo A. Pisani: “C’è un libro di Raymond Carver che si intitola Di cosa parliamo quando parliamo d’amore, e io – sarò poco romantico – ho iniziato a farmi la stessa domanda pensando al calciomercato. Bisogna valutare la forza assoluta del giocatore, i raggiungimenti in base alla disponibilità economica, la vicinanza tra giocatori trattati e presi? Di base sono tutti parametri giusti, anche se l’unica cosa che conta è la resa in campo. L’unico voto che mi sento di dare è un 10 ad Andrea Fedeli per lo scherzetto di ieri. Non è possibile che abbia organizzato tutto da solo, secondo me dietro c’è lo zampino degli sceneggiatori di Boris.

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“Di certo sappiamo che la Samb ha messo a posto la difesa, per il resto ci sono delle incognite che possono risolversi in positivo o in negativo. Bacinovic, ad esempio, è un potenziale top per la categoria, ma non sappiamo se ha superato i problemi avuti a Terni. In attacco ci sono molti nodi da sciogliere, perché Latorre e Bernardo non sono veri esterni di ruolo, e non è ancora chiaro in che modo li utilizzerà Sanderra. A primo impatto, comunque, la squadra sembra migliorata”

Michele: “Sicuramente mi sembra migliorata sulle fasce difensive. Rapisarda mi piace tantissimo e si è ambientato subito, cosa affatto scontata. Grillo ha esperienza, carisma e un sinistro niente male (a Mantova ha anche battuto il primo calcio d’angolo decente della stagione), ma fisicamente non sembrava al top neanche prima dell’infortunio contro il Gubbio. In attacco ci sono molte incognite, è vero, ma c’è da dire che ora Sanderra ha a disposizione non uno, non due ma tre attaccanti che conosce e apprezza. Riguardo lo scherzetto di Fedeli, invece, è già pronta la soluzione per le prossime interviste”

Angelo A: “A prescindere dai risultati, spero che questa sia l’ultima sessione senza direttore sportivo. Ruoli fluidi e gestione collettiva vanno bene in campo, fuori è sempre meglio avere responsabilità e mansioni ben precise – anche perché la specializzazione e l’esperienza sono un fattore importante, nel professionismo”

Michele: “La figura del direttore sportivo, al giorno d’oggi, è assai complessa. Gran parte di loro sono vincolati da rapporti di fiducia con i “procuratori amici”, fanno poco scouting e battono sempre le solite piste. Andrea Fedeli e l’avvocato Gianni sono stati bravissimi nel cedere i tre ingaggi pesanti: in questo ambito l’assenza di un diesse non si è fatta sentire granché. Per quanto riguarda il mercato in entrata è emersa qualche difficoltà – su tutte il caso Lopes”

Angelo A: Alcuni scivoloni si potevano risparmiare con una comunicazione più attenta, anche perché molte critiche sono nate da attese troppo enfatizzate e poi deluse. Su Lopes mi hanno garantito che non avremo rimpianti, anche perché mi informano che Latorre è un cecchino d’area di rigore”

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Signore e signori, un applauso a Domenico Del Zompo #eimarò?

Michele: Nell’ultima puntata di Pianeta Samb Nucifora ha sollevato alcune questioni interessanti: in primis l’influenza di Di Campli e Fabiani sulla campagna acquisti di gennaio, in secundis l’eterna disputa tra la programmazione pluriennale e i contratti di breve durata. Io non sono a priori né per l’una né per l’altra soluzione: ogni scelta ha vantaggi e svantaggi e le due sessioni di mercato ne sono la prova. Detto ciò, non ho apprezzato le intrusioni del procuratore Di Campli durante la stagione: il suo aut aut di inizio gennaio (“O rimane Di Massimo o Palladini”) mi è rimasto sullo stomaco è farò fatica a digerirlo. Vediamo il lato positivo: per quattro mesi si parlerà solo di calcio giocato”

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Angelo A: “A proposito di calcio giocato, la partita di Gubbio mi ha lasciato molte impressioni positive. Se vuoi battere una squadra come quella di Magi (coraggiosa, bella, coerente) sei necessariamente costretto ad alzare il livello, e la Samb c’è riuscita. Come ho scritto nell’analisi ci manca ancora molto nella fase offensiva, ma con la ristrutturazione dell’attacco (e l’inserimento di Bacinovic) la squadra può provare cose diverse”

Michele: Ci aspettano due partite solo sulla carta facili. Il Fano è all’ultima spiaggia per provare a salvarsi, il Forlì è in salute e in attacco ha un idolo della mia infanzia, Davide Succi. Voglio azzardare un pronostico: a Fano conquistiamo i 3 punti con un gol di Alessio Di Massimo”

Angelo A: “Spero che questa profezia non sia come quella dei 23 gol di Fioretti”
Ps. Andando a rileggere la scommessa ho visto la foto del primo gol di Tortolano, e mi è salito un magone enorme. Meno male che c’è Vallocchia che ha iniziato a fare gol così:

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