Tre moduli in tre partite: il Gubbio alla ricerca di un’identità

GUBBIO – Voltare pagina, dopo un’avventura di due anni ricca di soddisfazioni e vittorie, non è mai semplice. Il Gubbio lo sa bene e, nonostante un solo punto raccolto nelle prime tre gare, non ha mai permesso che lo sconforto si insinuasse tra giocatori e staff tecnico.

Con l’addio di mister Beppe Magi la società umbra si è trovata di fronte a una scelta: puntare su un altro allenatore giovane oppure affidarsi ad una vecchia volpe della Serie C per costruire solide basi da cui ripartire. Gli eugubini hanno optato per la seconda strada e l’arduo compito di avviare un nuovo progetto è ricaduto su Giovanni Cornacchini. L’ex allenatore di Ancona e Viterbese ha dovuto far fronte alle partenze di diversi senatori, fondamentali per il ritorno tra i Pro: Marco Croce, Daniele Ferri Marini, Alfredo Romano e Alex Marini sono tornati a fare la differenza con le maglie di Pro Sesto (il primo) e Forlì (gli altri tre). A loro si aggiunge la partenza di bomber Ferretti, andato a rinforzare l’attacco del Trapani nel girone C.

Meno tecnica, più fisicità

La differenza che balza maggiormente all’occhio con la precedente gestione riguarda la fisicità. In difesa Cornacchini punta su centrali rocciosi come Emilio Dierna – che ha vissuto l’ultima stagione insieme al mister a Viterbo – Matteo Piccinni e Lorenzo Burzigotti. L’emblema di questo cambiamento è l’attacco: dal “piccolo” Ferretti si è passati ad Ettore Marchi, un classico numero 9 da 185 centimetri.

Quale modulo?

La decisione di Cornacchini di variare tre moduli nelle tre gare di campionato non deve stupire più di tanto: l’ex allenatore dell’Ancona è un pragmatico, consapevole del fatto che la rosa a sua disposizione è nuova e priva dell’amalgama su cui poteva fare affidamento il suo predecessore.  Al contrario di Magi, Giovanni Cornacchini non può essere considerato un integralista: ogni cambiamento è necessario alla risoluzione di un problema. Il bel gioco può arrivare col tempo, ma è importante ottenere risultati il prima possibile.

Nella gara d’esordio contro il Vicenza, il Gubbio è sceso in campo con il 4-4-2: l’idea era quella di limitare gli esterni vicentini grazie al lavoro di Malaccari e dell’esperto Cazzola, mettendo la seconda punta Casiraghi – jolly tattico dei rossoblu – in marcatura a uomo sul regista Romizi. La scelta non ha pagato, ma dà più di un’indicazione sul cambiamento in casa Gubbio: con Magi l’idea era di imporre il proprio gioco ad ogni costo, con Cornacchini (e una rosa meno dotata tecnicamente) il primo obiettivo è bloccare l’avversario.

Contro il Santarcangelo Cornacchini cambia ancora: ecco il 4-3-3 con il doppio playmaker Giacomarro-Valagussa e la coppia Casiraghi-De Silvestro a supporto di Ettore Marchi. Anche in questo caso il Gubbio esce sconfitto: ad incidere maggiormente è il pessimo approccio alla gara dei rossoblu che, all’esordio in casa, subiscono 2 gol nel primo tempo.

Il primo punto in campionato degli umbri arriva nella trasferta di Mestre. Contro i Veneti, il Gubbio scende in campo con un 3-5-2 speculare alla squadra di casa. Sulle fasce fiducia al mancino Pedrelli e all’ex Maceratese Malaccari, che per infortunio salterà la sfida contro la Samb. A centrocampo Cornacchini inserisce il solito Giacomarro insieme a Gianluca Sampietro e Daniele Casiraghi nel ruolo di mezzala. Il numero 10 del Gubbio è l’uomo da seguire con maggior attenzione: sia con Magi che con il nuovo tecnico ha già giocato in tutte le posizioni del centrocampo e dell’attacco.

Come giocherà contro la Samb?

La buona prestazione offerta contro il Mestre potrebbe indurre Cornacchini a dare fiducia al 3-5-2 contro la Sambenedettese. Ci sono però almeno due motivi che spingerebbero il Gubbio a cambiare nuovamente forma nella sfida di domenica: le assenze e l’avversario.

Contro la Samb, gli eugubini dovranno rinunciare al difensore Dierna, squalificato, e all’infortunato Malaccari: due pedine fondamentali nello scacchiere tattico di Cornacchini. Il posto sulla fascia destra sarebbe comodamente preso da Sedrick Kalombo, in gol contro il Mestre, ma al centro della difesa Cornacchini dovrebbe affidarsi al giovane Fontanesi che, pur talentuoso, offre meno garanzie rispetto all’esperto Dierna.

Il secondo fattore da prendere in considerazione è l’avversario: la Samb in questo inizio di stagione ha dimostrato di saper far malissimo alle squadre che scendono in campo con il 3-5-2. La Lucchese in Coppa Italia, il Modena all’esordio, la Feralpi nel turno precedente: quando può attaccare sulle fasce con le catene terzino-mezzala-esterno offensivo la squadra di Moriero è a tratti inarrestabile. Giovanni Cornacchini ne è ben consapevole e potrebbe optare per l’ennesimo cambiamento per non prestare il fianco alle scorribande degli avversari.

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