Albinoleffe-Samb è stata una partita tra opposti

Le squadre di Alvini e Capuano hanno messo in campo due diverse interpretazioni di calcio, dando forma a una bella partita


Al terzo minuto di gioco Agnello conclude a rete dopo un’azione condotta da destra a sinistra, col coinvolgimento di sei giocatori; pochi minuti dopo Vallocchia strappa la palla a Sbaffo nella propria trequarti, viene servito in profondità da Miracoli e dopo 40 metri di scatto prova il tiro. Due azioni non spiegano una partita, ma possono darcene un assaggio: quella tra Albinoleffe e Sambenedettese è stata una gara giocata così; intensa e combattuta, misurata su due interpretazioni di calcio molto diverse.

In una partita ben giocata da entrambe, l’ha spuntata la squadra chi ha fatto meno errori: la Samb è riuscita a sopravvivere alle fasi più difficili e ha sfruttato le sue opportunità, avendo la meglio di un’avversaria molto organizzata, ma poco lucida nei momenti chiave.

Le scelte di Capuano

Le due squadre sono arrivate alla sfida in momenti contrastanti: dopo due sconfitte di fila Alvini è stato rinfrancato dal recupero di tutti gli effettivi, e ha ripristinato l’undici base; dall’altra parte Capuano aveva dalla sua buoni risultati, ma ha dovuto fare i conti con la febbre di Esposito e le assenze di Di Massimo e Bacinovic. Senza il regista designato, e per non snaturare Valente come seconda punta, l’allenatore ha deciso di passare al 3-4-3, con Vallocchia e Valente alle spalle di Miracoli.

L’utilizzo di due esterni rapidi e dinamici avrebbe dovuto aiutare i rossoblu nelle transizioni, garantendo una soluzione offensiva veloce senza far scoprire troppo i due terzini, che in questo modo potevano concentrarsi sulla copertura del campo in ampiezza, togliendo ai seriani la superiorità posizionale spesso cercata.

Per non rinunciare completamente alla pressione Capuano ha chiesto molto aggressività ai tre d’attacco, con l’esterno sul lato debole in marcatura su Sbaffo e gli altri due del tridente in pressione sui centrali del lato palla. L’idea era quella di costringere i padroni di casa al lancio lungo, dove i rossoblu potevano contare sulla forza fisica della linea difensiva.

L’esterno sul lato debole marca Sbaffo, gli altri due del tridente pressano i centrali

La reazione di Alvini

L’Albinoleffe ha rifiutato di giocare la partita su questo piano, e sin dai primi minuti ha insistito sul del possesso, provando a frustrare la pressione rossoblu con continui cambi di fronte da una fascia all’altra. A parte qualche occasione (da cui è nata l’occasione di Vallocchia) i seriani hanno mantenuto il controllo della partita, costringendo i rossoblu a scoprire spazi sulla trequarti.

L’Albinoleffe gira da destra a sinistra creando lo spazio per avanzare. Palla ad Agnello e occasione

A metà primo tempo Capuano ha provato a cambiare la fase di non possesso, coi tre giocatori di attacco che facevano partire la pressione in posizione più arretrata e in linea, così da schermare la trasmissione verso le due mezzali. Il continuo movimento di Agnello, Sbaffo e Giorgione ha però messo in difficoltà sia il controllo dei tre attaccanti che le uscite di Bove e Gelonese, che spesso restavano schiacciati dietro lasciando spazio per le ricezioni di Agnello.

I due mediani rossoblu sono molto schiacciati, permettendo ad Agnello la ricezione tra le linee

Il centrocampista è stato una spina nel fianco per tutto il primo tempo, creando superiorità e liberando Gonzi sulla destra. Proprio dalle fasce sono nate le due migliori occasione del primo tempo, con gli assit di Gonzi e Giorgione mal sfruttati da Colombi.

Il passaggio al 3-5-2

Nella ripresa Capuano ha deciso di assicurare la squadra passando al 3-5-2, con l’inserimento di Di Cecco (messo davanti alla difesa) al posto Vallocchia, e il duo Bove-Gelonese sulle mezzali. La mossa doveva garantire più copertura orizzontale, con le due mezzali ad assorbire le uscite dei due terzini (ora più aggressivi).

I rossoblu abbassano il baricentro, ma riescono a bloccare meglio le due fasce. Persa questa opportunità l’Albinoleffe cerca di sfruttare maggiormente la zona centrale del campo, così da attirare il gioco e liberare lo spazio sulla fascia nell’ultimo terzo di campo. Una scelta che porta qualche beneficio (due occasioni per Kouko e Agnello), ma costringe la squadra a correre più rischi.

Pur con qualche inciampo, la Samb riesce a contestare più efficacemente il controllo della gara, iniziando a mostrare qualcosa anche in impostazione. Come nelle ultime gare la squadra di Capuano prova a salire in verticale nel modo più veloce possibile, e poi cercare situazioni di vantaggio sulla linea offensiva. Per tenere bassa la linea avversaria Capuano decide di lasciare uno tra Rapisarda, Bove o Gelonese in linea con le due punte, così da tenere la difesa avversaria bassa e liberare spazi per la costruzione.

L’Albinoleffe resta però aggressiva, coi centrali sempre pronti ad accorciare in avanti e i due esterni in pressione sul portatore fino alla linea offensiva, con il resto della squadra a formare una linea da tre e una da quattro in copertura.

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Bove si allarga per lasciare Rapisarda più alto. Nella seconda immagine la pressione altissima di Gelli, con la difesa che si riposiziona a quattro

Equilibrio e rottura

Alla metà della ripresa le due squadre hanno ormai preso le rispettive misure, ma non hanno più la forza di sorprendersi. Non a caso, il primo, grande, squillo della ripresa arriva su calcio piazzato, con Conson che riceve la bella punizione di Bove e colpisce la traversa. Sono le prove del gol: dieci minuti dopo Esposito (subentrato a Valente) riceve una rimessa laterale in mezzo tre avversari e riesce a liberare il passaggio per Bove, che serve in mezzo per la rete di Miracoli.

Il gol, segnato a 10′ dal termine, ammazza la partita: l’Albinoleffe si riversa sulla trequarti avversaria e ci prova fino alla fine, sfiorando la rete con Agnello e Giorgione, ma la porta dei rossoblu – protetta da un super Pegorin – resta inviolata fino alla fine.

Punti d’oro

L’1 a 0 sull’Albinoleffe porta tre punti importantissimi, che – insieme alla sconfitta del Renate – regalano il secondo posto in solitaria alla spalle del Padova. Una posizione prestigiosa vinta grazie ad una partita solida e sofferta, in una prestazione che racconta a pieno la non casualità di questi risultati e di questo gioco.

“Parlano i numeri”, ha detto Capuano, ed è difficile dargli torto. Nelle ultime cinque di campionato la Samb ha subito un solo gol su azione, ribaltato la media inglese (vittorie esterne, pareggi in casa) e scalato quattro posizioni di classifica, restando imbattuta. Ancora poco, per minacciare il Padova; ma abbastanza per essere presi sul serio.

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