Alla Feralpisalò è bastato poco per bloccare la Samb

… alla Samb è bastato poco per fermare la Feralpisalò

Nonostante un andamento molto simile (6 punti nelle ultime cinque), Samb e Feralpi si sono ritrovate con stati d’animo quasi contrapposti: dopo le vittorie con SudTirol e Bassano i rossoblu sembrano aver trovato la strada giusta, mentre i gardesani – reduci dalla sconfitta al Fano – avevano mostrato di avere ancora qualche problema da risolvere. La partita di ieri ha stemperato la distanza tra le due squadre, senza risposte definitive; a beneficiarne sono stati comunque i rossoblu, che nonostante le difficoltà sono riusciti a mantenere a distanza i gardesani.

Fluidità contro compattezza 

Se Sanderra punta sulla continuità (stessa squadra delle ultime due gare, col solo Agodirin al posto di Vallocchia), Serena gioca sull’effetto a sorpresa: rispetto alle scorse partite i gardesani hanno impostato un assetto molto più fluido, con Guerra e Surraco al posto di Ferretti e Lotti (squalificato).

La squadra partiva dal 3-4-1-2 visto nelle ultime giornate, ma in fase di possesso i verdazzurri ruotavano molto le posizioni, con l’obiettivo di avere sempre quattro giocatori sulla linea offensiva, e il resto della squadra compatta centralmente. La mossa aiutava gli uomini di Serena a costruire situazioni di superiorità numeriche contro i difensori rossoblu, offrendo più soluzioni sia in orizzontale che sulle seconde palle.

Su una percussione di Tassi, al 2′, i verdazzurri sfiorano il gol con Surraco, lo stesso che al 18esimo propizia l’occasione clamorosa fallita da Guerra (dribbling sul portiere, e tap in fuori).

 Surraco e Bracaletti sulla destra, Parodi e Guerra sulla sinistra: i verdazzurri creano due situazioni di superiorità numerica in avanti, e liberano Guerra alla conclusione

Dopo alcuni minuti di sofferenza i rossoblu cambiano il modo di difendere, con i tre centrocampisti che – in fase difensiva – si schiacciavano molto di più sul campo, permettendo alla difesa di assorbire gli inserimenti avversari senza concedere troppo. e – allo stesso tempo – coprire il resto della squadra in fase di transizione, bloccando i lanci verso Damonte e Mancuso.

La Samb inizia a subire meno, ma – complice la pressione della Feralpi – non riesce a uscire dalla propria metà campo. La squadra di Sereni è molto aggressiva, e fin da subito si mostra preparata nel soffocare le principali fonti di gioco sambenedettesi. In fase di non possesso gli uomini di Serena tengono due giocatori (solitamente, le due punte) sulla zona di Bacinovic, mentre i tre centrocampisti si alternano tra la marcatura alle mezzali e le uscite sul terzino, una volta che la palla viene appoggiata sull’esterno.

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La pressione della Feralpi. Copertura costrante su Bacinovic e Damonte, pressione sugli esterni in possesso

Senza l’adeguato supporto tecnico dei centrali (i migliori, coi piedi, erano entrambi in panchina) i rossoblu sono costretti a retrocedere Sabatino, o i due esterni, facilitando – tuttavia – l’avanzamento degli avversari. Senza la forza di giocare palla a terra, e senza gli spazi per cercare Damonte, i rossoblu non riescono a creare nessuna azione offensiva, finendo per ristagnare nella propria metà campo.

Botta e risposta

Nella ripresa le cose non cambiano: la Feralpisalò continua a costruire azioni pericolose (subito una traversa di Tassi, al 47esimo), mentre i rossoblu – pur alzando il baricentro – non riescono a minacciare la porta di Caglioni. Le difficoltà aumentano al 66esimo, quando Luche entra e guadagna il rigore dell’uno a zero, corredato dall’espulsione di Sabatino (già ammonito).

Nel momento più difficile, i rossoblu trovano la forza di reagire. Più che sul piano tecnico o tattico, la risposta arriva su quello nervoso: dieci minuti dopo lo svantaggio i rossoblu guadagnano una punizione dalla trequarti, e – sul piazzato di Vallocchia, appena entrato – il rigore dell’uno a uno, realizzato da Mancuso.

L’espulsione di Gambaretti per proteste fa il resto: la squadra di Sanderra fa scorrere gli ultimi dieci minuti senza particolari sofferenze (ma ci vuole un grande intervento di Pezzotti, all’83esimo), portando a casa un punto brutto per diversi motivi, e importantissimo per tanti altri.

Strada lunga

Per quanto “sporco”, il pareggio di Salò ha gli stessi padri delle vittorie con Bassano e SudTirol. Il risultato di Bolzano (influenzato da gravi errori avversari) non deve togliere valore alle ultime gare, che non rappresentano una crescita, ma neanche un passo indietro.