Moriero: cercasi riscatto disperatamente

Nel 2006 la casa editrice “Newton Compton” pubblicava il romanzo “Cercasi amore disperatamente”, garantendo  alla scrittrice Federica Bosco una menzione d’onore nel genere del romanzo rosa. Nello stesso anno ha avuto inizio la carriera da allenatore di Francesco Moriero.

Dal campo alla panchina

Dopo aver deliziato – da calciatore –  i tifosi di Lecce, Cagliari, Roma, Inter e Napoli con giocate d’alta classe e spericolate acrobazie, Moriero accetta la panchina dell’Africa Sports National, squadra ivoriana. La parentesi africana dura pochi mesi, prima del ritorno in Italia sulla panchina del Lanciano. Il campionato di C1 è più duro del previsto e la penalizzazione di 8 punti al club abruzzese condanna i rossoneri al terzultimo posto, che vale la retrocessione.

La carriera da allenatore sembra morta sul nascere, ma la stagione 2008/2009 vale il primo – e per ora unico – trionfo in panchina: il suo Crotone vince il campionato di Lega Pro Prima Divisione e ottiene la promozione in Serie B. La tanto agognata svolta si avvera, ma in negativo. Nelle stagioni successive Moriero viene esonerato da Frosinone e Grosseto; cerca fortuna in Svizzera con il Lugano, senza riuscire ad ottenere la promozione nella Super League elvetica. Il rapporto con Camilli, vulcanico n.1 del Grosseto e attualmente patron della Viterbese, gli costa altri due esoneri nella stagione 2012/2013.

Rotolando verso sud

La lunga serie di delusioni spinge Moriero al ritorno a casa. Nella stagione 2013/14 decide di puntare su di lui il Lecce, dove è cresciuto ed esploso da calciatore. La squadra salentina è reduce dallo shock della sconfitta ai playoff contro il Carpi, con furibonda contestazione del pubblico. Il presidente Savino Tesoro decide di cambiare volto alla squadra, mandando via gli idoli Chevanton e Giacomazzi e affidando le chiavi della squadra a Fabrizio Miccoli. Per il secondo anno di fila la squadra, sulla carta, è strafavorita alla vittoria finale. Per il secondo anno di fila, la piazza rimarrà delusa. Nelle prime quattro partite Moriero ottiene quattro sconfitte, andando incontro all’inevitabile esonero. Al suo posto Franco Lerda condurrà i giallorossi fino allo spareggio per la B, perso contro il Frosinone. Il trauma è forte, ma la situazione non migliora.

La stagione 2014/15 risulta, ancora oggi, incomprensibile. A luglio Moriero firma per il Catanzaro, ma il presidente Cosentino decide di licenziarlo il 9 novembre a seguito di una sconfitta esterna contro la Salernitana. L’allontanamento arriva al termine di un buon inizio di stagione, condito da 5 vittorie 4 pareggi e solo 3 sconfitte. A sostituirla sulla panchina giallorossa arriva Stefano Sanderra. Nella stagione successiva sembra tutto fatto per un suo arrivo al Martina, ma a distanza di 3 giorni Moriero firma l’immediata rescissione. L’ultima esperienza da allenatore è, ancora una volta, in una squadra del Sud: il 1 marzo 2016 prende il posto di Pancaro sulla panchina del Catania, collezionando 4 vittorie 2 pareggi e 4 sconfitte.

Credo tattico e aficionados

Nelle sue ultime tre esperienze probanti – Lecce, Catanzaro e Catania – Francesco Moriero si è affidato al 4-2-3-1. I cardini del suo modulo sono le catene laterali, i movimenti a tagliare degli esterni d’attacco (schierati per lo più a piede invertito) e gli inserimenti del trequartista a sfruttare il lavoro della punta centrale. Nel suo Catanzaro si è messo in mostra, come riferimento centrale dei 3 dietro la punta, quel Carlo Ilari di cui si è parlato negli ultimi giorni come possibile obiettivo della Samb.

Dopo molte stagioni in negativo Francesco Moriero è ad un punto di svolta fondamentale nella sua carriera da allenatore: chiamato per migliorare il settimo posto in classifica, dovrà mettere mano ad una rosa abituata da anni a giocare con il canonico 4-3-3, ma soprattutto dovrà smentire l’accusa di essere un allenatore incapace di portare a termine un progetto tecnico duraturo.

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