Il Vicenza tra la crisi in campo e il caos societario

Il mercato del Vicenza calcio, prossimo avversario dei rossoblu


VICENZA – Un incubo ad occhi aperto che non intende finire. I tifosi del Vicenza vivono da mesi una situazione tale da rendere i pessimi risultati in campo il minore dei problemi. I biancorossi, reduci dalla retrocessione dalla Serie B, sembravano avere le carte in regola per tentare l’immediato ritorno in cadetteria. La società Vi.Fin, nonostante le difficoltà economiche e la protesta veemente della tifoseria – che ha più volte invocato un cambio ai vertici – è riuscita a costruire sul mercato una rosa importante, che poggia le sue basi sul capitano, e numero 10, Stefano Giacomelli.

Il mercato

Come prevedibile, la retrocessione in terza divisione ha provocato un terremoto nella rosa del Vicenza. Scontati gli addii dei giocatori più esperti e in scadenza di contratto come Marco Amelia, Francesco Benussi e Cristian Zaccardo. Gli esterni d’attacco Siega e Orlando sono rimasti in B, rinforzando le rose di Cittadella e Salernitana. Gucher, Cuppone e Cernigoi invece hanno scelto di restare in C sposando l’ambizioso progetto del Pisa. Le cessioni più remunerative sono state quelle di Salvatore D’Elia, Cristian Galano e Filip Raicevic: tutti e tre al Bari per una cifra che si aggira attorno al milione di euro.

Per dare l’assalto alla vetta del girone B, il Vicenza ha scelto di affidarsi ad un giusto mix di giovane ed esperti. Dalle giovanili delle grandi squadre ecco Tassi (Inter), Lanini e Beruatto (Juventus), Giraudo (Torino), Milesi e Alimi (Atalanta), Bangu e Salifu (Fiorentina). Dalla primavera del Milan è arrivato quello che, forse, è il miglior talente tra i giovani, Di Molfetta. A dare esperienza alla squadra biancorossa ci pensano il portiere ex Spezia Valentini, il centrocampista Marco Romizi e tre attaccanti di categoria superiore: Gianmarco Comi dalla Pro Vercelli, Nicola Ferrari dal Venezia e l’esterno Pietro De Giorgio dal Crotone.

Crisi in campo…

L’inizio di stagione del Vicenza si è rivelato folgorante: 3 vittorie e 1 pareggio – contro il Padova – nelle prime 4 partite, 6 gol fatti e appena 1 rete subita. Il 4-3-3 di mister Colombo sembrava la formula giusta  per far rendere la superiorità del centrocampo e la fantasia dei tanti esterni d’attacco a disposizione. Nel mese di ottobre, però, è caduta ogni certezza: sconfitta a sorpresa contro una Reggiana in crisi, pareggio a reti inviolate con la Fermana e tonfo interno contro la Triestina. Nell’ultima gara, in casa del Sudtirol, i vicentini erano chiamati al riscatto ma gli uomini di Alberto Colombo sono usciti sconfitti per 1 a 0 dimostrando una sterilità offensiva difficile da curare.

Nel bene e nel male, l’allenatore non ha voluto allontanarsi dalla strada maestra del 4-3-3, limitandosi a sostituire uomini che non sono riusciti a dare la scossa. La solidità difensiva del primo mese è un lontano ricordo: il Vicenza nelle ultime gare ha preso gol contro ogni tipo di avversario e sistema di gioco. Allo stesso modo, i biancorossi hanno smarrito la via del gol nonostante un reparto offensivo tra i migliori della Serie C.

…crisi societaria

Il mese orribile, per risultati e prestazioni, sembrava potesse portare all’esonero di Alberto Colombo in favore del ritorno di Franco Lerda, ancora sotto contratto dopo l’esonero nella scorsa stagione. A “congelare” il cambio in panchina, però, ci ha pensato la situazione caotica che sta vivendo la società biancorossa. Già dalla scorsa stagione il gruppo Vi.Fin., proprietario del club, era in trattativa per cedere le quote alla holding lussemburghese Boreas Capital. Il lunghissimo tiro e molla tra le due controparti hanno sfinito ambiente, tesserati e tifoseria, che da mesi è in aperta protesta contro gli attuali proprietari.

Dopo l’ennesima rottura del 30 settembre, Boreas Capital aveva annunciato il ritiro dalla trattativa e l’intenzione di agire per vie legali contro Vi.Fin. Nelle ultime settimane, però, le due parti hanno mantenuto i contatti e in queste ore è previsto l’ennesimo incontro per finalizzare la cessione delle quote. La holding Boreas Capital non ha mai nascosto il fastidio procurato dai continui cambi di direzione che ha assunto la trattativa in questi mesi, né le voci di presunti inserimenti di altre cordate interessate al Vicenza come quella capeggiata da Fabio San Filippo.

Una svolta tecnica non può prescindere dalla stabilità societaria: il tempo stringe e in poche ore il Vicenza si gioca il proprio futuro.

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